Grave lutto per Ladri di carrozzelle, la cui esibizione al Festival di Sanremo 2017 è in programma oggi, 11 febbraio: nei giorni scorsi è morto Pietro Petrullo, ex componente della band. L’uomo è stato trovato impiccato con un cavo ad un attrezzo da palestra. L’esibizione dei Ladri di carrozzelle all’Ariston sarà senza dubbio ancor più emozionante: verrà, infatti, dedicata a Pietro Petrullo, che lasciò la band sette anni fa. Questo evento doloroso ha fatto riflettere l’attuale formazione «sull’enorme valore di un’iniziativa di questo genere che illumina di positività una festa popolare come Sanremo». Il gruppo è, infatti, composto da musicisti portatori di handicap. Pietro Petrullo, che era costretto su una sedia a rotelle a causa di un incidente stradale, fu costretto a lasciare Ladri di carrozzelle per motivi di salute. Sul palco dell’Ariston porteranno il brano Stravedo per la vita: «I “nuovi ladri” sono convinti che bisogna credere nella vita nonostante tutto» ha dichiarato Paola Severino Melograni, direttore dell’agenzia Angelipress.com e portavoce del gruppo.



Tra i tanti ospiti che animano questa serata finale della 67esima edizione del Festival di Sanremo 2017 condotto da Carlo Conti e Maria De Filippi c’è anche la band italiana Ladri di carrozzelle. Una band nata nel 1989 a Roma e, sebbene si prefigga anche lo scopo di creare brani inediti puntando sulla passione per la musica condivisa da un gruppo di amici, ha una particolarità: quasi tutti i componenti sono persone con disabilità. Quindi lo scopo del loro progetto musicale ha una valenza sociale: quella di dimostrare che anche le persone con disabilità possono produrre qualcosa di artistico, alla pari di tutti gli altri, e in più i loro dischi e i loro concerti, oltre a divertire il pubblico, sono volti a sensibilizzare sulla tematica, sulla necessità impellente di rendere sempre più agevole la vita di chi soffre di questo tipo di patologie, provvedendo a fornire più sovrastrutture e mezzi adeguati, oltre ai mezzi necessari alla cura e alla ricerca. Il gruppo, utilizzando una sezione ritmica articolata, per far fronte ai problemi di esecuzione alla batteria, ha suonato principalmente nelle piazze e nelle scuole, dove sono stati i protagonisti in occasione di diverse manifestazioni di sensibilizzazione e comunicazione sociale. Conosciamoli meglio.



Nel 1989 un gruppo di ragazzi, affetti da distrofia muscolare, dopo un periodo di vacanza in cui si sono conosciuti, trascorsa in un villaggio turistico, insieme a un loro operatore si prefiggono lo scopo di mettere su una band una volti tornati a Roma. Il gruppo, utilizzando una sezione ritmica articolata per far fronte ai problemi di esecuzione alla batteria, utilizza il nome ironico di Ladri di carrozzelle, sdrammatizzando sulla necessità di utilizzare questo mezzo di locomozione. Nel corso degli anni la band utilizza diversi partecipanti, e il primo disco arriva nel 1993 con Chi non salta. Fanno anche concerti e realizzano dischi live. Si esibiscono anche in occasione del Concertone del 1° maggio nella capitale, nel 1995 e nel 2006. Hanno realizzato otto album di inediti più altri dischi live e diversi progetti discografici. La band romana suona brani in lingua italiana che vanno dal rock, al funky, alla musica leggera. Sono pezzi ricchi di ironia, spesso con elementi che possiamo accostare al genere “demenziale”, canzonatorio, irriverente. Con i loro brani, però, affrontano spesso la tematica della vita difficile per chi è affetto da qualche tipo di disabilità. Ma non mancano di certo canzoni puramente comiche e grottesche, che affrontano diversi ambiti del loro immaginario. Tra i primi si possono annoverare Diversi da chi, Distrofichetto, mentre tra quelle più scanzonate ricordiamo Se non sai le cose salle o So de coccio. Ma i Ladri di carrozzelle eseguono anche numerose cover di brani famosi, come I will survive di Gloria Gaynor e classici come Roma nun fa la stupida stasera. Dal 2008 partecipano alle attività della Cooperativa Arcobaleno di Frascati, che coinvolge tante persone con diverse disabilità. Gli ultimi due dischi in particolare, SMS (Solo Musica Sbrock) del 2011 e Completamente fuori del 2016 sono composti da canzoni inedite caratterizzate da una sorta di follia espressiva, che loro stessi hanno denominato “musica sbrock”.

Leggi anche

Luciano Teodori, marito Gigliola Cinquetti/ La cantante: "è l'uomo della mia vita"