Ha vinto lei, la maestosa Maddalena; ha vinto il marito nella vita reale, l’Andrea Chenier ieri sera: ma in realtà, ha stravinto e convinto il pubblico anche l’ottimo Gerard-Luca Salsi, alla prima vera ribalta nella Prima della Scala in un ruolo semi-protagonista. Il servo nemico-amico di Chenier ha dimostrato una grande prestazione da baritono e con un consenso praticamente unanime, e non solo per la sua italianità. «Come italiano sono orgoglioso di aver cantato il 7 dicembre – premette alla stampa ieri sera appena smessi i panni di Gerard –. Credo che la vera grande rivoluzione in Italia sarebbe partire da qua, dalla cultura e dalla musica: spero che il Governo dia una mano, non solo alla Scala che è un grande teatro ma alle migliaia di teatri che ci sono». Dalla rivoluzione francese a quella che necessita oggi per un rilancio della cultura nel Paese che più di tutti al mondo possiede le carte per poter “sfruttare” questo importante e deciso elemento della società. (agg. di Niccolò Magnani)
APPLAUSI A MADDALENA-NETREBKO
Sono dieci minuti di applausi, un successo senza record ma di ottima fattura per la Prima della Scala 2017: l’Andrea Chenier è piaciuto e non poco a giudicare i commenti, i saluti e il commosso lancio di fiori dopo l’ultima tragica scena finale. Applausi per tutti, con una “vincitrice” su tutti gli altri: è la splendida protagonista Maddalena, ovvero Anna Netrebko forse al momento la vera beniamina mondiale della lirica d’opera. Non era la prima volta: dopo il Don Giovanni del 2011 e nella Giovanna d’Arco del 2015, lei è una vera veterana. ieri ha duettato col marito debuttante alla Scala, Yusif Eyvazov, apprezzato Chénier anche se non amatissimo; il contrario di Luca Salsi, fantastico protagonista nel ruolo di Gérard e vero elemento che ha conquistato definitivamente il pubblico della Scala. Non un successo di vip, non un record per minuti di applausi, eppure l’opera diretta da Chailly è passata a pieni voti traghettando Milano all’inizio di una nuova entusiasmante stagione teatrale: insomma, La Scala emoziona ancora e richiama ancora pubblico nel 2017, questa è la miglior notizia possibile. (agg. di Niccolò Magnani)
MADELON COMMUOVE TUTTI
Riprende l’“Andrea Chenier” al Teatro alla Scala per la Prima alla Scala 2017 che apre la stagione concertistica sul palcoscenico meneghino. Nel terzo Quadro si comincia con il momento “strappalacrime” della vecchia Madelon, la donna cieca che appare tra la folla e decide di affidare a Carlo Gerard il suo giovane nipote 15enne che sta per andare sotto le armi, temendo però per la sua sorte, mentre intanto si apprende dell’arresto proprio di Andrea Chenier. A giudicare dalle reazioni dei telespettatori e sui social network, pare che in questo nuovo Quadro le performance dei comprimari piacciano e risultino convincenti al pari delle “prime voci”: si ripetono invece alcune piccole critiche alla regia e all’intero impianto drammaturgico dato che non sembra sostenere quello che sempre Massimo Bernardini chiama “il potenziale dello Chenier di Giordano” e che non riesce a esplodere. Intanto, qualcuno vede nella vicenda che va in scena e nel momento in cui si grida alla “patria in periglio” un riferimento alla situazione sociale e politica italiana… (agg. di R. G. Flore)
MARTONE, “COLGO LO SLANCIO RIVOLUZIONARIO”
