BATTI LE MANI.. IL TORMENTONE SCANZONATO DEGLI ONESTON

Anche chi non voleva saperne di tormentoni, per di più nati dal Grande Fratello Vip 2, ne è rimasto investito totalmente: in un frammento divenuto già virale da settimana, Luca Onestini per provare a tirare su di morale il suo amico Raffaello Tonon si è letteralmente inventato un jingle, un tormentone di fatto con tanto di balletto che ricorda molto l’Andiamo a comandare di Rovazziana memoria. «Batti le mani schiocca le dita, umore alto tutta la vita», condito il tutto da una fragorosa caduta del buon Onestini subito dopo aver provato a insegnare a Tonon i “passi” della sua improvvisata canzoncina. Effetto, non voluto ma creato: il tormentone diviene virale, con tanto di remix e social-diffusione che non fanno altro che rendere a livello nazionale una frasetta usata per tirare su il proprio amico praticamente un fenomeno social(e). Di certo si è perso immediatamente il senso di quella bizzarra proposta fatta da Onestini a Tonon, e rimane solo l’eco di un tormentone divertente ma senza più quell’intento semplice e genuino che racchiudeva la “mossa” onestina. La speranza è che per i due Oneston, come del resto per tutti, si riesca sempre a recupera il senso radicato e profondo, anche delle cose più semplici, e non perdersi in un marasma caotico e molto poco sensibile qual’è il mondo iper-social di oggi. Clicca qui il video per il tormentone degli Oneston



IL GIOVANE RICCO E LA FELICITÀ RIDOTTA

Sempre nell’ultima cenetta organizzata dai finalisti del Grande Fratello Vip 2, Raffaello Tonon ha raccontato un piccolo pezzo del suo passato sconosciuto ai più, in cui ha ricordato come non sempre i soldi, la ricchezza materiale garantisce un livello di “fatica” e “angoscia” minore di chi invece ha avuto infanzia, adolescenza e gioventù tra gravi problemi di povertà e disagi sociali. «Sono stato sempre stato un bambino e giovane mediamente abbiente, non mi è mai mancato niente, ho sempre avuto tutto e qualcosa di più, però non ho mai avuto molte attenzioni, mi sono sempre dovuto accontentare sul piano umano», spiega il più anziano degli Oneston. Colpisce quel “accontentarsi sul piano umano”: è proprio di quello e su quello che la società contemporanea si nutre per appiattire l’animo e il desiderio umano, la curiosità di andare incontro al mondo e agli altri, per paura di soffrire e di rimanere sostanzialmente soli. Convincere tutti che i soldi e gli oggetti, anche molto belli, possono “sostituire” le mancanze umane e relazionali, tanto da potersi accontentare di quella sfera per non soffrire troppo e per riuscire a sopravvive dignitosamente. Già, ma non vivere: «La meraviglia è anche sapere che c’è una persona che da lontano ti guarda e guarda se sei a posto. Quando vivevo con mia madre e uscivo di casa, guardava sempre se il mio vestito era in ordine, non ho più trovato nessuno. Lui ti osserva, vede se stai bene. Vedo che mi osserva, nota se sto di buon umore. Anche questo è un modo per lenire la permanenza qui e nella vita», spiega ancora Tonon spiegando come per questa sfera, di fatto, nulla è più necessario nel cuore dell’animo umano. Sarà anche un bizzarro personaggio televisivo, ma ha detto una cosa che raramente si sente dire (e non solo in tv).



GLI ONESTON, LA STRANA COPPIA RAFFAELLO TONON E LUCA ONESTINI

Gli Oneston: anche chi non ha visto quest’anno il Grande Fratello Vip 2 – e chi vi scrive è tra quelli – ha imparato a conoscere questi due personaggi così diversi eppure così legati, pure dentro ad un reality show. Luca Onestini: il bello, palestrato, tronista, lasciato praticamente in semi-diretta dalla sua fidanzata Soleil Sorge. Poi lui, Raffaello Tonon, l’altro: una vita tra i reality, esperto di bon ton, milanese e molto radical chic, qualche problema di depressione e un ingresso a fari spenti nel Gf Vip. Insomma, molto, ma molto diversi tra loro, eppure nella finale di questa sera ci sono arrivati entrambi (in nomination, quindi uno dei due sarà costretto ad uscire a qualche ora dalla proclamazione del vincitore). Un’amicizia che in tv era da tempo che non si vedeva, al Grande Fratello addirittura forse dai tempi del compianto Pietro Taricone (e lì il sottoscritto qualcosa in più aveva visto, ndr). Già, ma è possibile vivere e “rappresentare” un’amicizia durante una trasmissione televisiva? È giusto ritenerli il frutto più “umano” partorito dalla tv commerciale negli ultimi anni di successi social, reality e ovviamente di ascolti? Forse la domanda sulla “giustizia” si potrebbe sostituire con quella sulla “bontà”: già, perché a vedere quei due farsi scherzi, prendersi in giro e fare completa alleanza in mesi di dirette 24 ore su 24 ore, vien da chiedersi se tutto quanto visto sia davvero “buono”.



UN AMICO COME MIGLIORE ANTIDEPRESSIVO

E così pare, non solo appare: nelle teste e nei cuori degli Oneston nessuno può entrarci, neanche le telecamere iper-oppressive della tv senza sosta del Gf Vip 2, eppure quell’amicizia sbandierata ha proprio tutti i tratti del “buon amico” e della “buona” convivenza. Durante l’ultima cenetta fatta dai finalisti del Grande Fratello (ecco qui il video ufficiale), Tonon ha voluto spiegar meglio cosa ha appena vissuto davanti agli occhi di milioni di italiani: «Per una persona fatta come me, delusa dalla vita, mai più credevo con le mie particolarità e spigolature del mio carattere di riaprirmi a quasi quarant’anni a certe emozioni come l’amicizia». Un sapore, un gusto buono -eccolo che ritorna – di cui anche i più “haters” di questa trasmissione possono riconoscere e, forse, un po’ stimare. «Ho rivissuto il sapore e il gusto dell’amicizia come quando si era bambini. Le poche vere amicizie che ho risalgono a quel tempo. Un gusto che non ricordavo più. Ho riscoperto il bello di avere la persona che sappia avere la chiave, che sacrifichi un po’ del suo tempo trovando la chiave per farti del bene». Un bene, un “buon” amico che si presenta nelle pieghe oggettivamente più inaspettate della vita, dentro un reality studiato al dettaglio e dai tratti fortemente costruiti. È “scappata” un’amicizia che non era prevista: Onestini e Tonon avevano tutto per non filarsi neanche di striscio, ma la vita è più ironica di quanto possiamo pensare. «Grazie a Luca non prendo più antidepressivi», diceva Tonon qualche settimana fa: sì lo sappiamo forse il titolo è stato un po’ birichino. Noi una risposta su cosa sia per definizione l’amicizia non ce l’abbiamo. Ma vedere che qualcuno racconta a milioni di persone che la sua depressione non è vinta ma è accompagnata da una persona presente e “benevola”, viene da fidarsi di più dell’amicizia e meno dell’odio (non solo quello sul web).