ORIGINE DELLA RAZZA UMANA

Gli extraterrestri non solo esistono ma anche noi presto entreremo tutti in contatto con loro: è questa l’idea che Marco Columbro aveva espresso alcuni giorni fa a Spy, il settimanale diretto da Alfonso Signorini, e che ha attirato immediatamente su di sé le attenzioni della stampa: il 67enne conduttore originario di Viareggio, pur avendo abbracciato da tempo una sorta di fase mistica, non aveva mai parlato così nettamente in questi termini non solo dell’esistenza dei cosiddetti UFO ma anche del fatto che alcuni grandi personaggi della storia (ovvero papi e capi di governo) siano stati degli alieni. Studioso di esoterismo da anni oltre che di medicina alternativa, lo showman e attore divenuto celebre sulle reti Mediaset si è avvicinato a questo mondo dopo aver detto addio alla televisione nel 2001, quando un aneurisma cerebrale interruppe bruscamente la sua carriera. E da allora è cominciata una ricerca che ha portato Columbro a scoprire alcuni testi fondanti dell’ufologia e, a suo dire, a vedere per la prima volta un UFO nel 1999 nel cielo di New York mentre usciva da una conferenza tenuta da una “contattista” di fama. “Io con i miei amici rimanemmo esterrefatti, mentre lei disse ‘Lo so bene, non rompere…’”: di questo e altri argomenti ha parlato di recente anche Gianluca Nicoletti durante Melog su Radio24, affrontando il delicato tema di quali siano le origini della razza umana e come mai la si colleghi a forme di vita aliene.



LE TEORIE DI MARCO COLUMBRO

Nel corso di una puntata del programma condotto dal giornalista Gianluca Nicoletti su Radio24, infatti, il tema è stato l’uscita di Marco Columbro e la sua idea, in merito alla quale la presenza degli UFO nel nostro mondo è stata accertata, provando anche a spiegare quale sarebbe il loro disegno e quali siano state le tracce (in alcuni casi anche clamorose) che questi ultimi avrebbero lasciato anche in tempi recenti. A detta del 67enne viareggino, infatti, anche Papa Francesco avrebbe ammesso due anni fa che Gesù Cristo era un alieno e a sostegno di questa tesi cita (un po’ liberamente) un passaggio del Vangelo di Giovanni in cui il figlio di Dio afferma che “io non sono di questo mondo”. Non solo: Columbro è anche convinto del fatto che un altro grande Pontefice del passato, Pio XII, fosse stato in contatto con degli alieni e che presto una conferma di quella che appare una teoria cospirazionista arriverà nientemeno che da Vladimir Putin. D’altronde il leader russo non è stato l’unico capo di stato legato a questo segreto, tanto che il diretto interessato (in una clip audio mandata in onda durante la puntata di Melog) ha raccontato l’episodio riferito dalla nipote del Presidente degli Stati Uniti, Dwight Eisenhower, secondo la quale suo zio “incontrò un extraterrestre che rimase sulla Terra per un anno e mezzo”.



L’INTERVENTO DI MAURO BIGLINO

Introducendo la puntata intitolata “Più che umani, alieni”, Nicoletti affronta la questione partendo dalla riflessione secondo cui molti uomini di spettacolo, una volta raggiunta la fama, entrano in una fase mistica. Per Columbro “esistono milioni di razze aliene, sono chiamati i Nordici e hanno occhi azzurri e capelli biondi” e Gesù Cristo è stato l’UFO più celebre, tanto che lo stesso Papa Francesco ne sarebbe a conoscenza. Di conseguenza, il giornalista di Radio24 si chiede allora cime bisogna porsi di fronte a queste teorie che vogliono cercare l’origine dell’uomo nelle stelle, girando la domanda al pubblico della trasmissione e spiegando comunque che l’uscita di Columbro non è certo peregrina, dato che sin dall’antichità (specie studiando delle civiltà vissute migliaia di anni fa) si è cercato di attribuire a determinati fenomeni o imprese umane -si pensi solamente alle piramidi egizie- una origine extraterrestre. Nicoletti porta a beneficio degli ascoltatori quindi la tesi di Mauro Biglino, un saggista e traduttore ebraico biblico: “Parlare degli alieni”, spiega l’ospite, “è solo l’ultima parte del mio lavoro e non lo cambia di una virgola, anzi non ho nemmeno mai visto una luce in cielo…”. Biglino spiega inoltre di non sapere chi siano gli “Elohim” (dèi) più volte citati nella Bibbia: “L’Antico Testamento non si occupa della creazione dell’Universo, ma del patto di alleanza tra Dio e il suo popolo” racconta lo studioso che ritorna sul tema degli Adamiti, un’etnia che speciale che gli Elohim avevano “fabbricato” per i loro fini.



L’INTERPRETAZIONE LETTERALE DELLA BIBBIA

Nella successiva parte del suo intervento a Melog su Radio24, Mauro Biglino ha parlato a Gianluca Nicoletti anche della questione dei cosiddetti “rettiliani” (una razza aliena che, secondo le credenze, vive confusa agli umani e controlla il nostro pianeta occupando posti d’élite nella società): citando un esperto in materia di apocrifi dell’Antico Testamento, spiega che vi sono interpretazioni contraddittorie. “Se dobbiamo credere un libro, innanzitutto leggiamolo e non dimentichiamo mai l’interpretazione letterale” spiega Biglino a cui fa eco lo stesso Nicoletti che aggiunge che pure gli esegeti biblici qualche domanda se la sono fatta in merito, anche se non lo ammettono. “CI sono dei siti di consulenza ebraica dove si parla della cosiddetta ‘ingegneria genetica’ a cui si fa riferimento nella Bibbia” incalca ancora lo studioso eterodosso che ricorda come si tratti di un testo scritto da un popolo che parlava di se stesso e del rapporto che aveva con uno degli Elohim.

SIAMO FIGLI DELLE STELLE?

Un altro esempio di lettura che potrebbe essere intesa anche letteralmente è quella sull’origine di Adamo e soprattutto di Eva: secondo Biglino, nei testi degli studiosi ebrei “che noi non seguiamo” lei è stata creata “prendendo delle cellule da Adamo” e in seguito quest’ultimo dice in un passo della nostra Bibbia: “Questa volta è l’osso delle mie ossa”, ovvero nell’accezione di “finalmente me e avete data una giusta!” spiega il biblista, sottintendendo che gli stessi ebrei sottintendono che forse prima gli erano state presentare delle versioni della prima donna che non gli piacevano. Tra il serio e il faceto, il conduttore e il suo ospite concludono riferendosi a un’altra figura-cardine della mitologia ebraica, ovvero quell’essere antropomorfo noto come Golem che nasce grazie a un processo di cui l’uomo conosce molto poco, provando a “riprodurre se stesso”: proprio come le teorie secondo cui a fabbricare la razza umana sarebbero stati i “figli delle stelle”, concludono i due citando ironicamente anche Alan Sorrenti.