La Giornata Internazionale della Donna, avvenuta lo scorso 8 marzo, ha visto l’impegno di numerose figure femminili della nostra società, intente a manifestare contro la disoccupazione delle quote rosa. Fra le partecipanti in prima linea anche Silvia Priori, ricercatrice biomedica di spicco e direttore scientifico della Fondazione Maugeri. I dati riguardo alla disoccupazione femminile nella provincia di Pavia sono preoccupanti: si parla infatti del 52,69%, come sottolinea Il Giorno. A questo si aggiunge il fatto che la preferenza maggiore per i nuovi posti di lavoro pende a favore degli uomini, che ottengono risposta positiva nel 55,7% dei casi. Questa sera, lunedì 13 marzo 2017, PresaDiretta ospiterà Silvia Priori all’interno dello spazio Iacona Incontra, dove parlerà anche di uno dei suoi più grandi sogni. La ricercatrice è infatti anche una cardiologa molecolare, da sempre molto attenta all’insorgenza della patologia fra i giovani e giovanissimi. Ed è proprio a loro che è diretta la sua missione di vita, per informare le fasce d’età più piccole della necessità di tenere sotto controllo i problemi cardiaci ed evitare così tante morti improvvise.
E’ una delle Top Italian Woman Scientists 2016: Silvia Priori ha ottenuto il titolo grazie ai suoi studi in campo biomedico. Le sue ricerche hanno attirato infatti l’attenzione dell’h index, ovvero l’indice che è in grado di calcolare quante citazioni vengono fatte nelle diverse pubblicazioni. L’impegno della Priori è invece mirato a quel “gene di ricambio” con cui spera di poter sconfiggere la morte improvvisa nei bambini e adolescenti che nascono con una patologia cardiaca importante. In questi mesi, Silvia Priori continua a volare da Pavia a Madrid e fino a New York, alla ricerca di una cura che possa correggere i geni difettosi nei giovani pazienti a rischio di infarto, grazie all’introduzione di virus modificati. Durante l’intervista rilasciata a La Provincia di Pavese in occasione del premio, Silvia Priori aveva sottolineato come il ricevimento di questo riconoscimento fosse importante per tutte le donne che vogliono fare ricerca, un messaggio di speranza che dimostra come sia possibile riuscire in questo ccampo nonostante le difficoltà.