Fausto Puglisi è lo stilista italiano che negli ultimi anni ha conquistato le celebrità di tutto il mondo e in un’intervista il siciliano racconta la sua passione e come sia riuscito ad ottenere il successo oltreoceano. Da Messina è passato a Napoli e poi a Roma arrivando a New York, dove ha vissuto per 18 anni. Anche Milano, città della moda per eccellenza, è uno dei suoi posti preferiti: “È la città che mi ha adottato, mi trovo benissimo”. Dei suoi esordi Puglisi parla così: “I primi lavori che ho fatto e che mi hanno dato la possibilità di lavorare in America sono stati Michael Jackson e Whitney Houston. Dovevo ancora compiere 18 anni e già lavoravo al fianco di celebrities di questo calibro. Poi ho continuato con Madonna, Britney Spears e tante altre. È stato bellissimo perché con loro si è sempre instaurato un dialogo”. Tra tutte però la sua preferita resta Madonna, che ha in comune con lui una certa megalomania: “Sono state un po’ tutte fantastiche, ma sicuramente Madonna è Madonna. È unica, è una grande maestra. Nell’ultimo tour è stato bello stare con lei, provare con lei. Siamo stati a Long Island, in un posto segreto, dove ha affittato per due mesi un intero palazzetto dello sport adibito a base reale, con luci, scenografia e costumi. Era agosto, sono stato invitato lì e insieme abbiamo studiato nel dettaglio ogni minimo particolare del suo show. Tutto doveva corrispondere a qualcosa di assolutamente scientifico, le entrate, le uscite, gli effetti luce, le scenografie, i movimenti. È stato bellissimo, perché non potevo far altro che stare zitto e ascoltare, avevo davanti una grande artista, che sapeva ciò che voleva. Ad ogni cosa che diceva non si poteva far altro che darle ragione, alla fine tutto corrispondeva, perché lei sa davvero cos’è uno show. Alla fine sono un po’ megalomane anche io, amo tutto ciò che ha a che fare con la grandezza, con la bellezza, con l’assoluto e penso che lei sia la più grande che è riuscita a portare avanti questo messaggio, lavorando in modo duro e straordinario e infatti esiste ancora, ed è un’icona”.