Il 2 Marzo uscirà nelle nostre sale il nuovo film di Maccio Capatonda, Omicidio all’italiana. Nel cast, oltre ad Herbert Ballerina (nome d’arte di Luigi Luciano) che l’ha accompagnato anche nel precedente film, troviamo Sabrina Ferilli nei panni di Donatella Spruzzone, Nino Frassica, Ninni Bruschetta e Ivo Avido. 



Siamo in un paesino di soli 16 abitanti, Acitrullo, in Abruzzo. L’economia procede a rilento, il turismo scarseggia; i giovani se ne vanno a Campobasso perché ad Acitrullo non c’è nemmeno il wi-fi. Il patrono del paese è San Ceppato, che interviene come un deus ex machina inverso, per complicare ancora di più le situazioni. Così quando per cause accidentali muore una vecchia del paese, il sindaco Peluria (Maccio Capatonda) decide di sfruttare la situazione a suo vantaggio: inscena un delitto. Cogne, Avetrana, cos’hanno più di Acitrullo? Nulla, se c’è un omicidio da mandare in diretta tv. Anche il paesino abruzzese può avere il suo posto nel turismo dell’orrore con l’omicidio della vecchietta. Ecco così che arrivano i giornalisti nazionali, e perfino la presentatrice del programma Chi l’acciso?, interpretata da Sabrina Ferilli. 



Maccio Capatonda utilizzando la sua cifra stilistica dell’ironia e del sarcasmo, disvela l’ipocrisia del meccanismo televisivo, apre le porte su un aspetto della cronaca che ha preso sempre più piede ultimamente: il clamore, la spettacolarizzazione dei crimini. Tra sketch, nomi ridicoli, enfatizzazione degli aspetti più contraddittori del meccanismo televisivo e giudiziario. Capatonda nel suo film mostra come attraverso le continue dirette e servizi a seguito di un fatto di cronaca, si finisca per avere un rapporto morboso e malato con efferati crimini, che sono reali, non fiction. Tanto diventa accanita l’attenzione degli spettatori rispetto al delitto di Acitrullo, che i giornalisti sfondano le finestre delle case per chiedere alle persone cosa provino. Sabrina Ferilli, il volto del programma Chi l’ha acciso, rappresenta una sintesi parodistica perfetta di Barbara D’Urso e Roberta Bruzzone, attraente, con le movenze da vip, Sabrina Ferilli interpreta al meglio una giornalista e conduttrice spietata e piena di sè. 



Maccio Capatonda per creare la sceneggiatura di questo film si è ispirato al turismo dell’orrore che realmente ruota intorno ai fatti efferati di cronaca. Quando ha visto delle persone farsi i selfie di fronte alla nave Concordia naufragata, ha avuto l’ispirazione: raccontare il circo mediatico attorno a questi fatti criminali. Per scrivere la sceneggiatura il regista è andato perfino a Cogne, facendosi raccontare dalle persone che vi lavorano, cosa realmente è accaduto all’epoca del delitto, quanto sia stato invasivo il circo mediatico. Tanti aneddoti poi vengono riproposti nel film. Inoltre Maccio Capatonda ha utilizzato perfino la consulenza di un criminologo, per capire quali eventi inserire o meno, e se fossero aderenti alla realtà. Omicidio all’italiana è un film che fa ridere (e tanto) ma soprattutto riflette, smaschera la televisione e lo spettatore, nei suoi meccanismi più perversi e morbosi. Ancora una volta Maccio Capatonda ha creato un prodotto che ci descrive senza pietà e ipocrisia.