Durante l’intervallo dell’“Andrea Chenier”, in scena al Teatro alla Scala di Milano per la Prima della Scala 2017, ai microfoni di Radio3 la musicologa Gaia Varon ha intervistato brevemente Mario Martone, responsabile della regia dell’opera lirica. Il diretto interessato ha fornito alcune riflessioni sulla sua personale lettura del capolavoro di Umberto Giordano e del sottotesto storico che emerge: “SI dice che in questa opera la storia sta sullo sfondo, ma basta guardare il libretto originale di Illica per capire che c’è invece uno studio molto approfondito sulla materia storica” spiega Martone che aggiunge di essere stato colpito molto da quello che chiama “lo sbalzo” che Giordano ha voluto dare e che fa sì che l’amore portato in scena non è solo quello tra i personaggi, ma è la stessa rivoluzione, uno “slancio vitale” che lui ha provato a cogliere. Infine, il 58enne napoletano spiega che con la sua versione ha cercato di restituire una sorta di fissità, colta scenicamente immaginando dei manichini e degli automi che quasi si bloccano: “La rivoluzione fallisce perché è fatta di esseri umani e Illica e Giordano hanno scoperto questa dimensione nel personaggio di Carlo Gerard” (agg. di R. G. Flore)
CRITICHE ALLA REGIA DI MARTONE E A QUELLA RAI
Mentre sul palcoscenico del Teatro alla Scala di Milano va in scena per la Prima della Scala 2017 il secondo Quadro dell’“Andrea Chenier”, nonostante i generali apprezzamenti a questa versione dell’opera (pur con qualche critica alla regia di Mario Martone) a finire nel mirino è soprattutto la regia dell’evento firmata dalla Rai (l’opera è in diretta su Rai 1) dato che, da più parti, si criticano alcune scelte e l’insistenza su determinati particolari e qualche utente, cogliendo la palla al balzo col fatto che viene rappresentato un anno cruciale per la Rivoluzione Francese, cinguetta su Twitter un “regia da ghigliottina” che raccoglie immediatamente molti consensi. Sempre il giornalista e conduttore televisivo Massimo Bernardini, dopo aver definito la soprano Anna Netrebko come “padrona della scena”, ha elogiato soprattutto Luca Salsi che veste i panni di Carlo Gerard e affermando di preferire la sua esibizione anche a quella di Yusif Evyazov/Andrea Chenier che, intanto, da rivoluzionario oramai ricercato sulla scena si giura vicendevolmente amore con la sua Maddalena e, alla fine del secondo Quadro, l’applauso è lungo e convinto nonostante le richieste del maestro Chailly. (agg. di R. G. Flore)
INIZIATO IL SECONDO QUADRO, LODI ALLA NETREBKO
Nel corso del primo dei due Quadri dell’“Andrea Chenier”, l’opera scelta per la Prima della Scala 2017, l’attenzione dei telespettatori (ma anche di coloro che si trovano a teatro e che twittano live le proprie impressioni) è abbastanza concorde nel sottolineare la bravura del tenore azero Yuisf Evyazov, e anche lodi seppure con qualche riserva) vengono espresse sulla soprano Anna Netrebko: secondo il conduttore televisivo e giornalista Massimo Bernardini, “per ora a vincere è la raffinata musica di Umberto Giordano” mentre, a suo dire, la mano del regista Mario Martone è “fragile sulla drammaturgia dei cantanti” dato che vi sono troppi stereotipi e cliché. Per quanto riguarda le scenografie, curate da Margherita Palli, da più parti viene elogiata la cura dei dettagli e, più in generale, il parere di chi sta assistendo a questa “prima” in diretta dalla Scala è che sia molto attuale il tema trattato nell’opera lirica di Giordano, vale a dire la contrapposizione tra potenti e popolo e un poeta che, in scena, rappresenta il disprezzo che in ogni epoca v’è per la cultura. Il secondo Quadro, invece, comincia portando un nuovo personaggio in scena, vale a dire l’Incredibile (interpretato dal tenore Carlo Bosi, da qualcuno ritenuto un gran caratterista) di cui faranno la conoscenza Andrea Chenier e Maddalena. (agg. di R. G. Flore)
