La fiction per la televisione “I fantasmi di Portopalo” viene presentata dalla Rai nelle serate di ieri, Lunedì 20 e oggi, Martedì 21 Febbraio. Si tratta di due episodi che completano un racconto ispirato ad una storia vera. Le vicende narrano del naufragio di un’imbarcazione che aveva a bordo circa 300 migranti di origine presumibilmente indiana, pakistana, dello Sri Lanka e di altre nazionalità. Nella prima puntata il personaggio Saro Ferro esce per una battuta di pesca. Questa operazione era una consuetudine, visto che nel luogo le persone vivevano proprio di questa attività. Siamo nella mattinata della vigilia di Natale dell’anno 1996. Il personaggio interpretato da Beppe Fiorello si imbatte in mare in un giovanissimo dai lineamenti indiani, reduce da un naufragio. La comunicazione tra i due è molto difficile, visto che il ragazzo non riesce a comprendere la lingua italiana. Inoltre riferisce di non ricordare assolutamente nulla dell’accaduto e il mistero si infittisce. Dopodiché si avvicendano altri ritrovamenti, tra cui quello di un pescatore che scopre all’interno della propria rete un corpo impigliato. Si saprà, poi, che siamo di fronte al naufragio più tragico dal dopoguerra nel Mar Mediterraneo. La minaccia principale a cui tutta la comunità dei pescatori dovrà far fronte, compreso il personaggio interpretato da Beppe Fiorello, è la sospensione delle attività di pesca. Infatti dopo il ritrovamento del corpo impigliato nella rete dell’altro pescatore, l’imbarcazione viene sottoposta a sequestro da parte della Capitaneria di Porto che ovviamente deve indagare sull’accaduto.
C’è un interrogativo che rimane sullo sfondo di tutta la prima puntata, ovvero se sia giusto tacere su una tragedia di queste proporzioni, anche alla luce di altri ritrovamenti di cadaveri e di vestiti di esseri umani. Il mestiere del pescatore è un lavoro molto difficile e faticoso, spesso travagliato anche da incertezze economiche. Una situazione come questa potrebbe potenzialmente pregiudicare la tenuta dell’intera attività di pesca della zona. Il ragionamento attanaglia anche i pensieri del pescatore Saro Ferro che matura sempre più la convinzione che invece si debba fare chiarezza, anche per aver conosciuto direttamente il ragazzo salvato che verrà poi ribattezzato Fortunato dalla comunità di pescatori. Ma il velo di silenzio prende il sopravvento e i pescatori, compreso Saro Ferro, decidono di non parlare, pur sapendo che non sarebbe stato giusto. A questo punto Saro Ferro si reca a Roma e incontra un giornalista che poi si interessa della vicenda. Beppe Fiorello interpreta questa prima parte della fiction in maniera impeccabile, lasciando allo spettatore la voglia di capire cosa succederà nella prossima e ultima puntata, soprattutto dopo la confessione del protagonista e l’articolo uscito sul giornale che ha suscitato le ire di tutta la comunità.
La fiction continuerà con il silenzio che verrà rotto anche grazie all’opera svolta da un giornalista che vuole raccontare la storia senza alcun tipo di censura per farla conoscere a tutti. Beppe Fiorello ha dichiarato che questa fiction ha lo scopo di far aprire gli occhi alla gente, affinché si inizi a considerare l’immigrazione non soltanto come un problema economico da gestire. I corpi sono veri e non ci si deve mai fermare di fronte alla verità, perché tacere significa cancellare per sempre l’esistenza delle persone. I viaggi della speranza sono un tema attuale. Dopo la prima puntata non resta che aspettare la conclusione della fiction con il secondo episodio. Saro Ferro è un personaggio ben interpretato da Beppe Fiorello. La recitazione si presenta gonfia di un sentimento profondo che lo spettatore riesce facilmente a comprendere in tutta la sua drammaticità.