Il racconto di Saro iniziato proprio in questa prima puntata de I Fantasmi di Portopalo continuerà domani, con la messa in onda della seconda e ultima puntata di questa miniserie. L’incontro con Sanna cambierà tutto e non solo nella vita di Fortunato ma anche dello stesso pescatore. Il giornalista è partito da Roma e ha trovato il caso che potrà cambiare la vita di tutta Italia: Repubblica esce in edicola e la vita dei Portopalesi ha un duro colpo. Tutti sapevano e nessuno ha parlato ma, soprattutto, è Saro a pagare il prezzo pià alto per la verità. Nella seconda puntata in onda domani scopriremo quali saranno le conseguenze del suo tradimento e quelli che una volta erano amici gli si sarebbero rivoltati contro come il mare in tempesta. L’unico che sembra essere in grado di poter ancora aiutare e supportare Saro è Fortunato. E’ lui che lo avvisa che la sua barca è sparita e per il pescaore inizia un vero e proprio calvario che solo domani sarà svelato totalmente con quello che potrebbe essere un amaro o un lieto finale per il nostro protagonista che ha avuto il coraggio di dire quello che sapeva.



Fortunatato ricorda tutto e forse sa bene che quello che Saro ha fatto non è giusto, proprio per questo lo manda via in malo modo. I fantasmi di Portopalo si avvia verso il finale con un tutti contro Saro ed è proprio a quel punto che Fortunato torna sui suoi passi e raggiunge l’amico per comunicargli che la sua barca è sparita nel nulla e non si trova più nel porto. Con questo atto intimidatorio si capisce subito da quale parte sta la comunità di Portopalo che sa bene che l’articolo scritto da Sanna è proprio uscito dalla sua bocca. Il suo racconto è sulla bocca di tutti e mette in ginocchio tutta la sua famiglia. Saro urla e sbraita sotto la pioggia quando scopre che quello che dice Fortunato è vero e così insieme decidono di uscire in mare a parte, ma a caccia di cosa? Fortunato sembra pronto a chiudere i conti con il passato grazie all’amico pescatore che lo ha salvato e che adesso vuole rendere giusitizia a tutti i suoi amici che si trovavano con lui sulla barca quel giorno. Ci riusciranno?



Saro fa i conti con la sua coscienza e dopo il ritrovamento di una carta di identità decide di mettere fine ad anni di omertà. Saro ha l’occasione di volare a Roma per portare la figlia ad un provino ma, prima, si reca alla redazione di Repubblica dove incontra proprio un giornalista pronto a tutto per la verità. Mentre lui litiga con la sua direttrice a causa di diverse vedute editoriali, Saro si “innamora” subito di lui e decide di affidargli la sua storia ma Sanna lo manda via in modo brusco, convinto che qualcosa non torni e che il pescatore sia un mitomane a caccia di successo. L’indomani, mentre Saro si è rimesso in auto per tornare nella sua Sicilia, Sanna ha iniziato le sue indagini dai fascicoli presenti in redazione e arrivando ad avere delle informazioni sulla comunità Samil di Palermo alla ricerca di un testimone. Fortunato, intanto, continua a vivere isolato da tutto e tutti mentre alla mente riaffiorano giorni di violenza prima e dopo essersi imbarcato sulla nave che poteva portarlo in salvo, ma così non è stato. Sanna vola in Sicilia non prima di aver avvisato Saro che lo attende con ansia per portarlo nel luogo in cui ha ritrovato, o almeno pensa, la famosa imbarcazione. Il loro incontro cambierà tutto?



I Fantasmi di Portopalo ci porta avanti nel tempo, a cinque anni dopo il ritrovamento di quello che tutti hanno rinominato Fortunato. Il giovane indiano ritrovato a largo del Canale di Sicilia ha un nome inventato, visto che non ricorda il suo, ottiene un rifugio e anche un lavoro proprio nel porto in cui la stessa Capitaneria lo ha portato dopo il suo ritrovamento. Da quel giorno passano cinque anni e mentre la figlia di Saro si prepara per partecipare ad un concorso di bellezza, il giovane Fortunato partecipa ad una festa in piazza e, come tipico dei paesi el Sud, finisce per partecipare all’albero della cuccagna. Proprio salendo fino in cima il giovane inizia a ricordare qualcoda della traversata in cui ha rischiato di perdere la vita ma tiene tutto per sè. A riaprire un vaso di Pandora che sembrava ormai chiuso per sempre è proprio Saro. Il pescatore torna in mae per una battuta di pesca e finisce per portare su alcuni resti di una barca e una carta di identità. Questa volta decide di non tacere e di presentarsi alla Capitaneria di Porto dove, però, riceve solo una porta in faccia: nessuno vuole aiutarlo per qualcosa che non esiste e per il quale non ci sono mai state prove tangibili. I sensi di colpa divorano Saro che mostra il documento a Fortunato capendo così che il giovane amico ricorda qualcosa, ma cosa è successo davvero?

