Enrico Ruggeri, cantante e presentatore (per un po’ di tempo ha anche condotto il programma televisivo ‘Mistero’ in onda su Italia Uno) ha svelato che tornerà per l’ennesima volta sul palco dell’Ariston dove canterà una delle icone della musica pop e rock degli ultimi 40 anni: quel David Bowie che ci ha lasciato qualche tempo fa. A farlo, però, non sarà da solo ma in gruppo. Non molti sanno, infatti, che Ruggeri ha ricostituito il gruppo storico dei Decibel che si esibirono proprio a Sanremo nel 1980. Una reunion favolosa, questa, che ci riporta indietro nel tempo di tantissimi anni. Ecco dunque il resoconto che Enrico Ruggeri ha fatto per il sito internet Rockol: “In tutti questi anni ho cantato David Bowie in tantissime occasioni e l’ho fatto per un motivo ben preciso. La musica è un viaggio incredibile e, almeno per me, tutto è partito grazie anche a lui. E’ stato senza ombra di dubbio una fonte di ispirazione per me. Non solo l’ho cantato dal vivo ma, altre volte l’ho anche inciso su disco: The Jean Genie”, “All The Young Dudes”, “Diamond Dogs” e “Life On Mars?”.
LA DIPENDENZA DALLA COCAINA
Enrico Ruggeri è un personaggio a tutto tondo che fa discutere e che, spesso, negli anni, si è anche trovato al centro di vicende poco simpatiche. E’ lui stesso a raccontare il perché sul quotidiano Leggo.it: “In passato finii addirittura sotto processo per aver fumato uno spinello, una vicenda tragicomica. Va tenuto conto però che quella era anche un’altra Italia e correvano altri tempi. A seguire però è vero che diventai dipendente dalla cocaina, purtroppo era parte integrante della vita di Milano, era dappertutto. Il brutto della cocaina è che ti fa socializzare con persone con cui da lucido non socializzeresti mai, ha un pessimo effetto. Un giorno però decisi di smettere con la polvere e non la toccai più.” Riggeri, fuori dal campo della musica è sempre stato un personaggio sui generis e anche le sue dichiarazoni spesso sono state oggetto di critiche. Sempre su Leggo: “Il Festival di Sanremo non è mai trasparente, può essere facilmente manipolato da chiunque. Basta comprre la giuria tecnica in un certo modo oppure chiudere il televoto prima e il gioco è fatto. Non ci vuole nulla.”