Donatella Rettore ha ricordato Cino Tortorella, Mago Zurlì dello Zecchino d’Oro, dopo aver appreso della sua morte con un lungo e commovente messaggio pubblicato su Instagram. La cantautrice ha rievocato il momento in cui lo ha conosciuto: «Avevo solo 12 anni, partecipavo alla trasmissione con la scuola e, mentre Leali cantava la sua “A chi”, io scuotevo i capelli biondi raccolti a coda», ha scritto Donatella Rettore. Quel momento è stato immortalato da Cino Tortorella con una ripresa: lui, che era anche regista, fece il primo piano. Orgogliosa di quell’attenzione, la cantante vorrebbe ritrovare quella registrazione per rivivere quel momento. I due comunque si sono ritrovati ad Antenna Tre e da quel momento Cino Tortorella la volle nelle sue trasmissioni con suo figlio Davide. A lui ha espresso la sua vicinanza in questo momento triste. «Ciao Cino, grazie per aver amato i bambini, averli stimati, non propinando loro solo cartoons, ma stimolandoli alla conoscenza. Ci mancherai, grande Mago Zurlì e non solo…», ha concluso Donatella Rettore. (agg. di Silvana Palazzo)
Avrebbe compiuto 90 anni a giugno, ma purtroppo è morto ieri. Addio, dunque, al Mago Zurlì dello Zecchino d’Oro. La sua fama di mago ha sempre preceduto quella di Cino Tortorella, con cui sono cresciute tante generazioni di bambini. Si tratta di un vero e proprio monumento televisivo, ma quella calzamaglia non è stata solo la sua forza, ma anche la sua gabbia. «Il mago Zurlì mi ha impedito di vivere la mia vita. Ancora oggi, anche in abiti borghesi, per tutti sono il mago Zurlì», dichiarò in passato Cino Tortorella, come ricordato da La Repubblica. «La indossai l’ultima volta in Sicilia per uno spettacolo. Dissi al pubblico, guardatemi bene perché da mago Zurlì non mi vedrete mai più», ma la gente continuava a considerarlo un mago. Il suo personaggio, dunque, ha resistito all’usura del tempo e ha funzionato a lungo, al punto da diventare quasi eterno, di sicuro lo è nei ricordi di chi lo ha seguito. (agg. di Silvana Palazzo)
Nel giorno della scomparsa di Cino Tortorella, conosciuto anche come il Mago Zurlì dello Zecchino d’Oro, Cristina D’Avena ha rievocato l’ultimo incontro con il conduttore: «Volevamo fare qualcosa per la prossima edizione, che sarà la 60esima. Mi ha detto “Ci risentiamo, facciamo quattro chiacchiere”. Ma purtroppo non ce l’abbiamo fatta», ha dichiarato la cantante a LetteraDonna. Prima di diventare interprete di sigle di cartoni animati, Cristina D’Avena aveva esordito proprio allo Zecchino d’Oro, diventandone poi conduttrice: «Ho un meraviglioso ricordo di lui. Con i bambini si divertiva molto. Li faceva ridere, li sapeva prendere con la sua ironia». Non sono mancate le polemiche dopo la rottura improvvisa tra Cino Tortorella e lo Zecchino d’Oro: «Non entro nei dettagli ma mi è dispiaciuto molto non vedere più Cino sul palco dell’Antoniano. Anche perché lui ne ha sofferto tanto», ha spiegato Cristina D’Avena. Nei panni del Mago Zurlì, Cino Tortorella ha “battezzato” lo Zecchino d’Oro nel 1959 e lo ha condotto fino al 2008. Cristina D’Avena, invece, è salita sul palco nel 1968 per cantare “Il valzer del moscerino” e si esibita di nuovo nel 1971 come componente del Piccolo Coro, rimanendoci fino al 1976. Dal 1998 al 2000, invece, ha affiancato Cino Tortorella alla conduzione. (agg. di Silvana Palazzo)
È enorme la commozione con cui Chiara Tortorella ha annunciato la morte di suo padre Cino, conosciuto anche come Mago Zurlì dello Zecchino d’Oro: «Ci ha lasciati questa mattina nel modo più sereno possibile e pieno di affetto attorno a sé», ha dichiarato la figlia ai microfoni di Tgcom24. La moglie e i suoi quattro figli sono rimasti al suo fianco fino alla fine. Chiara ha poi fatto sapere che cercherà di far sapere a chiunque sia cresciuto con lui «come salutare il mio papà». La notizia della morte di Cino Tortorella, l’ex Mago Zurlì dello Zecchino d’Oro, ha commosso tutti. Sono molto i personaggi famosi che lo hanno ricordato sui social network: lo ha fatto, ad esempio, Rudy Zerbi, il professore di canto ad Amici 2016. «Bisogna essere molto adulti per far vedere a tutti quanto sia bello restare un po’ bambini. Ciao e grazie Cino. #MagoZurlì», ha scritto Zerby attraverso il suo account Twitter. (agg. di Silvana Palazzo)
https://twitter.com/RudyZerbi/status/844931845506695169/photo/1
Con la scomparsa di Cino Tortorella non se ne va soltanto il mitico Mago Zurlì ma anche un formidabile autore di programmi, libri e addirittura fumetti, dimostrando come si può essere un fenomeno da record di presenze in un programma come lo Zecchino d’Oro in Ra e compiersi lo stesso a livello di carriera in svariati altri campi. Il grande Cino fu infatti autore sulla concorrente Mediaset per “Bravo Bravissimo” di Mike Bongiorno, oppure “Chissà se lo sai” sulla Rai negli anni Sessanta. Ma come anticipavamo, non solo la tv è stata il regno di Cino Tortorella ma anche il mondo dell’editoria: fu infatti autore e collaboratore per diverse riviste, tra le quali si ricordano più di tutte il mitico inserto del CorSera “Il Corriere dei Piccoli” dove raccontava alcune storie per i ragazzini piccoli che erano già rimasti affascinati da quella “calzamaglia azzurra” del Mago Zurlì. Da ultimo, fu Topolino che ospitò alcuni fumetti scritti direttamente come storie dal “mago” Cino: insomma, fermo non stava e i suoi 90 anni sono stati vissuti sempre intensamente e con il sorriso serafico sulle labhra.
