LA STRADA SENZA TASSE, DIRETTA ULTIMA PUNTATA

La strada senza tasse si conclude con una grande festa. “Per fare cassa”, fa spallucce Antonio. Monica e Peppe Campione sono i due imbucati: “Mi sono imbellettata”, dice Monica ridendo fiera. Dopo il banchetto, l’asse Pizzuti-Campione si ricompatta per un post-party esclusivo. Inutile dire che gli invitati siano solo i membri delle due famiglie. Siamo alla resa dei conti: letteralmente. “Abbiamo un attivo di 151 euro”, dice il cassiere. Non resta che decidere a chi destinare i soldi rimasti. Ma prima… “È stato commesso un grave illecito”. I fuochi d’artificio esplosi ieri non erano autorizzati: 127 euro vanno in fumo. Solita omertà da parte delle famiglie Campione e Pizzuti. Monica mente persino alle telecamere del confessionale, ma i Pizzuti sono più onesti: “L’abbiamo fatto di proposito: adesso non hanno più niente”. L’esperimento si conclude qui, e alle famiglie non resta che scegliere se continuare con l’autogoverno o meno. “Una volta eravamo un bel gruppo”, dicono, ponendo l’accento sull’avverbio iniziale. Ah, questa Rai guastafeste. Subito i risultati del referendum: vince, 60 a 40, l’amministrazione comunale. [agg. di Rossella Pastore]



FAIDA TRA FAMIGLIE

È in corso una vera e propria faida, tra le famiglie Vecchio e Campione: “Tu [Antonio] hai dato priorità alle cose sbagliate. C’era da risolvere il problema dei ratti, ma tu hai preferito occuparti dei graffiti”. Antonio, per tutta risposta, fa sapere come Monica continui a mettergli i bastoni fra le ruote: “Sono sempre in disaccordo, non può esserci dialogo. La verità è che soffrono il mio darmi da fare e la mia stessa presenza”. L’atteggiamento di Peppe e consorte non lascia dubbi: “Noi facciamo gli indifferenti”. Perché, si sa, è l’indifferenza è la miglior arma. Seconda riunione. Ordine del giorno: sfiduciare Peppe dal ruolo di tesoriere. “Abbiamo un rendiconto generale?”, chiede Mimmo il Professore. Inutile dire che l’alunno Campione non è preparato. Dunque: “Il sottoscritto Vecchio Antonio chiede a Campione Giuseppe di rinunciare all’incarico di tesoriere”. Vecchio Antonio chiede inoltre che la proposta non sia messa ai voti, ma che la rinuncia avvenga spontaneamente. Risposta: “Non credo proprio”. [agg. di Rossella Pastore]



LE ELEZIONI

Antonio è al vertice del nuovo governo triangolare. Seguono Luisa e Monica; battuti Mario e Filomena. Neanche il tempo di insediarsi, che già il triumvirato ha una prima grana cui far fronte. “Ci sono i topi”. Antonio, comunque, non si lascia intimorire, e subito contatta il servizio di derattizzazione. A fine serata, si discute di una possibile candidatura strategica da parte di Monica. Ragazzi, non è palazzo Chigi, e nemmeno il Parlamento: non è il caso di farsi la pelle. Neanche il tempo di risolvere il conflitto, che già subentra un’altra seccatura: “Hanno imbrattato tutti i muri con lo spray”. Difficile da credere: non sarà mica un effetto scenografico? Fatto sta che gli inquilini della Strada la prendono malissimo. “Avevamo come priorità la derattizzazione, adesso non sappiamo più da dove cominciare”. In più, Antonio lamenta una certa maleducazione da parte dei vicini: “Hanno oltrepassato il limite. Non ci si può rivolgere in quel modo sempre, specie con le donne”. [agg. di Rossella Pastore]



LA LEADER FILOMENA

Dopo le multe, quanti soldi restano in cassa comune? Difficile dirlo: il “professore” se la cava malino in matematica. La palla (il gessetto) passa al contabile del quaritere: “Siamo in negativo”. Impossibile quantificare, comunque. Filomena è la new entry della Strada senza tasse. “Ho voluto prendere parte all’esperimento perché sono molto legata a Eboli, e poi perché quello delle tasse è da sempre un tasto dolente. Cercherò di essere molto propositiva”. Lo capiamo sin dalle prime battute: Filomena si atteggia a leader, e il suo intento, probabilmente, è proprio quello di fare il capo. Nella prende la parola: “Luisa è la più adatta. Il padre, poi, era un amministratore…”. Solito nepotismo. La comunità è concorde nell’eleggere un “triumvirato”, una forza a tre che vede schierati (in pectore) Luisa, Filomena e Antonio. Anche i più piccoli esprimeranno la loro preferenza: “Decidiamo noi chi far votare; dopotutto, siamo una comunità con regole tutte nostre”. Non proprio, ma okay. [agg. di Rossella Pastore]

