Per la pagina di sport, questa sera nel salotto di Fabio Fazio a ‘Che fuori tempo che fa’ ci sarà Gustav Thöni, ex atleta azzurro che trionfò ai Mondiali di St Moritz del 1974 dove si aggiudicò gigante e slalom. Proprio questa ultima manche resta negli annali come un vero e proprio capolavoro visto che era ottavo dopo la prima discesa ma riuscì a recuperare lo svantaggio e conquistare il titolo Mondiale. In una delle sue ultime intervista ad ‘Altoadige.gelocal.it’ il noto atleta azzurro ricorda quei momenti, con un pizzico di malinconia: “Ero ovviamente arrabbiato per come era andata la prima discesa ma allo stesso tempo ero carico, non avevo niente da perdere visto che avevo vinto il gigante quel giorno, poi ho fatto la gara perfetta. Era un’atmosfera magica, ma al primo posto nei miei ricordi c’è il il successo alle Olimpiadi del 1972” le parole di Gustav Thöni che questa sera insieme a Fabio Fazio ripercorrerà proprio quei momenti, quando all’epoca il Mondiale di Sci si svolgeva ogni quattro anni.



Grazie a Gustav Thöni ci sarà anche una gustosa pagina di sci nella puntata di oggi, domenica 5 febbraio, di Che fuori tempo che fa, il programma condotto da Fabio Fazio su Rai Tre. L’ex sciatore azzurro sarà infatti ospite della trasmissione e ripercorrerà anche gli epici duelli degli anni ’70 con Ingemar Stenmark, che avvicinarono a questa disciplina sportiva un gran numero di appassionati.



-Nato a Trafoi, una frazione di Stelvio, nel febbraio del 1951, Gustav Thöni, ospite oggi a Che fuori tempo che fa su Rai Tre iniziò a far parlare di sè nel 1969, quando all’esordio in Coppa del Mondo si mise immediatamente in luce per la grande bravura tra i pali stretti dello slalom. Proprio in quella stagione, infatti, Thöni riuscì ad ottenere la sua prima affermazione importante, quella nello slalom gigante di Val D’Isere, in Francia. La sua evidente crescita agonistica venne poi confermata all’inizio del decennio successivo, quando divenne il vero e proprio dominatore delle discipline tecniche. La sua prima Coppa del Mondo arrivò nel 1970-71, mentre alle Olimpiadi del 1972, a Sapporo, conquistò la sua prima medaglia d’oro, in slalom gigante, cui si aggiunse poi l’argento in speciale.Negli anni successivi, però, Thöni iniziò una straordinaria evoluzione che lo avrebbe infine portato ad eccellere anche in discesa libera, dimostrandosi il primo vero polivalente d’eccellenza dello sci alpino. A testimoniare questo percorso fu soprattutto il secondo posto ottenuto sulla celebre Streif, la mitica pista di Kitzbühel, ove il 18 gennaio 1974, riuscì a piazzarsi alle spalle del solo Klammer, per appena tre millesimi di secondo. Il 1974, però, rimane negli annali soprattutto per l’incredibile epilogo della Coppa del Mondo, conquistata per la terza volta da Thöni al termine di uno slalom parallelo disputatosi in Val Gardena e ancora oggi ricordato da chi ebbe occasione di assistervi, dal vivo o in televisione. Quel giorno, lo sciatore italiano riuscì a piegare nell’atto finale proprio Ingemar Stenmark, sospinto dal tifo di decine di migliaia di italiani, scrivendo una delle pagine più luminose in assoluto nella storia dello sport tricolore.In totale, nel corso della sua eccezionale carriera, Gustav Thöni ha vinto quattro Coppe del Mondo, cinque coppe di disciplina, cinque medaglie d’oro e due d’argento ai Mondiali, una d’oro e due d’argento alle Olimpiadi e ben 24 prove di Coppa del Mondo.Una volta ritiratosi dall’attività agonistica ha intrapreso la carriera di allenatore, dimostrandosi prezioso soprattutto per Alberto Tomba, da lui seguito per molti anni.Il suo prestigio indiscusso ha poi spinto la federazione a indicarlo in qualità di portabandiera durante la cerimonia di chiusura dei giochi olimpici di Torino, nel 2006. Ancora oggi, per molti italiani rappresenta un vero pezzo di storia dello sport e sono in molti a ricordare in maniera estremamente vivida quanto accaduto nello slalom parallelo di Val Gardena del 1974. Proprio per questo motivo, la sua apparizione negli studi di Che fuori tempo che fa, proprio mentre stanno per iniziare i mondiali di sci alpino, sarà un’ottima occasione per parlare non solo del presente, ma anche di un passato glorioso per lo sport italiano.

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