Sebbene sia entrato nella top 8 di MasterChef Italia, è difficile pensare a Michele Ghedini come al possibile vincitore della sesta edizione. Non è ancora sufficientemente maturo, né dal punto di vista professionale e né, tanto meno, caratteriale, per affrontare una finale che richiede tanta concentrazione e, soprattutto, una conoscenza a 360 gradi del mondo della cucina. Ciò non toglie, però, che abbia tutte le carte in regola per formarsi e per crescere ulteriormente. E magari, chissà, un giorno potrebbe anche diventare uno chef pluristellato. Se la meritocrazia esiste, è tempo, per Michele Ghedini, di fare le valigie e di lasciare spazio ad altri concorrenti molto più preparati di lui. Primo fra tutti l’amico Valerio Braschi, che ad oggi sembra il più qualificato per ottenere il titolo di sesto MasterChef del Bel Paese. Ipotizziamo, per un attimo, che debba affrontare l’ennesimo Pressure test: difficilmente potrà avere la meglio sui titani rimasti in gara. Ma di una cosa siamo certi: se anche dovesse essere eliminato, Michele potrà andar via a testa alta e sicuro di aver fatto di tutto.



Tra continui alti e bassi, rimproveri e consigli, Michele Ghedini è già arrivato ben oltre le aspettative. Dopo Valerio Braschi è il secondo concorrente più giovane della sesta edizione di MasterChef Italia, ma la sua età non sembra averlo mai penalizzato. Seppur inesperto, infatti, sa il fatto suo, al punto tale da essersi sempre salvato in tutte le prove, anche se spesso per il rotto della cuffia. Nella penultima prova in esterna, quella che si è svolta al centro dei canottieri Savoia della città partenopea, aveva piacevolmente stupito i giudici affrontando la prova con coraggio e concentrazione. Ha confermato questo trend nel corso dell’ultima puntata, durante la quale si è comportato da persona matura. Malgrado la Mistery Box fosse complicatissima, non si è fatto prendere dal panico. Ha sfruttato la possibilità di cambiare alcuni dei suoi ingredienti, grazie alla modalità poker introdotta per l’occasione della giuria, e ha cucinato senza darsi per vinto. Il suo piatto non è finito sul podio dei tre migliori, ma Michele Ghedini s’è sicuramente rifatto alla prova successiva, gareggiando in coppia col suo amico e quasi coetaneo Valerio Braschi. I due, che Gloria, vincitrice della Mistery, aveva messo insieme con il chiaro obiettivo di fargli toppare la prova, hanno lavorato in maniera impeccabile, coordinandosi alla perfezione e dandosi man forte l’un l’altro. Il risultato è stato acclamatissimo. Il loro timballo del Gattopardo, un piatto la cui realizzazione si articola in vari passaggi e preparazioni laboriose, è piaciuto molto ai quattro giudici del cooking show, che non hanno potuto fare a meno di notare che i due, a dispetto della loro giovane età, avevano fatto un lavoro di gran lunga migliore rispetto a quello di altre coppie. Valerio e Michele si sono così salvati, scampando al rischio eliminazione e guadagnandosi la possibilità di muovere un altro passettino lungo la strada che potrebbe portarli alla vittoria del titoli di sesto MasterChef italiano. Michele Ghedini si è distinto anche nella prova in esterna che, per la prima volta, ha portato i cuochi amatoriali in un mondo ancora inesplorato: quello della cucina vegano-crudista, che sta prendendo piede in tutto il mondo. A Milano esiste il centro culturale Shaolin, ed è lì che gli otto concorrenti hanno dovuto preparare il loro menu a tema per gli ospiti di un corso di aggiornamento. Michele ha lavorato in squadra con Loredana, Margherita e Cristina, quest’ultima capobrigata, insieme ai quali ha dato vita a dei piatti che i commensali hanno assaporato con molto piacere. La vittoria è andata proprio a loro, i blu, che hanno sfornato una crostata rivisitata in chiave vegano-crudista per la quale gli stessi giudici si sono complimentati. Anche per questa volta, quindi, Michele Ghedini si è salvato, guadagnando la balconata e godendosi la meritatissima vittoria della sua squadra.

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