CONSENSI UNANIMI PER ABITI E SCENOGRAFIE
L’inizio dell’“Andrea Chenier” per la Prima della Scala 2017 è da brividi tanto anche l’ex telecronista Rai Riccardo Cucchi augura a tutti un buon ascolto e augura agli ascoltatori, oltre che ai presenti al Teatro alla Scala di Milano, di “lasciarsi rapire dalle emozioni”. In generale, l’apprezzamento dei telespettatori e degli appassionati di lirica va soprattutto alle scenografie, “bellissime” a detta di molto, e anche alla scelta degli abiti che si rifanno all’opera originale e non sono invece riletti in chiave moderna. Ad ogni modo è interessante notare come, nonostante la richiesta esplicita del Maestro Riccardo Chailly di applaudire solo alla fine, i pubblico presente a teatro dimentica la richiesta del direttore d’orchestra e già al ventesimo minuto si lascia andare a un primo battito di mani che, va detto, non viene seguito dal resto dei presenti e si conclude dopo pochissimi secondi. (agg. di R. G. Flore)
DOPO L’INNO NAZIONALE COMINCIA L’OPERA
La Prima della Scala 2017, presentata su Radio 3 da Gaia Varon e Nicola Pedone in diretta dal Teatro alla Scala di Milano sta per cominciare: si attende solo che il maestro Riccardo Chailly salga sul podio per dare via a questo “Andrea Chenier” che aprirà ufficialmente la stagione lirica 2017/2018 del teatro meneghino. Nell’attesa che salga il sipario, la musicologa presenta i quattro Quadri di cui è composta l’opera di Umberto Giordano sul libretto di Luigi Illica. Come spiega la Varon, verranno trasmessi ininterrottamente i primi due Quadri prima di un nuovo commento a quello che accade in scena. Uno scroscio di applausi accoglie il 64enne maestro milanese che sale sul podio e, come accade oramai ogni anno, viene finalmente eseguito l’inno nazionale della Repubblica Italiana che solennemente rappresenta il segnale che l’opera sta per cominciare: poco dopo si abbassano le luci e l’”Andrea Chenier” può cominciare. (agg. di R. G. Flore)
IL DIRETTORE CHAILLY: “UN’OPERA MODERNA”
Il Direttore dell’Andrea Chenier, a poche ore dalla grande Prima della Scala 2017, si dice soddisfatto della scelta dell’opera e sulla grande frenesia positiva dei suoi musicisti: «attendere 32 anni prima di riproporre Andrea Chénier: io mi sono meravigliato del fatto che solo pochi professori d’orchestra, otto in tutto, conoscevano quest’opera magnifica per averla già eseguita. Con tutti gli altri ho dovuto fare un lavoro dall’inizio. Ed è significativo il modo in cui molti giovani musicisti mi hanno manifestato entusiasmo per questa partitura musicale». Secondo il direttore musicale del Piermarini – con oggi, il terzo ufficiale giorno di Sant’Ambrogio passato a dirigere alla Scala di Milano – la modernità dell’Andrea Chenier non sta tanto nelle tematiche, pur interessanti e riguardanti un’Europa in rivoluzione, «la modernità di quest’opera sta nel linguaggio musicale e strumentale che nell’orchestra evoca continui stati d’animo in un impegno sinfonico corale. In questo il compositore era decisamente avanti per il suo tempo, esprimendo una sorta di sceneggiatura neo-cinematografica». In più Chailly aggiunge anche un “tocco” tecnico che impreziosisce la sua analisi a meno di due ore dal sipario scaligero alzato: «Lo stesso ritmo del primo e del terzo atto, ad esempio, è pensato con un ritmo di esecuzione scenica, come fosse la sceneggiatura di un film, vedo molte similitudini con la Boheme di Giacomo Puccini». (agg. di Niccolò Magnani)
