Mentre ormai sembra confermato e non scongiurato lo sciopero dei taxi domani sulla nota vicenda Uber e Ncc, il servizio d questa sera a Le Iene show proverà a fare un po’ di chiarezza sui vari punti in campi di questo lungo braccio di ferro che ancora non ammette pause o passi indietro da nessuno de due fronti in campo. Nel frattempo, al ministero dei Trasporti e in risposta alla stessa proposta del manager Italia di Uber, Carlo Tursi, arriva una ipotetica soluzione proposta da Conftrasporto. In una nota il suo presidente Paolo Uggè (anche vicepresidente di Confcommercio) risponde direttamente a Uber: «Concordo sulla necessità di rendere più aderenti ai tempi leggi vecchie di 25 anni, che regolamentano il settore dei taxi e degli Ncc. Ciò che si chiede – spiega tra le righe Uggè – è che il servizio agli utenti venga fornito da operatori professionalmente idonei e che il rapporto, anche inerente il corrispettivo, rimanga tra l’operatore e il cliente». Secondo Contrasporto una modalità per poter uscire dall’impasse della diatriba Taxi vs Uber, si potrebbe proporre a livello di regolamento la parcellizzazione della prestazione: «Chi esercita l’attività di intermediazione informatica è giusto che concordi la parcella con il professionista e il cliente. In questo modo non si nega la modernizzazione, ma si riconosce la professionalità di chi per esercitare il proprio lavoro ha compiuto sacrifici per tutta la vita, e si estende un servizio che ora è per pochi in un servizio per tutti», conclude la nota il presidente Uggè. (aggiornamento di Niccolò Magnani)



Non accennano a cedere i sindacati dei tassisti, fra cui Unica Cgil, che tramite un suo portavoce ha fatto sapere che non intendono accettare il decreto governativo. Domani, giovedì 23 marzo, è previto lo scioperro nazionale per poter fermare a Uber e le altre nuove tecnologie che hanno messo a dura prova questo settore dei trasporti. Intanto, ieri la società americana ha presentato al Ministero la proposta per liberalizzare il mercato, per una pacifica convivenza, ma i sindacati dei tassisti potrebbero voler proseguire con la manifestazione. Il dicastero ha infatti convocato le sigle per discutere di tutte le problematiche, ma il clima continua ad essere teso. Questa sera, mercoledì 21 marzoo 2017, Le Iene Show approfondiranno l’inchiesta con un servizio che riguada questa diatriba annosa fra Taxi e Uber. Quali sono i reali motivi che ci sono dietro? Possibile che sia solo questione di concorrenza? La rivolta dei tassisti era già stata presa in considerazione in passato dal programma, al nascere dei primi contrasti. Il servizio alternativo di trasporto a quattro ruote ha infatti sollevato numerose polemiche fin dalla sua introduzione nel mercato italiano. 



La proposta del dicastero mette innanzitutto in focus gli Ncc, per i quali prevede delle aree protette. Una volta che l’autista ha lasciato il cliente, sottolinea La Repubblica, potrebbe non dover ritornare nelle rimesse, ma proseguire a circolare nel territorio o nella regione. Il secondo punto della proposta prevede invece un controllo più puntuale su Uber e le app che fanno da intermediarie fra clienti e autisti. In questa direzione, sarebbe posibile per i tassisti avvantaggiarsi di una maggiore flessibilità nei turni di lavoro e sulle tariffe. Secondo i sindacati, invece, il governo dovrebbe fare un passo indietro e delegare alle Regioni il compito di assegnare le aree di competenza. I due servizi dovrebbero inoltre rimanere separati, con i taxi nelle piazze, e il noleggio con conducente in aree adibite.

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