Non si spengono i riflettori sul misterioso caso legato alla scomparsa di Biagio Carabellò, il 47enne del quale non si hanno più notizie dal 23 novembre 2015. Del giallo se ne occuperà questa sera la trasmissione Chi l’ha visto nel tentativo di far luce sulla sparizione dell’uomo, seguita dal mistero dei due testamenti (di cui uno risultato falso) e dai nuovi elementi emersi di recente: i medicinali ritrovati nel suo appartamento e alcune macchie di sangue sospette. In merito a quest’ultime, come rivela BolognaToday.it, sarebbe emersa una certa cautela da parte della sorella di Biagio Carabellò, Susanna, la quale ha asserito: “Preferisco aspettare le conferme di Ris prima di commentare. Potrebbe trattarsi di macchie vecchie, non lo sappiamo”. Le indagini intanto proseguono, nella speranza di giungere presto ad una maggiore chiarezza sulla scomparsa del 47enne da Bologna. “Vedo passione e professionalità in chi si sta occupando del nostro caso e sono fiduciosa e so che a breve ci daranno delle risposte”, ha commentato di recente la sorella. Proprio alla trasmissione di Rai 3 potrebbero essere fornite, nella serata odierna, nuove informazioni sulle indagini o sui risultati della Scientifica e che potrebbero rappresentare una svolta nel caso che da mesi ha assunto le sembianze di un vero e proprio giallo.



Il caso di Biagio Carabellò ha avuto un sussulto di novità nello scorso novembre, quando cioè il telefono dell’uomo scomparso nel nulla 15 mesi fa è stato attivato per un attimo un mese e mezzo dopo la sua scomparsa. Fece scalpore all’epoca questa notizia perché poteva dimostrare, con una piccola e flebile speranza, che Biagio fosse ancora vivo; «si tratta di un elemento investigativo di estremo interesse» fu il commento del procuratore capo di Bologna, alle telecamere di Chi l’ha visto nello scorso novembre. Questa sera si ritorna sul caso (qui sotto tutte le novità). Restano però aperti ancora i vari dubbi che gli inquirenti ancora non hanno potuto risolvere: dal sequestro dei beni della sospettata Simona Volpe fino all’eredità della moglie morta di Biagio Carabellò, Elisabetta Filippini.  E poi ancora i tre punti posti con insistenza dalla sorella di Biagio, Susanno Carabellò, in uno sfogo a dicembre: «elementi nuovi sono il telefono acceso per un attimo, l’automobile di Betta sparita nel nulla e quella lettera anonima arrivata ai Carabinieri ancora prima che Biagio sparisse». Quale di questi punti questa verrà affrontate/risolto secondo le ultime novità lo scopriremo tra qualche ora su Rai3.



A distanza di 15 mesi dalla sua scomparsa, i Carabinieri sono finalmente entrati nell’abitazione di Biagio Carabellò, l’uomo di 47 anni scomparso a Bologna. Le prime perlustrazioni sono durate circa un’ora e mezza, in cui sono stati raccolti diversi indizi che saranno utili alle indagini. Fra questi i farmaci dello scomparso, ritrovati dalla sorella nell’armadio, qualche giorno fa, nascosti fra i vestiti. Questa sera, mercoledì 15 febbraio 2017, Chi l’ha visto approfondirà il caso all’interno della sua nuova puntata. Il ritrovamento dei farmaci potrebbe essere utile agli inquirenti soprattutto per stabilire se quella mattina del 23 novembre del 2015, Biagio Carabellò sia ritornato a casa dopo aver ritirato i prodotti dall’ambulatorio. Secondo la famiglia, come sottolineato dall’avvocato Barbara Iannuccelli a Bologna Today, la dinamica dei fatti dovrebbe essere questa, anche se risulta ancora piena di particolaree confusi. Le telecamere dell’intera zona non sono ancora state visionate dagli investigatori. 



La famiglia di Biagio Carabellò continua a lottare per risalire alla verità, per fare luce in merito alla scomparsa del loro caro. La settimana scorsa, tramite il loro legale, è stato richiesto anche l’intervento dei Ris nelle indagini, per quanto riguarda i rilievi dell’abitazione dello scomparso. Secondo i familiari, infatti, nella camera da letto di Biagio Carabellò sarebbero presenti anche delle macchie sospette, che potrebbero far pensare ad un’aggressione avvenuta fra quelle mura. “Sono delle macchie a schizzo e a strascico”, continua l’avvocato su Bologna Today, sottolineando come non possa venire esclusa alcuna ipotesi. Potrebbe infatti trattarsi di elementi vecchi e non collegati alla scomparsa di Biagio Carabellò. Rimane ancora da chiarire se il testamento della fidanzata dello scomparso, con cui gli lasciava ogni bene, possa essere falso e correlato alla scomparsa del 47enne. La donna, Elisabetta Filippini, è infatti deceduta qualche anno fa ed assistita da un’amica, Simona Volpe, sospettata dagli inquirenti ed  a cui sono stati sottratti i beni lo scorso novembre. 

Sono convinti la sorella di Biagio Carabellò ed il legale della famiglia, che potrebbe essere successo qualcosa al 47enne. L’unica richiesta ora è che gli inquirenti non escludano alcuna pista e che vengano approfondite le indagini. “Nostra madre non riesce più a venirci qui”, rivela Susanna Carabellò, la sorella dello scomparso, “le ultime volte che lo ha fatto si è sentita male”. Quella mattina inoltre avrebbe sentito il fratello Biagio. Stava bene e nulla può giustificare ciò che è successo dopo. Il 4enne in passato, aveva provato a togliersi la vita, ma secondo i familiari ora era più tranquillo, soprattutto nell’ultimo periodo. Secondo Susanna sarebbe inoltre significativo il fatto che Biagio Carabellò non abbia lasciato eventualmente alcuna lettera d’addio: lo aveva fatto le altre volte, nel disperato tentativo di porre fine al proprio dolore.