Laetitia Casta si svela: “Ho spezzato le sbarre della gabbia sono tornata a vivere”. Frecciatina all’ex Stefano Accorsi? – Dieci anni quelli che Laetitia Castaha trascorso al fianco dell’attore Stefano Accordi, dal quale ha avuto due bambini Orlando e Athéna. Oggi entrambi vivono una nuova vita: Accorsi sta per avere un bambino dalla nuova compagna Bianca Vitali; Laetitia è felice al fianco del collega Louis Garrel, con il quale sta da ormai due anni. Entrambi hanno una nuova vita eppure oggi, in un’intervista rilasciata a Io Donna, l’attrice impegnata al teatro con lo spettacolo ‘Scene da un matrimonio’ di Ingmar Bergman, inevitabilmente torna a parlare del rapporto con l’ex. Lo spunto nasce da una scena, quella finale dello spettacolo, nella quale i protagonisti si dicono “buonanotte amore mio”, ma lei ha un’espressione inquieta; una scena che la Casta spiega con tali parole: “Sì, è una cosa che ho voluto fare perché il lieto fine assoluto non mi convinceva. A un certo punto è capitato anche a me. Ero talmente anestetizzata nella coppia, per proteggermi, che quando ho cominciato a spezzare le sbarre della gabbia sono tornata a vivere. Il finale mi piace perché resta una punta di inquietudine. Amore è anche questo, amare le cicatrici dell’altro”.



Laetitia Casta e la rottura con Stefano Accorsi: “Rompere con un uomo ti obbliga a ricostruirti” – Laetitia Casta torna a parlare di un rapporto che l’ha fatta sentire in gabbia e, inevitabilmente, il pensiero cade a quello che è sicuramente il suo amore più noto e duraturo, ovvero quello con Stefano Accorsi. Proprio in un’intervista di qualche tempo fa, l’attrice e modella aveva dichiarato: “Rompere con un uomo ti obbliga a ricostruirti, a crescere. Ti costringe a voltare pagine essenziali e a rimetterti in gioco. Siamo fatti di rotture e ricostruzioni: io, almeno, sono fatta così. Provo dolore all’inizio, ma devo sempre toccare il fondo per risalire” e ancora “A farti male non è mai il dolore dell’ultima storia ma quello che hai provato prima, nell’infanzia. L’ultimo abbandono è come una puntura di richiamo, ma il vaccino lo hai fatto da piccola. Crescere vuol dire imparare a gestire il disagio, perché diventi sempre meno doloroso”

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