Ghost a tinte gialle ha conquistato il pubblico di Raidue e non solo. La porta rossa ha fatto il suo esordio ieri sera su Raidue ed è riuscito a portare a casa ottimi ascolti così come tutti si aspettavano. La fiction Rai con Gabriella Pession e Lino Guanciale ha presto il via in una serata che ha offerto pochi spunti ai telespettatori rimasti a casa e davanti alla tv. Un giallo davvero poco “consono” per la tv italiana che non è molto abituata a fantasmi a caccia di verità, a medium isteriche e donne sull’orlo di una crisi di nervi. Non solo la rete ieri si è lasciata conquistare dalla prima puntata tra commenti più o meno seri, ma ha vinto anche la guerra degli ascolti. In particolare, La Porta Rossa ha interessato 3.284.000 spettatori pari al 13% di share doppiando quasi la sua diretta rivale di Canale 5 e portando a casa un punto percentuale in più rispetto al vecchio film in onda su Raiuno. Cosa ne sarà della seconda puntata?



Non un inizio esattamente in linea con le aspettative della vigilia quello della fiction “La porta rossa”, in onda con la sua prima puntata su Rai 2. Si era parlato molto, si diceva potesse essere un successo fin dalla sua messa in onda, ma sui social i commenti si dividono tra apprezzamenti e critiche. Molti, infatti, hanno commentato negativamente la regia e la recitazione degli attori, critiche inoltre anche per la trama, che sembra una rivisitazione moderna di Ghost, vista la presenza di elementi che ne ricordano la storia come morte, spiriti e fantasmi e medium che riescono a sentirli e vederli. Su Twitter, però, altri l’hanno apprezzata: “prima puntata de #laportarossa andata,tutti bravissimi,gabriella eccezionale ma tu Lino ti sei superato, grandeeeee”, scrive qualcuno. Altri invece: “Suspense e mistero dall’inizio alla fine! E ora aspettiamo trepidanti la puntata di venerdì …very good #LaPortaRossa”, oppure “E comunque mi inchino a @LinoGuanciale e alla sua bravura perchè in ogni fiction che gira è sempre spettacolare #laportarossa” (Fabiola Granier)



Il 24 febbraio va in onda ancora una volta La porta Rossa, serie televisiva con Gabriella Pession nei panni del magistrato Anna Mayer e Lino Guanciale in quelli del commissario Leonardo Cagliostro. Nel corso degli episodi scopriremo che però anche il commissario che non ha attraversato la porta rossa verso il regno dei morti ha dei segreti tenuti nascosti alla moglie. Questo sembra che porterà Anna a voler indagare e cercare di scoprire chi è realmente suo marito, ormai deceduto a causa di qualcuno che ha voluto farlo fuori. “L’uomo che amavo è diventato uno sconosciuto per me”, è quanto scritto sul poster de La porta rossa raffigurante Gabriella Pession. Ovviamente viene da pensare che questi segreti siano una parte cruciale della serie televisiva: sono loro ad aver portato alla morte del commissario Cagliostro? Sicuramente arriveremo a scoprirlo.



È finalmente cominciata la fiction “La porta rossa” su Rai Due, la storia così tanto attesa da scatenare grandi aspettative e conti alla rovescia. Uno dei momenti più belli di questa puntata è stato proprio nei primissimi minuti iniziali quando, senza raccontare ancora nulla della storia nè spiegare protagonisti e personaggi secondari, c’è stata una fase di sola musica, senza parole nè dialoghi, che è stata molto toccante. Tanta l’importanza data alla musica che accompagna, senza nessun altro suono, gran parte delle scene più importanti della puntata. La musica, infatti, lenta, dolce oppure ritmata e veloce, scandisce ogni parte della fiction, sia i momenti belli sia quelli più drammatici. Ottima, eccellente anche la recitazione dei protagonisti: da Lino Guanciale a Gabriella Pession, da Ettore Bassi a Valentina Romani e tutti gli attori più o meno protagonisti della fiction di Rai 2. La fiction “La porta rossa” si è presentato fin da subito, fin dai suoi primi minuti, come molte drammatica e struggente, piena di sofferenza, angoscia e paura, piena di misteri e difficoltà. La trama è subito sembrata interessante, ma già vita e forse un po’ esagerata: sembra essere tornati indietro di un po’ di anni, sembra la rivisitazione in chiave moderna, thriller e pseudo-filosofica di un colosso come Ghost. Unire storia, realtà a fantascienza non è sembrata una scelta molto azzeccata, questo senza ovviamente intaccare la bravura degli attori, la bellezza delle musiche, inquadrature e scenografie. Alcune scene, alcuni momenti della puntata, inoltre, sembravano eccessivamente carichi di fantasia, di invenzione, da non avvicinarsi neanche minimamente a una possibile rappresentazione della verità. Troppa finzione, che hanno reso il senso generale del racconto poco veritiero e troppo recitato. (Fabiola Granier)