Il sistema pensionistico italiano sarà fra i punti che interesseranno la rivoluzione dell’Inps, interessata in queste settimane da una forte riorganizzazione interna. Verranno ridotti infatti di sei posti il numero dei dirigenti di prima fascia dell’Istituto di Previdenza Sociale, due in meno rispetto a prima, per un totale di 36 elementi della classe dirigente in generale. Tutto questo porterà ad un forte risparmio della spesa pubblica, con un taglio de 10% per quanto riguarda i costi della dirigenza di prima fascia ed un 20% previsto a regime. Questa sera, lunedì 20 febbraio 2017, Riccardo Iacona incontrerà Tito Boeri all’interno della nuova puntata di PresaDiretta, nello spazio dedicato alle interviste Iacona Incontra. In diminuzione anche i posti di vicario, che conteranno su 11 incarichi in meno, un punto a favore di una riforma, sottolinea Tito Boeri, Presidente dell’INPS, in una lettera aperta all’Huffington Post. In partenza, infatti, la riforma non prevedeva di interessare anche la classe dirigenziale o per lo meno non era questo l’obbiettivo principale, quanto una maggiore efficienza della pubblica amministrazione e creare un punto di incontro con la popolazione italiana. 



– “Troppo spesso si è intervenuti guardando solo ai costi dell’immediato”, sottolinea Tito Boeri in una delle ultime interviste. L’analisi della riforma pensioni va vista invece a lungo termine, in modo da garantire una visione utile anche alle generazioni più giovani di lavoratori. Le baby pensioni, che in origine hanno avuto un impatto ininfluente sul bilancio pubblico, rappresenta oggi la gran parte dello stesso. La soluzione possibile potrebbe arrivare da un sistema di istruzione e da un mercato del lavoro ideato proprio per reggere la crisi economica, un punto che vede l’Italia più indietro rispetto al resto dei Paesi europei. La formazione è uno dei nodi su cui si dovrebbe investire, ha specificato Boeri lo scorso sabatto al Future Forum di Udine, perché è l’aspetto che ha condannato “i lavoratori precari ad un futuro molto difficile”, senza considerare che il datore di lavoro vedrà sempre il giovane come un lavoratore scomodo, dato il rischio di mercato. Il sistema educativo quindi, secondo la visione di Tito Boeri, sarebbe da rivedere, soprattutto perché inadeguato e penalizzanti a causa di regole d’ingresso severe. 



La rivoluzione messa in atto da Tito Boeri per l’INPS si è resa subito visibile agli occhi dei cittadini, grazie alla riforma sulla reperibilità in caso di malattia. Il settore pubblico e privato finora si trovavano divisi nell’orario che il lavoratore doveva rispettare per i giorni di malattia e che ora mette invece equilibrio fra i due settori professionali. E non solo, dato che sarà a carico dell’INPS, in polo con l’Inail, controllare eventuali anomalie e segnalare i “furbetti” di turno. In questo modo, ha specificato Boeri durante il convegno alla Camera di gennaio, come riporta Qui Finanza, si ridurrà la spesa pubblica e verrà migliorato il controllo da parte dei medici e funzionari preposti. Giro di vite anche ai permessi retribuiti dal lavoratore in presenza di un familiare e affini con patologie gravi e invalidanti o disabilità, fruitori della legge 104 del 1992. Anche in questo caso il Presidente dell’INPS ha sottolineato come i lavoratori privati potessero richiedere solo un giorno e mezzo in media per dipendente, contro le sei giornate messe a disposizione per i lavoratori pubblici e che “farebbero pensare a potenziali forme di abuso”. 

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