Con Leone Di Lernia i ragazzacci dello Zoo di 105 hanno e avevano un rapporto privilegiato e spettacolare: una presa in giro continua, un modo di trattarsi sempre al limite ma con la consapevolezza di un’amicizia davvero rara profondissima. Per la puntata di oggi allo Zoo in radio, dove regnava da anni il buon Leone, i ragazzi con Marco Mazzoli in primis hanno voluto scrivere ognuno due parole da leggere per il mitico Leone Di Lernia: ma su tutti, si è imposto il ricordo di uno dei momenti di massimo “trash” e nonsense della storia di quella trasmissione, ricordata dal conduttore Mazzoli anche con un post su Facebook. «Non pensare mai che qualcuno possa darti più dell’altro… anche in amore intendo, i primi saranno belli, poi arriverà lo stufo… lo stiramento. È difficile, lo so». Ecco questo era Leone di Lernia, l’assurdità e l’allegria fatta persona, allo Zoo e a tanti comunque d’ora in poi mancherà.
Per Leone di Lernia uno dei ricordi più scolpiti nella memoria del pubblico è proprio la partecipazione del conduttore e cantate di cover trash all’Isola dei Famosi nella conduzione di Simona Ventura del 2006. Eppure ieri sera con la puntata in diretta nel giorno della morte del simpatico conduttore pugliese, neanche un saluto, un ricordo o un semplice omaggio per Leone, cosa notata e non poco dai tanti commentatori dell’Isola sui social network. In tanti ieri e anche in queste ore lo stanno ricordano, eppure al programma di Alessia Marcuzzi non è venuto in mente di poter salutare un mito della tv e della radio come Leone Di Lernia. Era uno dei più amati in quell’edizione, e la stessa Simona Ventura ieri lo ha voluto ricordare nel breve messaggio di cordoglio postato su Facebook. «Non solo all’Isola ma un compagno di grandi avvenute a Quelli che il calcio. Buon viaggio indimenticabile Leone Di Lernia». Peccato, nulla di grave per carità ma una caduta di attenzione che siamo certi gli isolani sapranno rimediare nel prossime puntate.
Nei giorni scorsi su Leone DI Lernia si è assistito ad una situazione a tratti kafkiana: prima ricovero di Leone, “sta malissimo, rischia la vita”, poi l’articolo di Dagospia che lancia l’ipotesi “e se fosse tutta una trovata pubblicitaria?”, allora lì lo Zoo di 105 (non nuovo a trovate del genere, e spesso in passato a giocare con la “morte” improvvisa dell’amico Leone di Lernia) si inca… e se la prende con i giornali che tentano di mistificare la realtà. Poi l’apparizione in tv a Pomeriggio 5 da Barbara D’Urso del buon Leone che sembrava aver convinto tutti che i suoi problemi erano legati a “un’esagerazione dello Zoo e di Marco Mazzoli”. Dagospia dunque aveva ragione? Invece no, la notizia ieri della morte di Leone ha sconvolto tutti, Dagospia in primis che oggi replica così con Alberto Dandolo; «Leone di Lernia è morto, Dagospia aveva nei giorni scorsi raccolto in un articolo (e solo quello!) alcune indiscrezioni che mettevano in dubbio la gravità delle sue condizioni di salute e che evidenziavano una presunta volontà dei ragazzi dello Zoo di 105. Dagospia, che non è mai intervenuto nel merito delle reali condizioni di salute del cantante, non ha mai sostenuto che la malattia fosse una finzione. Ci siamo limitati a scrivere che tra gli addetti ai lavori meneghini circolava la voce che si trattasse di una esagerazione messa in giro dai ragazzi dello Zoo», prova a spiegare Dandolo. «Dagospia ha fatto semplicemente il suo lavoro: raccontare una serie di indiscrezioni che serpeggiavano negli ambienti milanesi. Dubbi legittimi anche se si sono rivelati infondati. E di questo siamo molto dispiaciuti: avremmo preferito smentire il nostro articolo ed essere mandati a quel paese da Leone Di Lernia. La redazione di Dagospia si stringe al dolore della famiglia, a cui vanno le più sentite condoglianze».
Manca ormai da 24 ore e il vuoto già si percepisce nel mondo che da sempre lo ha accolto e visto il suo personalissimo flusso di eventi ed esperienze: che un semplice conduttore con la passione per il trash e le battute volgari sia diventato famoso in tutta Italia per la sua immediata semplicità e “cafoneria” è un qualcosa che va comunque sempre sottolineato. Tutti ma proprio tutti in queste ore lo stanno salutando, in maniera magari anche troppo seria per come era abituato il buon Leone Di Lernia eppure sempre riconoscenti che quest’uomo ha rappresentato per molti non un modello ma un modo di divertirsi in maniera semplice, terra a terra. E proprio la sua terra ieri lo ha voluto salutare, addirittura con un messaggio del Governatore della Puglia Michele Emiliano, apparso sul sito della Regione che lo ha visto nascere e conquistare l’etere in radio: «Esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di Leone di Lernia, artista pugliese amato da tanti, tantissimi italiani. Ha fatto cantare e sorridere generazioni di suoi fan, con il suo tratto umano e artistico assolutamente unico. Alla moglie, alla famiglia e a quanti lo hanno seguito con affetto nella sua lunga carriera musicale giunga l’abbraccio della Regione Puglia».
Un grande amico, nulla di più nulla di meno era Leone Di Lernia per lo Zoo di 105, il programma che lo ha visto nascere, crescere e insegnare intrattenimento ai tantissimi “animali” che vi hanno partecipato. Uno zoo in cui Leone si trovava a meraviglia e dove il pubblico ha imparato ad amarlo e rispettarlo. Ieri Marco Mazzoli ha affidato ad un video il ricordo semplice e commosso della perdita di Leone, non volendo fare troppe polemiche per gli ultimi giorni passati tra voci, bufale presunte e critiche per le condizioni non chiarissime del cantante trash. «Volevo ringraziare tutti, gli ascoltatori, i giornalisti e i telegiornali che stanno contattando la radio perché lo Zoo rilasci qualche intervista. Onestamente non ci sembra cosa, vi ringraziamo e sappiamo che Leone era un personaggio amato da tanti, che ha rappresentato un’era della radio ed era l’anima di questo programma. Io, sinceramente non me la sento. Lo Zoo non ha bisogno di visibilità anche perché è morto non un collega, ma un amico, un parente, un padre e un nonno. Vi chiedo solo rispetto e di lasciarci tranquilli nel nostro dolore. Sicuramente se Leone fosse qui avrebbe voluto 8mila televisioni come diceva lui, 60mila serate ma purtroppo non c’è più e questa cosa merita solamente il silenzio». Ma sono poi le foto, i video, il ricordo silenzioso strano per un luogo come lo Zoo di 105 che del “casino” ci ha costruito una lunghissima carriera da primato in radio. Eppure la morte colpisce tutti, quando tratta di un amico come Leone DI Lernia: eccole in una galleria direttamente tratta dalla pagina Facebook ufficiale dello Zoo. Ciao Leone, buon riposo.