Gloria Enrico, ai provini della sesta edizione di MasterChef Italia, era sembrata la classica ragazza della porta accanto, pulita ed acqua e sapone. Umile e desiderosa di fare qualcosa per se stessa, preparata ma molto semplice, era piaciuta tantissimo ai giudici. E, in effetti, tutto si può dire tranne che in cucina non sia, effettivamente, bravissima. I numerosi successi finora ottenuti, però, sembrano averla trasformata: ora è una concorrente piena di sé e un po’ presuntuosa che, a lungo andare, potrebbe stancare. Forse si sente già la vittoria in pugno, ma la storia dice altro, e cioè che in un cooking show come Masterchef tutto può cambiare in un nanosecondo. Si pensi, ad esempio, ad Alida, che lo scorso anno era candidata alla vittoria e che alla fine, invece, era arrivata seconda. È difficile che Gloria sbagli un colpo. Conosce, se non tutti, molti segreti della cucina, tanto da dilettarsi spesso in preparazioni piuttosto ostiche che sfuggono ai più. La sua capacità d’inventare e d’improvvisare le ha consentito, finora, di affrontare qualunque prova, fosse anche complicatissima e non alla portata di tutti i concorrenti. Va da sé, quindi, che potrebbe tranquillamente arrivare in finale e giocarsi la vittoria, magari contro qualcuno che, esattamente come lei, sa il fatto suo: Valerio Braschi.



L’abilità ai fornelli porterà Gloria Enrico molto più lontano di quanto si pensi, ben al di là di MasterChef Italia 2017. È di giovedì scorso la sua ultima, in ordine di tempo, vittoria. Ha letteralmente sbaragliato la concorrenza presentando, al termine della Mistery Box versione poker, un piatto che metteva fame anche solo a guardarlo dal tubo catodico: una pizza invertita al sapore di mare, ben impiattata e arricchita dall’azzardo della polenta di ceci fritta. Un vero e proprio capolavoro, frutto di una sintesi pressoché perfetta tra innovazione e tradizione, che ha messo d’accordo tutti i giudici. Una volta vinta la prova, Gloria si è recata in dispensa per scoprire il tema dell’Invention test. Non ha dovuto decidere, come al solito, quale dei tre piatti proposti realizzare. La ricetta da rielaborare, stavolta, è stata imposta dalla giuria, che ha optato per i profumi della Sicilia e per il timballo del Gattopardo, citato nell’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Il vantaggio di Gloria è stato doppio: ha potuto tempestare di domande gli chef, per carpire ogni segreto che riguardasse la preparazione, e ha poi potuto formare le coppie in vista della successiva prova a staffetta. Pensando di mettere in difficoltà i suoi avversari, ha messo insieme Loredana e Giulia, Cristina e Michele Pirozzi, Valerio e Michele Ghedini. Lei ha scelto di lavorare con Margherita, siciliana doc, sperando che conoscesse quella ricetta. Così non è stato, ma le due se la sono comunque cavata servendo ai giudici un timballo buono pur con qualche imperfezione. Il fatto che non fosse completamente cotto ha permesso alla coppia formata da Cristina e Michele di aggiudicarsi la vittoria e di poter capitanare le due squadre nella prova successiva. L’esterna, stavolta, ha avuto come cornice il centro culturale Shaolin di Milano, per una puntata a tema vegan che ha messo non poco in difficoltà gli aspiranti Masterchef d’Italia. Gloria ha lavorato in squadra con Michele P., Giulia e Valerio. Il menù crudista proposto dai quattro cuochi amatoriali è molto piaciuto ai discepoli, ma il dessert dei blu era così buono da servir loro la vittoria su un piatto d’argento. Gloria è dunque stata costretta ad affrontare l’ennesimo Pressure test, in uno scontro faccia a faccia con Gabriele che richiedeva la preparazione della mozzarella in carrozza. L’ex barista ha fatto subito centro con un piatto perfetto che l’ha portata dritta in balconata e, finalmente, al sicuro.

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