L’INTERVISTA
Monologo di Bonolis sulla fantasia: “O ce l’hai, o non ce l’hai. La fantasia, insieme a intuizione e decisione, è fondamentale, ma non puoi permetterti di essere lento. Specie quando giochi a tennis”. Il prossimo ospite è chiaramente John McEnroe. “Chi è il genio? Be’, qualcuno che è molto bello, intelligente e… che sceglie il lavoro giusto”. Grande. “Il tennis è solo un gioco, un po’ come la vita”. Ma come, John, mi scadi nella retorica così? Certo è che le domande non sono delle più incalzanti. Si parla di politica: “Non eleggete un nuovo premier ogni anno?”. Divertente McEnroe, ma il punto è proprio questo: la Presidenza del Consiglio non è un organo elettivo. Torniamo finalmente allo sport. “Ti va una partita a ping pong?”. Scontata anche questa: “Of course”. Divertente l’impaccio di Bonolis, che con le racchette non ci sa fare. Bravo comunque a raccogliere le palle: “Noi italiani siamo esperti. Ci alleniamo durante la campagna elettorale”. L’esito del match è banale: McEnroe trionfa. “Mi spiega il legame tra musica e sport?”. Chissà, chitarra e racchetta non sono poi così dissimili… [agg. di Rossella Pastore]
MCENROE A MUSIC
L’ex stella del tennis americano e mondiale, John McEnroe è questa sera ospite di Paolo Bonolis a Music. Il conduttore italiano ha promesso un McEnroe in chiave rock con tanto di esibizione con chitarra ma chiaramente il suo nome evoca epiche imprese sportive. Un connubio quello tra McEnroe ed il tennis ancora oggi molto forte tant’è che il campione statunitense spesso e volentieri commenta partite, classifiche e quant’altro. Infatti, in una recente intervista riportata dal portale TennisCircus.com, McEnroe ha voluto sottolineare i miglioramenti dello spagnolo Nadal sul servizio facendola diventare un’arma in più: “Serve molto meglio di quando ha iniziato. Credo che grazie a questo sia stato capace di vincere agli US Open. Serve molto più forte, ha lavorato sulla posizione e ha un top spin molto più gradevole, i mancini sono molto forti in questo”.
HA CAMBIATO IL GIOCO DEL TENNIS
Basta fare il nome di John McEnroe ad un appassionato di tennis per vedere il suo sguardo illuminarsi di gioia e curiosità: perché al mancino di Wiesbaden (Germania) va il merito di aver cambiato per sempre il gioco, di averlo portato su un altro livello, dal punto di vista tecnico e metafisico. Paolo Bonolis, che il tennis lo pratica da amatore, è consapevole della forza del personaggio e per questo non ha resistito alla tentazione di invitarlo a Music, il programma di Canale 5 che è anche un’occasione per il conduttore di esprimere quelle che sono le sue più grandi passioni. McEnroe, dunque: uomo dal cervello finissimo, genio ribelle, protagonista nato. Ma come si concilia la presenza del tennista in uno show musicale? Paolo Bonolis, in un’intervista a Sorrisi, ha detto:”Suonerà la chitarra. Sarà una performance rock, chitarra e voce. Lui è un personaggio molto rock“.
MCENROE: TENNISTA E SHOWMAN
Chi ha avuto la possibilità di ammirare John McEnroe su un campo da tennis non è più stato lo stesso. Non era soltanto un tennista, lo statunitense era un intrattenitore. E non lo era nell’epoca dei social, dei video virali, delle polemiche che creano share, lo era negli anni Ottanta, quando il suo carattere da prima donna in un mondo competitivo come quello tennistico lo faceva apparire come un animale bizzarro, difficile da spiegare. Dal punto di vista prettamente sportivo parliamo di un fenomeno, numero uno del mondo con all’attivo 7 titoli dello Slam, un mancino che ha rivoluzionato il gioco e la strategia: il servizio mancino ad uscire, l’immediata corsa verso la rete, la demivoleé appena accarezzata a pochi passi dalla rete e la palla che muore dall’altra parte, un tocco magico che in pochi altri esemplari abbiamo potuto apprezzare negli anni a venire. E poi il carattere: nervoso, rissoso, polemico. Quel “you cannot be serious” rivolto a giudici di sedia e di linea, i parafulmini su cui sfogare l’insoddisfazione di chi ha un talento infinito e si illude di poter per questo raggiungere la perfezione.
LA RIVALITÀ TRA JOHN MCENROE E BJORN BORG
Non si può fare a meno di associare il nome di John McEnroe a quello di Bjorn Borg. Erano l’uno la nemesi dell’altro: tra qualche anno un fenomeno simile lo verificheremo con Federer e Nadal, perché sono le grandi rivalità a fare grandi i campioni. Ecco perché il rispettivo incubo da giocatore si è successivamente materializzato nella miglior fortuna dell’americano e dello svedese. McEnroe e Borg erano davvero opposti: giocatore d’attacco uno, maestro della difesa l’altro, istintivo il primo, freddo calcolatore il secondo e si potrebbe andare avanti così all’infinito, tracciando le differenze di una delle rivalità più accese della storia del tennis. Simpatizzare per entrambi era impossibile: un po’ come oggi, Federer o Nadal? Borg o McEnroe? Ne è venuto fuori un film, di recente nelle sale cinematografiche, e chissà quanti libri e documentari. John McEnroe a Music, in fondo parliamo di rockstar…