-Lo scandalo dei festini gay con il prete a Napoli era troppo grande perché la Curia non intervenisse: per questo motivo l’arcivescovo Crescenzio Sepe ha sospeso don Mario D’Orlando, parroco della chiesa di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone fino alle conclusioni degli accertamenti di cui, come si legge in una nota, si sono “occupati gli organi di informazione in questi ultimi giorni”. Come riportato dall’Ansa, Sepe aveva ricevuto don Mario Orlando già sabato: oggi un nuovo colloquio dopo il quale Sepe “ha affidato il caso al Tribunale ecclesiastico per l’accertamento dei fatti, come prescrive il Codice di Diritto Canonico. Nel contempo», l’arcivescovo di Napoli “ha sospeso il sacerdote dalle funzioni di parroco, fino alla conclusione del suddetto accertamento. Di questi provvedimenti, il cardinale Sepe ha informato direttamente l’interessato”. La segnalazione anonima era stata fatta ad un vescovo ausiliare di Napoli che si era visto pervenire nella propria abitazione una lettera anonima e un carteggio che ha prontamente portato all’esame della Curia.



Si torna a parlare dello scandalo dei festini gay a Napoli a cui avrebbe partecipato Don Mario D’Orlando. Il prete sarebbe pronto a lasciare la sua carica, come ha ammesso lui stesso dopo un colloquio avvenuto nelle ultime 48 ore con il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe. Ieri Don Mario ha comunque celebrato regolarmente la messa delle 11 e, come riporta Ilmattino.it, ha tracciato così la sua “linea difensiva”, negando ogni cosa: “Non so cosa stia accadendo, ma sono fiducioso che prima o poi si farà chiarezza su tutto. La mia sofferenza vera riguarda il disagio che sta attraversando questa comunità”. Le vicende dei festini gay che lo riguarderebbero sarebbero iniziati nella chiesa di Santa Maria degli Angeli finendo in un appartamento privato del centro: lì il sacerdote avrebbe avuto rapporti a pagamento con più ragazzi secondo le accuse mosse da un ragazzo di 28 anni. Il prete non ha commentato le accuse e nemmeno gli screenshot dei messaggi in chat che farebbero parte del dossier ora all’attenzione della curia. Il 28enne che ha avanzato le accuse aveva anche parlato delle cifre che riceveva dal sacerdote: “Venti, trenta euro ogni volta che ci vedevamo”. Clicca qui per leggere tutta la testimonianza.

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