Stasera va in onda su Rai Uno il film Dalida sulla splendida artista Iolanda Cristina Gigliotti nota a tutti appunto come Dalida. Si è parlato molto degli omaggi fatti per l’artista in campo cinematografico e televisivo, ma pochissimo di quelli in musica. Il primo e immediato ricordo va a Patty Pravo e all’album ‘‘Spero che ti piaccia… Pour toi…” in cui ci sono alcuni brani proprio della splendida Dalida. Anche Franco Battiato ha interpretato un suo brano ”Il venait d’avoir 18 ans” insieme a Sepideh Raissadat nel suo album ”Fleurs 2”. Successivamente nel 2009 invece è uscito l’album di Lara Fabian ”Toutes les femmes en moi” con un’altra reinterpretrazione del brano ”Il venait d’avoir 18 ans”. Staremo a vedere se nel film in questione ci saranno tanti altri brani di questo tipo.



Nota a tutti come Dalida era una cantante e attrice che riscosse grandissimo successo tra gli anni cinquanta e settanta del secolo scorso. Il suo tragico suicidio e una vita complicata oltre al talento incredibile hanno portato la televisione e il cinema a riflettere per ricordarne anche la memoria. La prima interpretazione di Dalida arriva da una miniserie in due puntate del 2005 che vedeva nel ruolo della cantante l’attrice romana Sabrina Ferilli. Nella serie diretta da Joyce Bunuel c’erano anche Christopher Lambert e Alessandro Gassmann con quest’ultimo che interpretava Luigi Tenco. Stasera va in scena un film in prima tv diretto da Lisa Azuelos che vede protagonista sempre Dalida ma stavolta interpretata da Sveva Alviti. Quest’ultima è stata presente sul palco del Festival di Sanremo 2017 per raccontare proprio le sue emozioni in merito a quanto avremo visto su Rai Uno appena una settimana dopo. Staremo a vedere cosa ne dirà il pubblico dopo l’appuntamento quest’oggi in prima serata.

La straordinaria vita di Iolanda Cristina Gigliotti in arte Dalida è al centro dell’omonimo film che questa sera viene mandato in onda su Rai 1 in prima tv. Un’artista straordinaria capace di emozionare intere generazioni con la propria musica arrivando a vendere oltre 170 milioni di dischi in tutto il mondo ma al tempo stesso estremamente fragile ed emotiva nella vita privata. Nacque il 17 gennaio del 1933 a Il Cairo in Egitto da genitori originari di Serrastretta in provincia di Catanzaro. Suo padre era all’epoca il primo violino all’Opera del Cairo e questo evidentemente ha influito tantissimo nella propria formazione artistica e nell’amore verso la musica. Tuttavia la prima parte della propria carriera è stata caratterizzata dalla vittoria al concorso di bellezza che la fece diventare Miss Egitto e dalla partecipazione ad alcune pellicole come il film La regina della piramidi in cui fu controfigura di Joan Collins, nota attrice britannica che per interi decenni è stata sex-symbol del cinema hollywoodiano. Nel 1954 per cercare di dare il giusto slancio alla propria carriera artistica decise di trasferirsi a Parigi dove assunse il nome d’arte di Dalida. Nel 1957 ebbe inizio il suo clamoroso successo come cantante, interprentando una fortunata cover del pezzo napoletano Guaglione che in Francia le permise di avere il primo posto nelle vendite per ben 39 settimane consecutive.

Nel 1965 all’apice del successo durante la partecipazione alla trasmissione Scala Reale incontra il cantautore italiano Luigi Tenco con il quale ha inizio una collaborazione che purtroppo avrà contorni drammatici mai del tutto chiariti. Dalida incide il pezzo Bang Bang e sta per prendere parte al Festival di Sanremo con il brano scritto dallo stesso Tenco, Ciao amore ciao. È il gennaio del 1967: Dalida e Tenco si esibiscono in coppia ma il brano non viene apprezzato dalla giuria Sanremese tant’è che non viene ammesso alla serata finale di quella edizione. In quelle stesse ore il corpo di Luigi Tenco venne ritrovato senza vita nella camera del Hotel Savoy dove lo stesso artista alloggiava. Una vicenda mai del tutto chiarita. Dalida dopo questa esperienza ritorna a Parigi e dopo aver cantato il pezzo Ciao amore ciao tenta il suicidio. L’artista si salverà grazie all’intervento tempestivo di una cameriera e dopo una degenza riprenderà la propria carriera artistica che le permetterà di ottenere tantissimi successi in tutto il mondo.

L’artista sembra non aver del tutto superato quel doloroso episodio accaduto a Sanremo e nel 1977 ricade in uno status depressivo che la porta nuovamente a pensare al suicidio. Una drammatica evenienza che purtroppo si ripresenterà a distanza di altri dieci anni. È il 2 maggio 1987. Ha appena chiuso una telefonata con il fratello manager con il quale fa presente la necessità di rinviare un servizio fotografico e dopo aver avvertito la propria cameriera di voler andare a teatro, prese la propria auto ma non raggiunse mai la struttura. In realtà fece il giro dell’isolato per spedire una lettera indirizzata allo stesso fratello. Quindi si recò sulla Butte di Montmartre, collina nella zona Nord di Parigi, dove si suicidò ingerendo dei barbiturici. Accanto il proprio corpo venne trovato l’indomani un biglietto in cui scrisse: “Perdonatemi, la vita mi è insopportabile”. Un suicidio che secondo molti è figlio dei ricordi della sua infanzia rivissuti l’anno precedente per l’interpretazione del personaggio di Saddika nel film Le siexieme jour, di quello di Luigi Tenco con il quale molti attribuiscono un legame affettivo tuttavia mai confermato e la delusione per una sua ultima relazione d’amore con un medico.