LA QUESTIONE RIFIUTI

Il carico di tasse non è indifferente. E pensare che si tratta solo di una “strada”. Occorre dunque nominare un tesoriere. Fatto ciò, è necessario risolvere il problema rifiuti: “Abbiamo caricato tutto su un Apecar, per poi depositarlo su un grosso piazzale fuori comune”. Insinna fa notare ai residenti l’illegalità della mossa: “Chiederemo consulenza alla Sanim”. La Sanim, per inciso, è l’azienda che a Eboli si occupa di gestione rifiuti. “Meglio che nessuno vi scopra. In caso contrario, l’ammenda sarebbe salatissima”. Cosa fare, dunque? “Riportate immediatamente tutto a casa”. È chiaro che l’ipotesi non sia contemplabile. In quartiere c’è già chi protesta, Nella e Maria sono le più agguerrite: “Chiamiamo i netturbini”. Quando l’addetto sopraggiunge, chiede alla vecchia se anche lei faccia parte dell’esperimento. Nella fa la gnorri: “Chi t’ha chiamat?”. Ma ormai è tardi: “Chi ha sbagliato deve pagare”, dice Insinna. Si parla anche di multe: “Avete trasportato rifiuti in luogo non conforme, perciò vi condanno al pagamento di una sanzione di 2 mila euro”. Bella svolta, per Insinna: da conduttore a giudice. [agg. di Rossella Pastore]

SI SPENGONO LE LUCI

Solita tiritera da parte di Flavio Insinna. La sua premessa è una sorta di “istruzioni per l’uso” o bugiardino, che mette ben in chiaro controindicazioni, modalità e frequenza di somministrazione. Questa sera, in particolare, si va in onda in prima serata. Solita anche la presentazione delle famiglie protagoniste, da quella Mulino Bianco Style alla gattara di quartiere. “Il nostro esperimento è ormai giunto alla fine. Vorreste continuare?”. Insomma, Insinna, non la fare troppo lunga: qual è il risultato del referendum? “Ma questa è la fine della storia”, dice una voce fuori campo (sempre quella del conduttore). Ovvio. Questa sera invece si ricomincia, come in un lungo flashback: “La volete una strada senza tasse?”. La domanda è retorica, perché i residenti non hanno possibilità di scelta. Ecco dunque che le luci si spengono. “E mo’ come turnam a casa?”, dice il vecchietto del quartiere. “Ci andiamo a mangiare una pizza”, replica sempre pronto il pater familias. Pizza sì, ma a lume di candela. [agg. di Rossella Pastore]

L’ESPERIMENTO

In un’intervista rilasciata al Gazzettino, la produttrice Simona Ercolani si lascia sfuggire un’importante indiscrezione: “Non dico se hanno vinto i sì o i no, ma il risultato [del referendum] è stato di 60% a 40%”. In ogni caso, si è trattata di pura finzione scenica. Ma se invece accadesse davvero? “I cittadini possono chiedere una deroga al comune di appartenenza e decidere se scegliere l’autogoverno”. Poco probabile. L’esperimento, invece, andrà avanti? “La terza rete sperimenta per definizione”, dice la Ercolani. “Dopo il successo di Senso comune, stiamo pensando a Prima dell’alba, un programma molto faticoso perché si gira di notte alla scoperta di chi lavora mentre gli altri dormono. Guardie mediche, ormeggiatori, guardiani, controllori delle luci: sono davvero tanti”.  Format di questo tipo si moltiplicano sempre più rapidamente. Merito della Stand By Me, ma anche dei canali tematici: “Il cambiamento sta nell’adattarli alla specificità del media in questione”. È per questo che la Strada senza tasse parla soprattutto di Servizio pubblico. [agg. di Rossella Pastore]

IL CONDUTTORE

L’intervista rilasciata a corriere.it, tracciava i contorni di un nuovo Flavio Insinna, pronto a ricominciare con un nuovo programma su Rai3. “Si può sbagliare e io ho sbagliato. Chi non lo fa? Ho chiesto scusa”, esordisce il famoso presentatore televisivo. Cambio di pelle, rete e programma, per un progetto sulla terza rete di Casa Rai che ha già regalato le sue soddisfazioni e si concluderà questa sera. Insinna racconta di essersi sempre umanamente concesso agli altri del resto, alzi la mano chi non ha mai sbagliato almeno una volta nella vita. Rai3 quindi, ha voluto riaprirgli le porte verso un nuovo programma che si è presentato più come un vero esperimento sociologico. La strada senza tasse, si propone come un progetto che ti mette di fronte ad un dilemma: come reagiresti di fronte alla possibilità di non pagare le tasse, ma di cavartela da solo? Dall’accensione dei lampioni sotto casa fino allo smaltimento dei rifiuti. Il format è già andato in onda in Gran Bretagna sulla Bbc e per l’Italia è stato riadattato dalla Stand by Me di Simona Ercolani.

L’ultima puntata con Insinna

Per due settimane, abbiamo visto ogni sera sulla terza rete di casa Rai, i cittadini di una strada nel centro di Eboli alle prese con un’autodeterminazione faticosa. “Penso che si impari molto da questo programma – confida ancora Flavio Insinna – io per primo l’ho fatto. Credo che alla fine dell’esperimento, potremmo diventare cittadini più attenti e anche più comprensivi quando vediamo alcune cose che non funzionano. Solo capire come smaltire la spazzatura è un’impresa. Ricordo che lì ad Eboli io e la produzione abbiamo seguito i cittadini-cavia, li spingevamo ad informarsi, a chiamare un tecnico, a chiamare un avvocato per capire cosa si poteva fare e cosa no. Perché non è che se non paghi le tasse automaticamente sei nel Far West e puoi fare ciò che vuoi, devi sempre rispettare le regole”. Proprio il conduttore poi, non ha spoilerato il finale che vedrete in onda oggi su Rai3 ma, alla fine dell’ultimo appuntamento, scoprirete se l’impresa è riuscita oppure se i cittadini di quella strada di Eboli sceglieranno di continuare a pagare le tasse. “Ho riscoperto il valore della pazienza e della parola “priorità”. E ho capito che nei momenti complicati bisogna pensare al bene del gruppo”, ha concluso il conduttore.