Una pellicola comica diretta dalla coppia Castellano e Pipolo nel 1985 che si sono occupati anche del soggetto e della sceneggiatura mentre la produzione è stata firmata da Achille Manzotti e il montaggio è stato realizzato da Antonio Siciliano con le musiche di mariano Detto e la scenografia di Bruno Amalfitano. Il film è stato prodotto in Italia e la sua durata è si circa 98 minuti. Pozzetto non è nuovo a mettere in piedi sul set esperimenti attoriali a riprova del suo talento. In “È arrivato mio fratello”, ad esempio, l’attore mette in scena ben tre personaggi differenti tra loro, il protagonista Ovidio Ceciotti, Raf Benson e Raffaele Ceciotti. Ad aiutarlo nell’impresa, però, venne in suo aiuto una controfigura, Pietro Ghislandi, noto al pubblico specializzato per le sue qualità mimiche, espressive e recitative. Ghislandi appare non poche volte nel film di Castellano e Pipolo, ma la differenza tra i due è pressoché impercettibile. Altra particolarità del film è il ruolo dell’attore principale, che sarebbe dovuto andare a Massimo Boldi e che, per un problema di tempistiche, finì nelle mani di Pozzetto. Questo sta a dimostrare la grande “intercambiabilità” che sussisteva tra gli attori e i registi del periodo, tutti impegnati bene o male ad esplorare le possibilità poste in essere dalla nuova commedia all’italiana. Un genere che sarebbe sopravvissuto per i successivi vent’anni, anche in questo caso con sfumature differenti a seconda dei registi e degli attori in gioco.
NEL CAST RENATO POZZETTO
È arrivato mio fratello, il film in onda su La7 oggi, venerdì 29 dicembre 2017 alle ore 22,50. Tra gli anni ’80 e gli anni ’90 il cinema italiano è stato caratterizzato da un filone di grande successo sulla scia della cosiddetta “commedia all’italiana”, la quale, nata negli anni ’50, avrebbe fatto sentire i suoi effetti fin nei tardi anni ’70 e, seppur con notevoli differenze dal punto di vista dei contenuti e dell’autorialità, sino alla metà degli anni ’80. Già tra la fine degli anni ’60 si era assistito a un lento capovolgimento delle parti in causa, con un ricambio generazionale che iniziò non tanto dalle tematiche affrontate, quanto dal modo con cui tali tematiche venivano trattate. Le vicende famigliari narrate nella prima commedia all’italiana subirono una sorta di ritrattazione, con un livello di autorialità che però venne a perdersi a favore di una fruizione dei nuovi prodotti per un pubblico decisamente più ampio. A questo nuovo filone, appartiene senza dubbio gran parte della filmografia di Castellano e Pipolo che ospita al suo interno “È arrivato mio fratello” (1985). Il film ha come protagonista uno degli attori simboli del filone in questione, Renato Pozzetto, alla sua terza ed ultima esperienza con la coppia di registi dopo “Mia moglie è una strega” (1980) e “Il ragazzo di campagna” (1984). Ma ecco nel dettaglio la trama del film.
È ARRIVATO MIO FRATELLO, LA TRAMA DEL FILM COMMEDIA
Ovidio Ceciotti, è una vittima degli studenti a lavoro (insegnante in una scuola media milanese), a casa (una fidanzata ai limiti del dispotismo) e ancora a lavoro (un preside insolente). Un bagliore di speranza nella sua vita tutta tristezza, amarezza e delusioni è rappresentato dalla signora Piranesi, la quale, nonostante sia sposata con un ingegnere sempre fuori casa per impegni lavorativi, è follemente innamorata di Ceciotti, al punto di tentare con costanza un flirt basato su spogliarelli e moine varie. L’amore della signora Piranesi, però, non è ricambiato da Ceciotti, il quale è troppo legato sentimentalmente alla fidanzata Lidia. Tutto cambia quando in città si ripresenta il fratello di Ovidio, Raffaele Ceciotti, in arte “Raf Benson”, molto simile a Ovidio ma decisamente più “spaccone” e sicuro di sé rispetto al fratello…