Due recenti sentenze della Cassazione (a proposito della celeberrima “coppia dell’acido” di Milano e di Luigi Deambrosis e Gabriella Carsano) ha riportato in auge una questione che già in passato aveva molto fatto discutere: i genitori-nonni sono affidabili come i genitori biologici, oppure esiste una sorta di pregiudizio nei confronti della cosiddetta genitorialità di coloro che sono oramai avanti con gli anni. La suddette decisioni della Cassazione che ha, di fatto, ribadito quella che oggi è la centralità dei nonni nelle famiglie italiane alle prese con la crisi, riaccende il dibattito dato che nei due casi sopra citati, ha imposto l’affidamento dei figli di Martina Levato e Alexander Boettcher (entrambi in prigione) ai nonni materni e, come è accaduto a Mirabello Monferrato dove la figlia che era stata tolta ai due nonni da una precedente sentenza è stata loro riaffidata su decisione del pg della Cassazione. A tal proposito, provando ad “anticipare i tempo” e presumendo che questi affidi saranno sempre più frequenti, il giornalista Gianluca Nicoletti, nel suo spazio radiofonico su Radio24, ha lanciato un sondaggio: il 63enne speaker nonché editorialista de La Stampa, ha infatti provato a catalogare i nonni in tre curiose macro-categorie, invitando poi, tra il serio e il faceto, gli ascoltatori a “censirsi” e a collocarsi in una di queste.



LE TRE CATEGORIE SECONDO NICOLETTI

Insomma, Nicoletti ha colto la palla al balzo e, dato che secondo i giudici i nonni posso fungere benissimo da “sostituti genitoriali”, allora ha definito quelle che, a suo giudizio, sono le tre categorie dei nonni del futuro. Si parte dai cosiddetti “Supernonni”, ovvero color che, come dice il nome, sono iperattivi come dei ventenni e hanno ancora una notevole forza fisica per giocare coi nipoti e stargli dietro: inoltre, sono anche abbastanza “social” per parlare lo stesso linguaggio dei ragazzini di oggi. La seconda categoria è quella dei “Normononni” che, pur non essendo super come gli altri, sanno comunque cavarsela nelle varie situazioni e sanno comunque cosa sia uno smartphone, anche se “non potrebbero garantire un’assistenza full time” dato che 4 ore di baby sitting sono troppe per loro. Infine, ecco la terza classificazione, secondo Gianluca Nicoletti, è quella degli “Zombononni” e qui cominciano i primi problemi: infatti, il giornalista li caratterizza come persone che potrebbero benissimo combinare qualche danno, dimenticare perfino “i nomi dei nipoti” e hanno un digital divide tale che utilizzano solo il telefono fisso. In ultimo, un particolare da non sottovalutare, specialmente di questi tempi: quando questi nonni “incontrano una badante dell’Est, l’eredità sparirà!”.

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