Il cantante Marco Carta ha finalmente ripreso in mano la sua carriera dopo un periodo assai comlicato da un punto di vista lavorativo. Lo show televisivo di Tale e Quale ha rimesso in carreggiata un cantante che sembrava essere in declino e che invece, grazie al programma televisivo di Rai uno, è tornato in auge di prepotenza. Il suo nome, infatti, è stato scritto anche fra gli ospiti del programma televisivo l’Anno che verrà, che andrà in onda la sera del 31 dicembre, per festeggiare il Capodanno in allegria assieme a tanti ospiti d’eccezione. Nello scenario bellissimo di Maratea, in Basilicata, la Rai accompagnerà l’ultimo dell’anno assieme a cantanti, prenentatori e attori di ogni tipo. Marco Carta ci sarà e presenterà alcune canzoni incise in questo periodo. Il giovane cantante sardo negli ultimi tempiha rilasciato delle dichiarazioni importanti su temi esistenziali come, ad esempio, su quello della morte. Il sardo, infatti, su Vanity Fair ha riferito che ciò che gli mette più paura è senza ombra di dubbio “la morte, è una cosa che mi terrorizza. Mi spaventa anche non lasciare una traccia dietro di me, essere dimenticato. Tra 500 anni cosa rimarrà di me?”



“AVREI FATTO IL PARRUCCHIERE”

Marco Carta, lo abbiamo detto in precedenza, è uno dei cantanti che ultimamente hanno avuto un upgrade nella loro carriera, complice anche la bella vetrina che gli ha fornito Tale e Quale Show. Il mondo dello spettacolo ormai gli appartiene, fa parte di lui, ma non è ovviamente sempre stato così. Prima di addentrarsi nel mondo della musica grazie al programma televisivo targato Mediaset di Maria De Filippi, Amici, Marco Carta svolgeva la vita di un normale 22enne. Il sardo racconta la sua vita a Vanity Fair: “Ero un ragazzo normale ed ero molto felice. Passavo la mia vita tra gli amici, la discoteca e il lavoro, ero già avviato dall’attività dei miei. Adesso che sono nel mondo dello spettacolo sono felice, ma lo ero anche prima.” Poi, sul lavoro: “Avrei fatto il parrucchiere, è un mestiere che mi è sempre piaciuto. Ero anche bravo nel farlo e i clienti erano sempre soddisfatti di quello che facevo. Tranne una volta che mi ritrovai a tagliarli a un amico con delle forbici non adatte e di plastica. Purtroppo lo storpiai, perché non riuscivo a tagliare con simmetria.”



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