L’INTERVISTA

“C’è Tony disperato. Secondo me pensa: ‘Mi avevano detto che era la Domenica sportiva‘”. E allora Fazio lo raggiunge. Proprio oggi, Tony è arrivato quarto a Monza. “Un po’ rosichi, quando non vinci, ma fa parte del gioco”.  Subito le immagini a lui dedicate. “Cosa pensi, quando ti rivedi? Non ti senti un po’ folle?”. “No”, replica lui con forza. Perché: “Basta prepararsi a dovere, dare il meglio agli allenamenti”. Chissà se Isolde è d’accordo. La Kostner parla dei suoi esordi nel mondo dello sport: “L’allenatore mi ha detto: fai quello che vuoi. Da allora ho sempre vinto”. La tecnica, ammette, non le è mai andata a genio. “Ma cos’avete, in famiglia? Siete tutti campioni!”. Risposta: “Il segreto è un mix tra calma, pazzia e, parlando di Carolina, una buona dose di vena artistica”. Oltre a essere il suo mestiere, la montagna è una vera passione. [agg. di Rossella Pastore]

CENNI BIOGRAFICI

Isolde Kostner, leader della Valanga Rosa, a Che tempo che fa. La più grande discesista della storia dello sci italiano sarà ospite oggi di Fabio Fazio per raccontare la sua storia da fenomeno. Specialista nella discesa libera e nel supergigante, ha debuttato a soli 17 anni, ma il talento è emerso subito, anche perché è stato accompagnato dalla testa giusta per fare uno sport ad alto livello. Prima di compiere 18 anni esordisce in Coppa del Mondo, poi vince l’oro nel supergigante. La critica non si è accorta subito di lei, ma nell’ambiente si comincia a parlare di una campionessa che sta per esplodere. Nel 1994 infatti esordisce ai Giochi olimpici invernali: a Lillehammer vince due medaglie di bronzo. Anche nella seconda parte degli anni Novanta Isolde Kostner è tra le protagoniste: vince due medaglie d’oro ai Mondiali 1996 e 1997. Il momento dei grandi risultati è però il terzo millennio: nel 2000-2001 Isolde Kostner ottiene un risultato storico per lo sci italiano, conquistando per la prima volta la Coppa del Mondo di discesa libera. Seguono altri successi e la consapevolezza che nessuno rappresenti l’Italia in campo sciistico come lei. Non a caso è stata insignita del titolo di ufficiale Ordine al merito della Repubblica italiana.

L’INFORTUNIO E IL RITIRO

Isolde Kostner, una delle sciatrici più veloci e vincenti di sempre, ha conosciuto la sua fase calante dopo il grave infortunio durante le prove della discesa libera di Lake Louise nel novembre 2002. Finita fuori gioco ai Mondiali di Sant Moritz 2003, la sciatrice non è riuscita ad avere più la stessa continuità di rendimento. Nonostante una vittoria e un secondo posto nelle libere di Haus n Storia nel 2004, un terzo posto a Sestriere nella stessa stagione e un secondo posto nel supergigante di San Sicario nel 2005, non riuscirà a ripetere i risultati delle stagioni precedenti. La scelta fondamentale arriva un mese prima dei XX Giochi olimpici invernali di Torino, a quasi 31 anni. È il 10 gennaio 2006 quando annuncia il ritiro dell’attività agonistica, legato al desiderio di dedicarsi alla famiglia e al bambino di cui dichiara di essere in attesa. A luglio nasce il figlio Davide, a ottobre dello stesso anno sposa Werner Perathoner, maestro di sci da cui ha nel 2008 il secondogenito Gabriele. Il colpo di teatro nel 2006 quando sfila in abito nuziale nel corso della cerimonia di chiusura dei XX Giochi olimpici invernali, spegnendo la fiamma olimpica.

IL FUTURO DELLO SCI ITALIANO

Dopo Isolde Kostner il nuovo fenomeno dello sci italiano è Sofia Goggia. “E la cosa che colpisce di più, è che va forte in più discipline: io e Deborah non eravamo così”, ha ammesso tempo fa Kostner. Sorpresa dal modo in cui scia, è stata colpita dalla sua determinazione. “Dico la verità, non me lo aspettavo di vedere un’atleta forte così”, ha aggiunto a Repubblica.it. “Io ero più portata per la velocità, Deborah per le specialità più tecniche, Sofia invece sbalordisce per la capacità di adattarsi a tutto”, ha ribadito Isolde Kostner, secondo cui Sofia Goggia può puntare in alto. La generazione di sciatrici comunque è cambiata tantissimo: “Noi eravamo molto più rigide di testa. Se dovevamo fare un allenamento di mezz’ora, quello facevamo. Le giovani invece mi sembrano più duttili sul come e quanto sciare oppure dormire”. Oggi invece le sciatrici vengono seguite professionalmente, prima era diverso: “Noi eravamo artigiane dello sci”.