Non è stato solo il presentatore e Mago Zurlì dello Zecchino d’Oro. E’ stato anche autore di libri. Il suo ultimo scritto è stato pubblicato pochi mesi fa, a fine ottobre 2016: “C’è vita dopo la vita. Non abbiate paura” edito da TraccePerLaMeta Edizioni. Raccontando vicende vissute in prima persona Cino Tortorella si chiede nel libro che cosa sarebbe accaduto se non avesse incontrato determinati personaggi o se non si fosse trovato in un certo posto in un determinato momento. Probabilmente si sarebbero verificate altre situazioni e ci sarebbero stati altri incontri. Il titolo del libro è una citazione delle parole di Papa Giovanni Paolo II con le quali il Papa ha sottolineato che la vita, nonostante le difficoltà, è un progetto che ha un senso. Ricordando il libro di Cino Tortorella sul sito della casa editrice è stato pubblicato questo messaggio di cordoglio per la morte di Mago Zurlì: “L’associazione culturale TraccePerLaMeta – TraccePerLaMeta Edizioni partecipa al grave lutto della famiglia per la morte di Cino Tortorella. Ne ricordiamo la grandezza culturale e umana, orgogliosi e onorati di essere stati da lui scelti come editori per la pubblicazione del suo ultimo libro “C’è vita dopo la vita. Non abbiate paura”, unica autobiografia autorizzata, testimonianza di un’epoca e storia della televisione italiana”. (aggiornamento di Stefania La Malfa)
Se n’è andato a 90 anni Cino Tortorella, da tutti conosciuto come il Mago Zurlì dello Zecchino d’Oro. La gara canora per i bimbi che ha cresciuto più di una generazione se n’è andato così, in un 23 marzo qualunque a qualche mese dalla sua ultima apparizione in tv a Pomeriggio 5. Il Mago Zurlì ha fatto sognare piccini e grandi con quella sua buffa calzamaglia azzurra e vestito blu, mentre chiacchierava allegramente con Topo Gigio (qui sotto il video-cult) o mentre presentava i vari piccoli prodigi nelle canzoni divenute hit dell’infanzia di ognuno di noi. Sono 51 le edizioni dello Zecchino presentate dal buon Cino Tortorella, dalla primissima fino al 2008: nei panni del Mago Zurlì resse fino all’edizione del 1972, poi diventò semplicemente nonno Cino e presentava i giovanissimi prodigi della canzone per bimbi alle varie generazioni. Un uomo incredibile, un uomo da record, come dimostrato nel 2002: in occasione della 45esima edizione dello Zecchino d’Oro, il buon Zurlì è entrato nel Guinness dei primati per aver presentato lo stesso spettacolo più a lungo di chiunque altro al mondo. Ciao Cino, ci mancherai.
Una delle ultimissime apparizioni in tv di Cino Tortorella è stato a dicembre scorso nel programma di Barbara D’Urso Pomeriggio 5 in onda su canale 5: in una puntata tutta dedicata al mondo del misterico, al rapporto con l’aldilà e con gli angeli, il caro Mago Zurlì raccontò al pubblico della sua doppia esperienza nell’aldilà. Come? «Sono morto perché il mio cuore si è fermato – ha detto Cino Tortorella – La prima volta mi sono svegliato pieno di dolori e poi mi sono trovato in una clinica con attorno infermieri. Mia moglie fuori dalla porta ha sentito ‘professore lo abbiamo perso’. E io mi sono trovato in una dimensione straordinaria senza sentire più dolore. Mi sono trovato in un abisso di chiarità e ho visto il volto di mia sorella e di Mariele Ventre (la direttrice del coro dell’Antoniano, ndr)», spiegava Cino Tortorella con il suo classico sorriso serafico e ben augurante. IN un modo anche molto particolare ha voluto dire a tutti come la vita dopo la morte non è una bufala ma esiste davvero: «Non sono molto religioso ma dico a tutti che la vita non sarà finita dopo. Oggi so che se questo Dio esiste mia mamma mi ci accompagnerà».