Dopo Rosso Istanbul, il regista Ferzan Ozpetek torna in sala con il suo ultimo lavoro: Napoli velata, con protagonisti Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Borghi. Intervistato da La Stampa, il regista turco ha spiegato il perchè della scelta della città partenopea: “Da tempo sapevo che avrei voluto fare un film su Napoli, la quarta città, dopo Istanbul, Roma e Lecce, in cui mi sono sentito subito a casa. Un luogo di cui è impossibile non innamorarsi”. Un noir melodrammatico, intriso di thriller e fantastico, con al centro una donna sola, ammalata di assenze e di ricordi. Prosegue Ferzan Ozpetek: “Volevo raccontare come una persona sconvolta da un avvenimento traumatico, improvviso e inaspettato, sia costretta a rimettere in discussione tutta la propria esistenza e a intraprendere un percorso di cambiamento che diventa indagine dentro se stessa e dentro il proprio passato – conclude il regista e scrittore naturalizzato italiano a La Stampa – un viaggio interiore, man mano, più ambiguo e sfuggente”.
“NAPOLI, LA SUA CULTURA ANTICA E MAGICA”
Il cast del film, oltre i due protagonisti, comprende Anna Bonaiuto, Lina Sastri, Luisa Ranieri, Isabella Ferrari, Peppe Barra e Maria Pia Calzone: l’uscita in salà è prevista per il 28 dicembre 2017 e Ferzan Ozpetek non vede l’ora. Una Napoli velata che prende le mosse da una notte di eros tra un medico legale, Giovanna Mezzogiorno, e un misterioso sconosciuto, Alessandro Borghi. Ma come è venuta l’idea al regista? Ecco le sue parole a Il Messaggero: “Da un incontro avvenuto a Istanbul, a cena dalla mia attrice e amica Serra Yilmaz. C’era un’affascinante anatomo-patologa che si congedò presto perché il mattino dopo, prestissimo, doveva pratica un’autopsia. Ho cominciato a pensare cosa sarebbe successo se sul tavolo settorio avesse trovato qualcuno che conosceva… Questa idea non mi ha lasciato più e il film ha preso corpo”. Napoli che è al centro del lungometraggio: “Ho cercato di esaltare la sua cultura, antica e magica, evitando come la peste gli stereotipi, il folclore, l’effetto cartolina. Ho filmato la ‘Figliata” il rito in cui un uomo partorisce dietro un velo: e proprio il velo, steso su alcuni monumenti e dipinti di Napoli, è la chiave per capire la città. Ci sono cose che preferiamo non vedere con nitidezza”.
LA MALATTIA DEL FRATELLO E L’UNIONE CIVILE
Tra le cose che il regista non vuole vedere, come rivela lo stesso Ferzan Ozpetek a Il Messaggero, e la malattia del fratello: “La battaglia che mio fratello sta combattendo contro il tumore. E’ un dolore enorme che tuttavia ha una sua funzione: alleggerisce la tensione per l’uscita del film. Tengo moltissimo al mio lavoro, ma la vita viene prima”. E recentemente l’artista turco si è unito civilmente con il compagno Simone ed ha commentato così il fatto se è cambiata o meno la sua vita: “Non direi. Abbiamo messo la firma in municipio per tutelare una serie di diritti pratici, ma niente anelli, fiori o banchetti. Non abbiamo voluto scimmiottare il matrimonio tradizionale”. Infine, negli ultimi mesi, è esploso lo scandalo molestie nel mondo del cinema. Fatti dei quali Ozpetek commenta: “Io non ne ho mai sentito parlare, anche perché non frequento persone del mio ambiente né intellettuali. I miei amici fanno gli impiegati, i dentisti, i giornalai”.