PROIEZIONI SU 30 SCHERMI IN TUTTA MILANO
Prima della Scala con pochi vip nei palchi più prestigiosi del meraviglioso teatro milanese: all’ultimo ha dato forfait il presidente del Senato Pietro Grasso e dunque nel Palco Reale ci saranno il Sindaco Giuseppe Sala, il Presidente della Regione Roberto Maroni, il ministro della cultura Dario Franceschini, il ministro per la coesione territoriale Claudio De Vincenti, il sottosegretario Maria Elena Boschi. Anche in vip in sala “scarseggiano”, con l’attrice Margherita Buy, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e l’etoile della Scala Roberto Bolle. Ma vip a parte, Milano si prepara invece ad accogliere con molto calore l’opera di Umberto Giordano con un’inversione di tendenza sempre più positiva negli ultimi anni: più interesse per le opere, più popolo e meno “popolino” sia alla Prima che nel resto del calendario di scena. Per l’occasione, l’Andrea Chenier sarà proiettata in oltre 30 sale, schermi e luoghi in tutta Milano: dalla Galleria Vittorio Emanuele al Comune a Palazzo Marino, a vari teatri, centri d’accoglienza e centri culturali sparsi nel Milanese. Il popolo della Scala ha risposto e molto bene. (agg. di Niccolò Magnani)
LA TRAMA DELL’OPERA DI UMBERTO GIORDANO
L’opera Andrea Chenier, scritta da Umberto Giordano – uno dei maestri del verismo a teatro – narra del dramma storico della Rivoluzione Francese: Andrea era un poeta amico di Ugo Foscolo e venne ghigliottinato negli ultimi giorni della repressione giacobina dal nemico Robespierre. L’era del Terrore era in pieno svolgimento e il poeta francese venne ucciso a soli 31 anni: quattro quadri in cui vengono raccontati i lati oscuri della Rivoluzione, la storia d’amore con Maddalena di Coigny sbocciata tra vari processi sommari, invidie, lotte fratricide e vendette, fino alla povertà e prostituzione della stessa. L’atto si conclude con la pena di morte per i due amanti innocenti e trucidati dal terrore giacobino francese, a due soli giorni dalla morte di Robespierre. Il personaggio di Carlo Gérard è ispirato al rivoluzionario Jean-Lambert Tallien e principale antagonista di Andrea Chenier anche nella rappresentazione in scena alla Scala di Milano in questa versione diretta da Riccardo Chailly. (agg. di Niccolò Magnani)
DIRIGE RICCARDO CHAILLY
Dopo che lo scorso anno era andata in scena una applauditissima “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini, questa volta la Prima della Scala sarà dedicata all’“Andrea Chénier” di Umberto Giordano e diretta dal Maestro Riccardo Chailly: il tradizionale appuntamento meneghino che questa sera inaugurerà ufficialmente la stagione lirica del Teatro meneghino andrà in onda in diretta (a partire dalle ore 17.45, mentre il sipario verrà sollevato alle 18) su Rai 1 HD -oltre che sulle frequenze di Radio 3- dato che non si tratta semplicemente della trasmissione televisiva di un’opera ma anche oramai di un appuntamento mondano che richiama non solo la cosiddetta “mondanità” milanese e le più alte cariche dello Stato, ma anche il gotha stesso della cultura e del mondo dello spettacolo italiano. In vista di questa edizione della Prima della Scala 2017 sono in programma alcune novità e per questo motivo il servizio pubblico metterà in campo un notevole “spiegamento di forze” per ripetere i risultati di share dell’anno precedente e dare il giusto risalto alla direzione del Maestro Chailly.
