Francesco Gabbani è l’artista italiano dell’anno, ma di lui si sa poco. Non si espone politicamente, preferendo fare a suo modo politica: con la musica. «Pachidermi e pappagalli è una satira sulle fake news e sui complottisti della rete», ha spiegato al Corriere della Sera. Pur precisando di non far parte della comunità gay, si è detto un sostenitore nel suo piccolo. Per questo ha accettato di andare al Gay Pride di Madrid. «Hanno scritto che appartengo alla massoneria e/o alla lobby gay». La sua Carrara è terra di anarchici, un po’ si sente così anche lui, «almeno nei sentimenti». A proposito di politica, parla dei grandi protagonisti di oggi: «Grillo? Un grande showman». E Berlusconi? «Un grandissimo showman». Su Renzi: «L’ho conosciuto sul palco di Maurizio Costanzo, non è affatto antipatico come lo raccontano». Chi voterà il 4 marzo? Francesco Gabbani non si sbilancia, anche perché ritiene che i tre si somiglino più di quel che pensano.
FRANCESCO GABBANI: IL TERZO TENTATIVO AL FESTIVAL…
Occidentali’s Karma è stata riascoltata 173 milioni di volte sul web, diventando un tormentone dopo la vittoria di Francesco Gabbani al Festival di Sanremo. E pensare che era stato eliminato quando si presentò con la sua Amen, il suo terzo tentativo: «Ma la sala stampa non aveva potuto votare: non funzionavano i pulsanti. Ci fu una mezza rivolta. Anche a Giletti la mia canzone, Amen, era piaciuta. Capì che doveva farsi sentire subito. Così a Radio2 videro arrivare un energumeno che interruppe le trasmissioni per protestare: era Massimo. La risposta ufficiale fu che c’era stato un errore nel conteggio dei voti. Mi riammisero in gara. Vinsi». In realtà non si è mai capito cosa sia successo, ma ormai era tutto finito sui social. «Se non fossimo nell’era del web, forse sarebbe finita diversamente», ha raccontato nell’intervista al Corriere della Sera. Dopo la vittoria del 2017 comunque si è inginocchiato davanti a Fiorella Mannoia, la seconda classifica considerata grande favorita: «Un gesto spontaneo. Mi sentivo quasi in colpa. Si intuiva la grande delusione: aveva partecipato con l’idea di vincere. Avrei voluto scomparire: i cinque minuti più imbarazzanti della mia vita».
RELIGIONE, MUSICA E QUELLA BATTUTA DI BAUDO…
Francesco Gabbani non crede in Dio, in una realtà trascendente, ma gli piacerebbe farlo. «Ho come un blocco. Trovo difficile accettare un dogma. Ma anch’io sono alla ricerca di un senso», ha dichiarato al Corriere della Sera. L’anima è immortale? Il cantante non sa neppure se ne ha una o ha una coscienza intellettuale… Intanto ha dovuto rispondere alle accuse di chi sostiene che abbia dissacrato la cultura orientale con la sua Occidentali’s Karma: «Al contrario: abbiamo ironizzato sulle distorsioni che se ne fanno nella nostra parte di mondo». Nell’intervista ha parlato anche dei suoi colleghi. A partire da Andrea Bocelli, che è cliente di suo padre, a cui si rivolge per comprare tastiere e pianoforti. «Ha una musicalità notevole, merita il suo successo; ma il genere che pratica non mi interessa molto. Non ci trovo nulla di innovativo». Per Adriano Celentano ha scritto Il bambino col fucile, ma per lui il massimo è Jannacci. Lavorerebbe volentieri, invece, con Jovanotti: «Mi colpisce il modo in cui riesce a esprimere concetti con suggestioni visive». Infine, su Pippo Baudo, secondo cui lui non rimarrà: «Mi ha fatto soffrire. Mi è spiaciuto molto sentire un commento così cattivo e superficiale, tipo haters della rete, da una figura così rappresentativa».