Saro e i suoi uomini sono in crisi. I Fantasmi di Portopalo continuano a mettere nei guai i poveri pescatori che escono in mare per portare a casa i soldi per sfamare le proprie famiglie o pagare le loro barche, ma qualcosa ha rovinato l’amornia natalizia che si respirava a inizio puntata. Uno dei colleghi di Saro pesca in mare un morto e denuncia il fatto alla Capitaneria di Porto che, per tutta risposta, gli sequestra il mezzo rovinandogli la vita, almeno al momento. Il capo del consorzio sembra pronto a mettere le mani al suo portafoglio per sostenerlo in questo momento ma Saro gli tiene testa e gli conferma che i pescatori il pane vogliono guadagnarselo e per questo prenderanno i membri dell’equipaggio a bordo. Per i pescatori siciliani si avvicina un’altra uscita in mare rovinosa. La maggior parte di loro pesca una serie di corpi senza vita e li ributta in mare e questo manda su tutte le furie Saro che vorrebbe denunciare il fatto ma non trova il consenso degli altri pescatori che non sono disposti a perdere il lavoro e le loro barche. Di comune accordo decidono che butteranno in mare tutti i corpi che verranno pescati, Saro piegherà la testa? “Il mare ci aveva sempre dato pesce e vita e ora lo guardavamo come un nemico”. Ma cosa nasconde? Intanto, in ospedale, il giovane indiano si è ripreso ma non ricorda niente di quanto è accaduto, o almeno è questo quello che racconta prima di fuggire via scappando dalla finestra nella notte.

Questo è il giorno che ha cambiato per sempre la mia vita. Prima qua si campava felici, prima. Un monologo di Saro apre la prima puntata de I Fantasmi di Portopalo che subito ci porta indietro nel tempo, a 20 anni fa, a Dicembre 1996 quando tutto cambiò. Saro torna dopo una battuta di pesca e la figlia lo chiama al telefono per chiedergli quando arriva, prima di chiudere il pescatore si fa dire la poesia imparata a scuola. I picciotti che lavorano con lui possono portare a casa pesce fresco ma proprio nelle cassette c’è un uccello morto che, dicono, porti male. Solo una superstizione senza fondamento? Le ore passano via veloci e finalmente Saro è sulla strada di casa per la vigilia di Natale portando con sé alcuni doni per la famiglia. Tranquillità, pace e quiete di una famiglia umile pronta a sedersi a tavola per festeggiare un altro Natale grazie ai manicaretti preparati da Lucia, la moglie. Il giorno dopo Saro esce in mare e i suoi uomini avvistano un uomo in mare, è un giovane indiano ancora vivo e vegeto. Da dove arriva e perchè si trova da solo al largo? Saro e i suoi uomini lo aiutano ripescandolo dalle acque e dandogli una coperta prima di consegnarlo alla Capitaneria di Porto. Quale sarà la sua storia?

Va in onda questa sera, lunedì 20 febbraio 2017, su Rai Uno alle 21.25 la prima parte della miniserie “I fantasmi di Portopalo”, tratta dall’omonimo libro di Giovanni Maria Bellu. Ci troviamo in Sicilia nel dicembre del 1996 e al largo di Portopalo il pescatore Saro Ferro salva un naufrago. Nei giorni successivi lui e altri colleghi recuperano dalle acque del canale di Sicilia numerosi cadaveri. A tutti è chiaro che in quelle acque è accaduta una tragedia immane ma per evitare il fermo della pesca la comunità di pescatori decide di tacere. Il segreto però non verrà mantenuto per sempre come vedremo domani, 21 febbraio 2017, nella seconda e ultima puntata. Vi ricordiamo che oltre a poter vedere “I fantasmi di Portopalo” sintonizzandovi su Rai Uno, potrete seguire la fiction con Beppe Fiorello anche in diretta streaming sul sito di Raiplay.it, cliccando qui.  Verità e tragedia di un racconto ancora attuale – Una storia vera, drammatica e anche attuale, putroppo. I fantasmi di Portopalo vuole portare a galla una verità nasconsta troppo a lungo ma, soprattutto, vuole essere una denuncia attuale di quelle tregedie che spesso i Tg raccontano con immagini cruenti che, ormai, non fanno più nemmeno una notizia. Morti in mare e un pescatore che si trova a trovare cadaveri nelle sue reti. Questo è l’incipt de I Fantasmi di Portopalo, la miniserie al via questa sera con Beppe Fiorello proprio nei panni di Saro Ferro, il pescatore che scoprì la tragedia e cercò di portarla a galla andando contro tutto e tutti, contro la paura e il terrore di quello che poteva succedere a lui, alla sua famiglia e a tutti i pescatori della zona che non possono permettersi il lusso di perdere tutto ma che, alla fine, devono cedere per dovere etico. Una storia drammatica che ci terrà compagnia per ben due serata, oggi e domani, martedì 21 febbraio, e che, sicuramente, terrà incollati allo scorso milioni di italiani pronti a scoprire insieme allo stesso Beppe Fiorello ciò che ne è stato di questa tragedia avvenuta ormai il dicembre di 20 anni fa al largo di Portopalo, in Sicilia. 

