Giovedì 23 marzo arriverà nelle sale il film “Non è un paese per giovani”, la storia di tre ragazzi che volano a Cuba in cerca di quelle opportunità di lavoro che l’Italia invece non sa più offrire. Ed è di questi giorni la notizia che in Nuova Zelanda si selezionano talenti dell’hi-tech pagando loro la trasferta per sostenere il colloquio di lavoro. “Loro”, affamati come sono di tecnici informatici, si apprestano a diventare l’hub digitale dell’area del Pacifico. A titolo di curiosità, va detto che persino la Groenlandia ci ha fatto su più di un pensiero alla medesima modalità di selezione, ma pare che la proposta da quelle parti non abbia riscosso interesse alcuno, trovando i potenziali candidati assai… freddini, se non del tutto scettici all’idea che informatica e gelo polare possano generare un binomio di successo. Forse perché il tema del lavoro, specie tra i giovani, è materia molto calda.
Discorso trito e ritrito, ma – dateci retta – aggrappatevi a qualsiasi chance minimamente seria che vi venga offerta. Tra le tante (dovremmo dire: tra le poche, ma qui non si vuole scoraggiare nessuno) capitateci sotto tiro nei giorni scorsi, una sembrerebbe davvero degna di doverosa segnalazione, perché oltremodo intrigante: “AAA Cercasi 2 persone per il lavoro più bello del mondo: testare hotel a 5 stelle”.
Non si pensi a uno scherzo di cattivo gusto, la proposta è seria, le candidature sono aperte fino al 31 marzo, l’opportunità è offerta da una start up italiana per una doppia posizione da assegnare in qualità di mystery guest. E cosa fa un ospite misterioso? Suo compito precipuo è quello di verificare la soddisfazione del cliente nel settore dell’accoglienza; in maniera più tecnica, potremmo dire che è una scrupolosa attività di valutazione, a beneficio dei clienti, dei servizi e dei prodotti offerti dalle aziende del settore alberghiero di lusso. Con una retribuzione degna del ruolo ricoperto, si trascorrono almeno due week-end al mese, spaziando in tutta Europa, a testare hotel di lusso. Perciò…
1) Sapete l’inglese come un inglese?
2) Siete nuotatori (da piscina come da oceano) più che abili?
3) L’abbronzatura (astenersi pelli troppo bianche, inclini alle frequenti scottature) e il fisico scultoreo per voi non hanno segreti?
4) Conoscete vita, morte e miracoli delle saune? Sapreste indicare la differenza tra quella saracena e un tepidarium?
5) Avete le facoltà e le giuste competenze per degustare, apprezzare e giudicare qualsiasi tipo di drink, ricordandovi comunque di essere in servizio?
6) Quanto ne sapete in materia di sofisticatissime attrezzature per palestre super-accessoriate?
7) Sapreste distinguere tra un lusso sfrenato al limite dell’eccesso e una stanza poco più che ben arredata?
8) Avete familiarità con maggiordomi abituati a mance d’alto bordo per il solo innocente fatto di versarvi, nell’immancabile coppa, del freddissimo champagne di un’annata rarissima?
9) Apprezzate la più lunga lista possibile di servizi in camera? Ovviamente non stiamo parlando di… quello (porcelloni che non siete altro!), bensì di wi-fi internet gratuito, starbed, menu cuscini, minibar, cassetta di sicurezza, accappatoio e ciabattinein spugna cimata jacquard in pregiato cotone egiziano, bollitore elettrico con assortimento di bevande calde, room service, pregiatissimi prodotti da toilette, acqua minerale Perrier (quella di Fantozzi) ghiacciata, cassetta di sicurezza, menu à la carte in camera, macchina per il caffé espresso (con barista incluso), free room service, VIP treatment (qualsiasi cosa voglia dire…).
10) Il golf è il vostro sport preferito?
11) Aborrite il calcio, sport da trogloditi?
12) Qual è il vostro grado di familiarità con una Jacuzzi?
13) Quanto vi trovate a vostro agio nel proporre problemi insolubili e richieste strampalate al personale della reception per metterne alla prova cortesia e competenza?
14) Siete adusi a trattare il vostro blocco di carte di credito con la medesima familiarità con la quale usate un mazzo di carte da ramino?
15) Domandone finale: sarete capaci di non farvi sgamare, nel vostro ruolo di mistery guest, dallo scrupolosissimo personale di qualsiasi hotel a 5 stelle, abilissimo nell’osservazione e allenato all’individuazione del dettaglio più insignificante che possa tradire la vostra professione?
Beh, se, come noi pensiamo, state per rileggere e rispondere “No” alla maggior parte delle domande di cui sopra, ci chiediamo perché abbiate avuto il coraggio e la sfacciataggine di seguirci fino a qui! Al contrario, se alle 15 test questions avete risposto affermativamente con altrettanti “Yes!” (l’italianissimo “Sì!” vi escluderebbe automaticamente dalla lista delle candidature), allora… che cosa state aspettando a inviare il vostro curriculum?
Con un ultimo avvertimento. La start up che propone questa opportunità stellare da mistery guest avverte che “non sarà come stare in vacanza, si tratta di un lavoro altamente impegnativo”. Sarà, però sempre meglio che finire a fare il parrucchiere alle prese con le chiome scultoree del presidente americano Donald Trump o – peggio – del leader populista olandese Geert Wilders (vedere la capigliatura per credere!). Un lavoro, questo, che secondo noi non è da prendere per i capelli!