Per interpretare meglio il ruolo di Lisbeth Salander coi suoi diversi piercing, l’attrice Rooney Mara ha deciso di indossarne in scena degli esemplari, piuttosto che applicarne dei falsi. L’attrice ha affermato di averlo fatto per entrare ancora di più nel personaggio; terminate poi le riprese del film ha rimosso tutti i piercing tenendone soltanto uno. Espressamente per questo film Atticus Ross e Trent Reznor, autori della colonna sonora, hanno deciso di riarrangiare con la cantante Karen O “Immigrant Song”, famoso brano della band hard rock più famosa di tutti i tempi, i mitici Led Zeppelin. Il film è stato girato fra Montréal e la Svezia, giudicati dal regista i luoghi ideali per conferire alla trama quel caratteristico effetto noir. Il film ha vinto il Premio Oscar nel 2012 per il miglior montaggio, diretto da Kirk Baxter re Angus Wall; inoltre ha ricevuto svariate nominations come miglior attrice protagonista, come miglior sonoro, migliore fotografia e miglior montaggio sonoro, oltre a due nominations ai Golden Globe come miglior colonna sonora e migliore attrice in un film drammatico.



REGISTA E DETTAGLI DEL FILM

Millennium – Uomini che odiano le donne è un film del 2011 del regista David Fincher. Il titolo originale è The Girl with the Dragon Tattoo e la pellicola appartiene al genere thriller. Il soggetto è tratto dal romanzo dello scrittore Stieg Larsson “Uomini che odiano le donne” e questo è il secondo adattamento cinematografico del romanzo, costituito da una trilogia della quale nel 2009 era stato già portato sugli schermi il primo capitolo. Il film, prodotto in collaborazione fra Svezia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Germania e Canada, è interpretato da Rooney Mara che veste i panni di Lisbeth Salander, un’hacker esperta e sveglia che svolge complessi incarichi in una società di sicurezza, Daniel Craig nel ruolo del giornalista Mikael Blomkvist, Stellan Skarsgård nei panni di Martin Vanger, ricco industriale svedese e Christopher Plummer che interpreta Henrik Vanger. Il film ha la sceneggiatura di Steven Zaillian, che ha ricevuto il premio Oscar per la sceneggiatura di Schindler’s List ed è stato nominato per ben altre tre volte per Gangs of New York, Risvegli e L’arte di vincere; la produzione invece è di Scott Rudin, produttore americano che ha prodotto diversi film come Twilight, Il Mistero di Sleepy Hollow, Zoolander e The Truman Show.



LA TRAMA DEL FILM DI DAVID FINCHER

Svezia, 2006. Quarant’anni prima Harriet Vanger scompare nel bel mezzo di una riunione di famiglia sull’isola abitata dall’influente famiglia dei Vanger. Anche se il corpo della donna non è mai stato rinvenuto, suo zio Henrik pensa che sia stata ammazzata e che il colpevole di tale omicidio sia un componente della stessa sua famiglia. Henrik Vanger decide di affidare l’incarico a Mikael Blomkvist, un capace, esperto e fidato reporter il quale sarà affiancato da Lisbeth Salander, donna misteriosa dal corpo androgino pieno di piercing e dal passato oscuro, abile ed esperta hacker di professione. Bellicosa e selvaggia, Lisbeth è fortemente attratta dall’integrità e dalla riservatezza di Mikael, che corteggia, seduce e prova a far innamorare. I fantasmi del passato intanto si ridestano e cercano di ostacolare e minacciare la vita dei due protagonisti, ma dopo mesi di indagini, Salander e Blomkvist scopriranno l’inaspettata e sconvolgente verità riguardante la sparizione della donna.

Leggi anche

Flavia Vento a Belve: "Gli alieni mi hanno detto di risvegliarci"/ "Tantissime delusioni dai miei ex"