I fantasmi di Portopalo, anticipazioni prima puntata: Beppe Fiorello spiega come è nato il progetto, un’altra proposta attuale – “Dieci anni fa scopro il libro ‘I fantasmi di Portopalo’ di Giovanni Maria Bellu” ha spiegato Beppe Fiorello, raccontandosi in esclusiva sulle pagine di TV Sorrisi e Canzoni “Lo leggo, mi affascina, anzi mi appassiona, e come spesso mi capita cerco di trasformarlo in immagini”. Così il Saro Ferro della miniserie di Rai 1 ha chiarito da dove è partita l’idea di portare questa storia sul piccolo schermo televisivo: “Volevo capire meglio cosa fosse successo a quei pescatori. E poi era una storia, nascosta, insabbiata, la madre di tutte le tragedie del Mediterraneo”. Ancora una volta, Beppe Fiorello sembra aver colto nel segno, dal momento che I fantasmi di Portopalo è una proposta più che mai attuale: anche per questo, l’attore, nei giorni scorsi, ha avuto modo di incontrare il Presidente della Camera Laura Boldrini, discutendo della grande emergenza che continua a far parlare anche l’Europa: il fenomeno dell’immigrazione. Non si tratta della prima serie che è in grado di legarsi così abilmente alle trame della nostra quotidianità e a quando accade nel mondo: basti pensare a “L’Angelo di Sarajevo” del 2015, e anche a “Io non mi arrendo” dello scorso anno, dove è stata raccontata la storia di Roberto Mancini, che ha indagato sullo scarico di rifiuti tossici nel sottosuolo tra Campania e Lazio. 

I fantasmi di Portopalo, Beppe Fiorello e la scelta dei pescatori – Beppe Fiorello, in un’intervista esclusiva rilasciata a Panorama, ha cercato di spiegare la decisione presa dai pescatori di Portopalo, di ributtare in mare i cadaveri che le acque restituivano: “L’avvio di qualsiasi indagine” ha ammesso l’attore “avrebbe causato la chiusura dello spazio di pesca per un tempo indeterminato. Furono costretti al silenzio perchè si ritrovarono solo a gestire la situazione senza l’aiuto dello Stato e delle Istituzioni. Fu un patto doloroso”. Un dolore che verrà fuori nelle scelte e nelle decisioni del protagonista de I fantasmi di Portopalo: “È lui che decide di dire basta” ha aggiunto ancora Fiorello, che prima di andare sul set ha avuto occasione di incontrare Saro Lupo, il vero volto che si nasconde dietro la storia raccontata nella miniserie di Rai 1: “Ho lavorato d’istinto, di conoscenza profonda dei fatti, anche a stretto contatto con il giornalista e saldando l’amicizia con Saro. Ci ho messo tutto me stesso, vivendo a contatto con i pescatori di Portopalo, sono andato a conoscerli”. 

I fantasmi di Portopalo, anticipazioni prima puntata 20 febbraio 2017: video promo – I pescatori di Portopalo si guaderanno in faccia, sconvolti e impauriti: impauriti perchè il mare e la pesca sono le risorse che hanno per mantenere le loro famiglie. Lì si vive di quello. La miniserie racconta la storia di una tragedia, un naufragio che nella notte tra il 24 e il 25 dicembre 1996 ha inghiottito 283 migranti che stavano per approdare sulle terre siciliane. Lo stesso naufragio che ha lasciato senza parole gli abitanti del paesino: come si vede dalle immagini di anticipazioni rilasciate sulla pagina Facebook di Rai 1, i pescatori inizieranno a pescare cadaveri, insieme ai pesci. Senza capire cosa stia succedendo nelle loro acque, non potranno che prendere una decisione: ributtare quei corpi morti al mare, senza dire nulla. Sarà una decisione amarissima per Saro Ferro, pronto a far presente che si tratta di persone: persone che rimarranno – proprio come il ragazzo che è riuscito a portare in salvo dalle acque – nel suo cuore, fino in fondo. L’occasione, per Saro, si presenterà durante un viaggio a Roma, insieme alla figlia: il pescatore si deciderà a raccontare tutto ad un giornalista, che inizierà ad indagare portando a galla la verità. La comunità lascerà sola la famiglia Ferro, ma, come si capisce anche dal video promo (clicca qui per vederlo), nessuno penserà di aver fatto la mossa sbagliata… 

