Si solleva ancora la polemica attorno alla morte di dj Fabo, nome d’arte del 39enne Fabiano Antoniani che lo scorso 27 febbraio 2017, ha ottenuto il suicidio assistito in Svizzera. La volontà del giovane di poter avere la libertà di morire è stata quindi rispettata, ma non dall’Italia, a cui dj Fabo si era rivolto con un appello. La sua richiesta di rendere legale l’eutanasia si trova ancora nei meandri parlamentari, dispersa fra le tante mozioni. La vicenda non si chiude tuttavia con la morte del giovane milanese, nemmeno di fronte a quella frase, lasciata in consegna tramite un’autobiografia all’associazione Luca Coscioni: “Le mie giornate sono intrise di sofferenza e disperazione”, scrive, “non trovando pià il senso della mia vita ora”. Questa sera, mercoledì 1 marzo 2017, Le Iene Show si occuperanno della vicenda, con particolare focus su chi ha accompagnato dj Fabo in quest’ultimo e agognato viaggio. Si trata infatti di Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, che adesso rischierebbe anche 12 anni di carcere per aver aiutato il 39enne a morire. La Iena Giulia Golia accompagnerà Cappato in caserma, dove si è autodenunciato, nella speranza di essere incriminato “e di potermi difendere in un processo”. Così riferisce a La Repubblica, sottolineando come altre due persone siano già in attesa di scoprire se poter accedere all’eutanasia oppure no. Intanto l’opinione pubblica si divide ancora una volta, fra chi vede nel gesto di dj Fabo una “sconfitta della società”, come nel caso dell’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia, e chi ha supportato la scelta del giovane milanese, anche quando l’opinione personale risulta contraria al suo gesto. Intanto si esprime sulla vicenda anche il premier Gentiloni, che ha sottolineato in un video annuncio come la Legge che verrà sottoposta al vaglio della Camera non riguarda l’eutanasia, ma il testamento biologico.