Esistono luoghi dove essere omosessuali è un lusso, o per lo meno lo è poter vivere serenamente la propria sessualità. Paesi come il Marocco, dove sono all’ordine del giorno pagine e pagine di cronaca in cui si parla di giovani sorpresi in atteggiamenti “sconvenienti” e picchiati brutalmente. Nella migliore delle ipotesi, perché molti gay dichiarati o sorpresi – oppure presunti tali – sono stati uccisi. Lo testimonia un ragazzo di 19 anni, nato in Italia da genitori marocchini, che in questi mesi sta vivendo un vero e proprio incubo. I familiari non hanno gradito infatti scoprire la sua omosessualità e sono corsi immediatamente ai ripari, spingendo il giovane a seguirli in Marocco. Una volta sul posto, gli sono stati tolti tuttavia i documenti con cui ritornare eventualmente in Italia. Le Iene Show e Marco Maisano approfondiranno la sua storia nella puntata di questa sera, mercoledì 1 marzo 2017. Un grido disperato, che nasconde il terrore del 19enne di poter diventare un bersaglio. In Marocco, l’omosessualità è considerato reato, un vezzo proibito in base alle credenze religiose che si uniscono alla legge terrena. La preoccupazione del giovane è che la madre possa arrivare a compiere un gesto anche più estremo e denuncciarlo personalmente alle autorità. Dopo aver chiesto l’aiuto della tramissione di Italia 1, il ragazzo riceverà la visita della Iena, che cercherà di fare il possibile per aiutarlo a rientrare in Italia. Nei più recenti fatti di cronaca, l’arresto di due adolescenti, di 16 e 17 anni, a causa di un bacio e la condanna di due ragazzi omosessuali sorpresi ed aggrediti dai vicini di casa durante un rapporto consenziente. E ancora, ricorda Il Resto del Carlino, sono tanti i giovani dell’Est Europa e dei Paesi orientali a richiedere asilo politico perchè parte della comunità Lgbt. Il rischio è molto allto: spesso, si tratta della vita di chi viene preso di mira e solo nei casi più fortunati si parla di reclusione in carcere. In visione di questa problematica, alla fine dello scorso gennaio è nato a Modena un progetto pilota voluto da Arcigay e Caleidos, che mira a fornire maggiore tutela di tutti i migranti Lgbt, grazie all’assegnazione di una casa rifugio per accogliere le vittime di discriminazione di genere.