IL MELODRAMMA DI GIORDANO E I PRECEDENTI ALLA SCALA
In attesa della Prima della Scala di questo giovedì, a Milano è entrato da tempo nel vivo il ricco calendario di eventi, happening e ascolti “diffusi” che permettono alla cittadinanza di familiarizzare con la celebre opera di Umberto Giordano e ascoltarne in diversi luoghi le sue note. La scelta di rappresentare “Andrea Chénier” era stata spiegata, a suo tempo, dallo stesso Riccardo Chailly (che celebrerà anche i suoi 40 anni alla Scala con la diciannovesima opera da lui diretta) con la volontà di riscoprire e rivalutare il periodo del Verismo e quel “marchio di fabbrica tutto italiano”: il melodramma, come è noto, è dedicato infatti all’omonimo poeta francese del titolo che fu ghigliottinato nel 1794 nella Francia della Rivoluzione e nei panni di Chénier ci sarà il tenore Yusif Eyvazov, affiancato dal soprano russo Anna Netrebko (Maddalena di Coigny) e dal baritono Luca Salsi nelle vesti invece di Carlo Gerard. Tra l’altro non va nemmeno dimenticato che la prima assoluta dell’opera lirica andò in scena proprio alla Scala nel lontano 1896, per la direzione di Rodolfo Ferrari e non va dimenticata la versione che nel 1997 vide in scena Luciano Pavarotti e Maria Guleghina, diretti in quella circostanza da James Levine.
LA “PRIMA DELLA PRIMA” E ALCUNE CURIOSITA’
In attesa della serata del 7 dicembre, che aprirà ufficialmente la stagione lirica del più importante teatro italiano, questa domenica si è tenuto un altro appuntamento ricorrente, ovvero la cosiddetta “prima della Prima”, ovvero una rappresentazione dell’“Andrea Chénier” riservata ai ragazzi under 30 e che ha funto da sorta di prova generale in vista di quella ufficiale e che avrà su di sé gli occhi di tutto il mondo. Tra le curiosità in vista di questo venerdì c’è anche quella relativa alla ghigliottina che sarà portata sul palco e che lo stesso Martone aveva usato in “Noi eravamo”, uno dei suoi film più conosciuti. Inoltre, negli scorsi giorni lo stesso direttore Riccardo Chailly ha fatto una richiesta al “parterre de roi” di pubblico che assisterà all’opera, invitandolo a non applaudire alla fine di ogni aria e quindi a trattenere gli entusiasmi almeno fino alla fine. Il diretto interessato ha spiegato questa sua volontà in funzione di una “rappresentazione filologica” del lavoro sulla partitura e per “non interrompere il flusso musicale” proprio come voleva lo stesso Giordano.
DIRETTA STREAMING VIDEO E TV
La Prima della Scala sarà ovviamente come ogni anno trasmessa in diretta tv, radio e video streaming sul web per permettere a tutti di scoprire, incontrare e affezionarsi al mondo dell’opera, della lirica e della musica classica. In particolare, l’Andrea Chénier quest’anno sarà seguito da 12 telecamere in alta definizione, 40 microfoni nella buca d’orchestra e in palcoscenico, 20 radiomicrofoni dedicati ai solisti e al coro, il tutto coordinato dal Centro di Produzione Tv Rai di Milano. Entrando nel dettaglio della diretta per la Prima della Scala 2017, Rai Cultura offre una copertura completa e in esclusiva in tv su Rai 1 a partire dalle 17.45 e lungo l’intera durata dell’opera di Umberto Giordano (circa due ore e mezzo, intervallo incluso). Lo spettacolo però, con la regia televisiva di Patrizia Carmine, andrà in diretta anche sulle frequenze radio di Rai Radio3 e in alta definizione su Rai1HD al canale 501 del digitale terrestre. Nelle pause, prima dopo e durante lo spettacolo, Milly Carlucci e Antonio Di Bella intratterranno il pubblico con i collegamenti dalla Scala di Milano di Stefania Battistini direttamente nel foyer. In ultima analisi, sarà disponibile anche la diretta streaming video sul sito RaiPlay-Rai1 disponibile su ogni dispositivo mobile come pc, tablet e smartphone, previa registrazione gratuita. Clicca qui per la diretta video streaming della Prima della Scala 2017 (agg. di Niccolò Magnani)