Beppe Fiorello, “la miniserie come una possibilità di crescita civile” – Non è certo la prima volta che Fiorello si occupa di raccontare una storia che riprende temi di attualità, politici o di storia. In un’intervista esclusiva rilascia a Vero TV, l’attore ha ammesso di essere ben conscio che un film non sia in grado di cambiare le sorti di un Paese, “ma credo profondamente che il nostro mestiere possa far crescere civilmente le persone. I fantasmi di Portopalo rievoca una vicenda reale che pochi conoscono: la vigilia di Natale del 1996 affondò una nave carica di migranti e morirono 283 persone che cercavano una vita migliore. Per molto tempo” ha aggiunto “nessuno lo venne sapere, questi cadaveri furono appunto fantasmi. In seguito, lo sappiamo bene, nel nostro Mediterraneo sono accadute molte altre tragedie simili”. Sarà proprio il protagonista Saro a riuscire a salvare uno dei migranti in mezzo alle onde, cosa che purtroppo non è accaduta anche nella realtà. Sarà questo gesto il punto di partenza della miniserie dal quale si scatenerà tutta la trama.

La miniserie sulla “La strage di Natale”: storia, cast e curiosità – Una delle maggiori tragedie avvenute in mare dopo la conclusione della Seconda Guerra Mondiale: è questo ciò che racconterà I fantasmi di Portopalo, una produzione PICOMEDIA, in collaborazione con Rai Fiction e IBLAFILM, prodotta da Roberto Sessa e diretta da Alessandro Angelini. La miniserie racconta del naufragio di una nave di migranti avvenuto nella notte tra il 24 e il 25 dicembre del 1996, ricordato appunto come la tragedia di Portopalo, un piccolo paesino siciliano di 400 abitanti molto vicino al luogo in cui la nave è affondata: proprio per il momento particolare dell’anno, la tragedia – in cui hanno perso la vita quasi 300 persone – viene chiamata anche strage di Natale. Beppe Fiorello, oltre al ruolo di attore si è occupato anche del soggetto e della sceneggiatura. Questa miniserie è un lavoro liberamente ispirato all’opera omonima del giornalista Giovanni Maria Bellu, che proprio in quegli anni si occupò di quanto successo al largo delle acque del Mediterraneo, battendosi affinchè la terribile verità venisse a galla. Al fianco di Giuseppe Fiorelle, nel cast il pubblico di Rai 1 troverà anche Giuseppe Battiston, nei panni del giornalista Giacomo Sanna, Roberta Caronia e Adriano Chiaramida.

I fantasmi di Portopalo, anticipazioni prima puntata 20 febbraio 2017: episodio 1 – Saro Ferro (Beppe Fiorello) è al largo, a pesca. È un pescatore, come tanti a Portopalo, ed è anche il principale protagonista della miniserie Mentre si trova sul suo peschereccio, Saro salva la vita ad un giovane ragazzo di colore che si dibatte tra le onde del mare: sfinito, il ragazzo non sembra ricordare nulla di quanto successo, a partire dal nome o dal luogo da cui proviene. Saro lo accompagna in ospedale, ma si tratta, purtroppo, solo dell’inizio per i pescatori di Portopalo. Antonio, un collega di Saro, pescherà infatti un cadavere e anche lo stesso Ferro riceverà lo stesso orrendo regalo dalle acque del mare. Il sospetto che al largo del paesino sia successo qualcosa di terribile, ormai, è più che una certezza, ma con il rischio che venga impedita la pesca, tutti sono d’accordo a tacere, ributtando i cadaveri dei migranti in mare. Anche Saro accetta, ma a malincuore: è un rospo davvero difficile e amaro da digerire per il pescatore, che lo fa solo ed esclusivamente per la sua famiglia, la moglie Lucia e i figli Gaetano, Meri ed Emanuele. Passano cinque anni e ancora, a Portopalo, regna il silenzio: Saro non ha mai perso di vista il giovane che ha salvato tempo prima, che ora sta bene e lavora al molo del piccolo paese della Sicilia. Un viaggio a Roma insieme alla figlia, però, gli darà occasione di entrare in contatto con un giornalista, a cui racconterà tutto dal principio: da qui, inizierà la lotta per la verità, e non sarà affatto un viaggio semplice per Saro e la sua famiglia…