Direttamente dalla Sardegna arriva al cinema giovedì 16 marzo Chi salverà le rose?, girato ad Alghero. Opera prima del regista sardo Cesare Furesi, Chi salverà le rose?, racconta la storia di una famiglia arcobaleno prima ancora che fosse coniato questo termine. Claudio (Lando Buzzanca) è un avvocato che ha lasciato la toga per fare il giocatore di poker professionista e vive appieno la sua storia d’amore con Giulio Santelia (Carlo Delle Piane). I due uomini si sono amati per tutta la loro esistenza, ma attorno a loro non è stato tutto rosa e fiori. Lando Buzzanca ha una figlia, Valeria (interpretata dalla bellissima Caterina Murino), che si è allontanata da lui da tempo ormai, nonostante suo figlio Marco (interpretato dal giovane sassarese Antonio Careddu) adori i suoi nonni, e abbia fatto della professione di Giulio, la sua passione, anche se con scarsi risultati. Ma Giulio Santelia e Carlo Delle Piane sono anziani, e la morte si avvicina, inesorabile. Quando Claudio si ammalerà gravemente le difficoltà economiche attanaglieranno questa famiglia, e non basterà l’amore del solo Giulio ad aiutare il giocatore di poker incallito, avrà bisogno di molto di più: di ritrovare tutta la sua famiglia, compresa la figlia Valeria.
Il film è un remake di Regalo di Natale di Pupi Avati (1986), molto diverso dall’originale. I produttori della Corallo Film, con grande dedizione e impegno, hanno lottato e ottenuto di girare il film direttamente nella cittadina sarda di Alghero, coinvolgendo persone del luogo per la recitazione in lingua. Chi salverà le rose? vede il volto storico del cinema italiano Lando Buzzanca, per la prima volta in un ruolo omosessuale, lui che ha interpretato per anni il ruolo del maschio alfa, dello sciupafemmine, questa volta ha scelto un ruolo inedito, delicato e poetico. Questa è la prima volta che nel cinema italiano si racconta la storia di una coppia omosessuale senescente che ha vissuto la vita insieme senza drammi e tinte macchiettistiche, un’operazione che già in America venne fatta nel film Women di Diane English (2008). Lì si vedeva la morte di una donna lesbica che lasciava la sua compagna all’improvviso, per una caduta da una scala, senza essere mai state ufficialmente coppia per le loro famiglie.