Botta e risposta tra Michele Santoro e Peter Gomez, che danno vita ad uno scontro pesantissimo per un errore giornalistico. La bufera è scoppiata quando il giornalista ha dovuto rendere conto del suo compenso: secondo Il sito de Il Fatto Quotidiano dovrebbe percepire per le 12 puntate di tre programmi ben 2,7 milioni di euro. Un ritorno in Rai pesante per le casse dell’azienda pubblica, ma il sito, di cui detiene il 7%, non ha specificato che quello non è il compenso di Michele Santoro, bensì della società che realizza i programmi e di cui il giornale è socio al 48%. Non l’ha presa bene quindi Michele Santoro, che ha replicato al direttore Peter Gomez attraverso la pagina Facebook di Servizio pubblico. E ci è andato giù pesante, sentendosi tradito. Michele Santoro ha spiegato di non aver ancora incassato la somma, di aver dovuto anticipare il compenso del suo staff, e che i programmi erano in perdita. Poi è passato poi al contrattacco: «Se uno scandalo esiste riguarda me quanto il tuo giornale, e se ci sono stati “compensi” sono stati anche per la società che edita il tuo giornale. Ma purtroppo per Il Fatto, per te e anche per me, nessuno di noi ha tratto guadagni dalle trasmissioni della Rai. Siamo stati così onesti da realizzare le quattro serate in perdita, e sottolineo in perdita, come chiunque potrà facilmente controllare scorrendo la nostra contabilità che, al contrario di certi spettacoli, fattura ogni cosa meticolosamente».
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Non è tardata ad arrivare la replica di Peter Gomez a Michele Santoro dopo l’uscita allo scoperto del giornalista, pungolato dall’articolo del sito de Il Fatto Quotidiano sul suo compenso di 2,7 milioni di euro. Il direttore ha ammesso che è stato commesso un errore nell’elaborazione della notizia: non è stato, infatti, specificato che i 2,7 milioni di euro sono il compenso per la società Zerostudio, non interamente per il giornalista. «Appena ce ne siamo resi conto ci siamo doverosamente corretti. Sarebbe bastato un tuo sms per informarmi» ha scritto Peter Gomez, che ha ammesso l’errore in buona fede e non ha gradito che il caso sia stato trattato in pubblica piazza. È evidente come siano delicati i rapporti tra Michele Santoro e la squadra de Il Fatto Quotidiano, visto che la polemica sul compenso si somma allo scontro sul referendum costituzionale. Michele Santoro dichiarò di giudicare imbarazzante che il giornale si fosse schierato apertamente per il No.