Fabio Fazio ospiterà questa sera a Che tempo che fa anche John Simenon, il figlio del grande George Simenon, che si soffermerà a parlare del suo rapporto con il padre. Secondogenito di George, il padre era uno dei più grandi scrittori del ‘900, il secondo più tradotto in Italia dopo Shakespeare. Sono passati ventisette anni dalla sua morte, John si dedica a tempo pieno ai diritti dell’opera del padre, in mano a una società privata con sede a Londra, la George Simenon Limited. In una delle sue interviste a ‘Il Fatto Quotidiano’ John Simenon parla del suo rapporto con il padre dichiarando che vive per se stesso, senza dover pensare ad altro: “Come distributore cinematografico, ho lavorato su molti film diversi ma nessuno di questi mi ha dato la soddisfazione che cercavo. Con le opere di mio padre imparo ogni giorno, anche dopo vent’anni. Mio padre scriveva in media cinque romanzi all’anno, a cui dedicava circa tre settimane ciascuno, per prepararli, scriverli e rivederli. Però era sempre presente per noi, ci aiutava sempre in caso di bisogno anche quando era impegnato” conclude John Simenon, figlio del pilastro della letteratura del ‘900.



Questa sera, domenica 5 febbraio, alle ore 20:00, nella trasmissione di Fabio Fazio Che tempo che fa, programma che propone interviste a personaggi famosi, personaggi della recente attualità e di spettacolo con progetti artistici in corso, sarà ospite John Simenon, figlio del celeberrimo Georges Simenon, lo scrittore belga autore dei romanzi e racconti gialli incentrati sul personaggio del commissario Maigret. Il padre, nato a Liegi nel 1903 e scomparso nel 1989 a Losanna, in Svizzera, è stato uno dei più prolifici scrittori di tutto il novecento, con centinaia di romanzi e racconti con più di 700 milioni di copie vendute, molti dei quali tradotti in oltre quaranta paesi. Ma era uno scrittore che esplorava tutti gli ambiti della narrativa. Non si è occupato, infatti, solo di genere giallo, ma anche di noir, psicologico, romanzo d’appendice, narrativa popolare, narrativa generale. Il figlio John si è accollato l’incarico di preservare i diritti d’opera del padre con la fondazione di una grande società privata, la Georges Simenon Limited. Il suo lavoro nasce e si sviluppa da un’esigenza scaturita dall’enorme mole di opere dello scrittore, quasi 450, di cui 192 romanzi, più raccolte di racconti, racconti sparsi, reportages, opere epistolari e altre opere di diversa tipologia. 



Ha affermato che la sua vita, nel suo rapporto col padre, affermatissimo autore, non è stata facile. Tendeva sempre a non fornire risposte esaurienti agli interrogativi del figlio, indicando solo il metodo da utilizzare per scoprire le cose, per conoscere l’attualità. “Non ti aiutava a decidere” ha affermato John. Per quanto riguarda il Georges Simenon visto da dietro le quinte della sua attività letteraria (e non solo prettamente letteraria), era piuttosto metodico e consapevole della missione che si era incaricato di portare avanti senza intoppi, con una produzione costante fino alla mania. Come lui stesso afferma, il padre era capace di scrivere in media cinque romanzi l’anno. La sua opera è caratterizzata da un linguaggio espressivo scarno, senza arricchimenti stilistici, ma era capace di creare atmosfere irripetibili, suggestive. Il personaggio di Maigret fu una creazione originale nel genere giallo, discostandosi dallo stile inglese della ricostruzione scientifica dei fatti, basata esclusivamente su rapporti temporali e causali. Simenon creò un tipo di narrativa gialla con forti elementi introspettivi che emergono dai colpevoli, dimostrando in un certo senso che anche l’assassino, seppur portatore di scompiglio e di tristezza, è una vittima del delitto da lui stesso compiuto. 



Il figlio del celebre autore di Maigret fu già ospite della trasmissione il 15 febbraio del 2009, quando parlò della rassegna Mondo Simenon, inaugurata il giorno prima della messa in onda dell’intervista a Santa Margherita Ligure, una mostra-evento per ricordare i vent’anni dalla sua scomparsa. Si trattò di una mostra molto articolata, con proiezioni cinematografiche che trasmettevano Le inchieste del commisario Maigret, il personaggio interpretato magistralmente anche da Gino Cervi, e mostre con diverso materiale che riguarda la vita professionale, i viaggi e l’immaginario legati allo scrittore. 

È il secondo figlio di Georges. Ha lavorato come manager e distributore di diritti cinematografici, mentre dal 1995 lavora a tempo pieno come curatore dei diritti dell’opera del padre. Attualmente, come il padre, vive a Losanna, in Svizzera. A Liegi, in linea con manifestazioni quali la mostra Mondo Simenon, in Italia, ha fondato una sorta di museo, che racchiude tutto il suo mondo, le atmosfere a lui legate, i suoi diversi modi di guardare la vita.