Al cinema dal 23 marzo nelle sale italiane, Life: non oltrepassare il limite, un horror fantascientifico di Daniel Espinosa. La pellicola che si avvale della sceneggiatura di Paul Wernick e Rhett Reese, ha un cast nutrito e valido: Ryan Reynolds (Lanterna verde, X-men le origini), Jake Gyllenhaal (Donnie Darko, I segreti di Brokeback Mountain), Rebecca Ferguson (La ragazza del treno), Hiroyuki Sanada (47 Ronin, X men Wolverine L’immortale), Olga Dihovichnaya e Ariyon Bakar.
La storia raccontata è quella di sei membri dell’Equipaggio Spaziale Internazionale che stanno per compiere una scoperta rivoluzionaria: la prima forma di vita su Marte. Ma non sarà facile, infatti questa creatura sconosciuta e straordinariamente intelligente, è anche molto aggressiva e metterà a repentaglio la vita dell’intero equipaggio. Fra momenti adrenalinici e colpi di scena Life si colloca come un film ad alta tensione che porta a riflettere sul superamento dei propri limiti e barriere fisiche e mentali.
Dopo Sopravvissuto – The Martian, film del 2015 di Ridley Scott, ecco che ritorna la trasposizione cinematografica dell’immaginario collettivo sul pianeta Marte, la terra dei marziani. Da Santa Claus Conquers the Martian del 1964, il pianeta Marte è stato infatti protagonista di numerose pellicole cinematografiche. Luogo misterico e immaginifico, nel quale inserire forme di vita extraterrestre e temibili mostri dai poteri sconosciuti. Anche nella pellicola di Daniel Espinosa ritorna il luogo comune della forma di vita aliena dai poteri sconosciuti e violenti. Life si sofferma molto su questo aspetto e sul riverbero che esso ha su tutti i membri dell’equipaggio, in un’escalation di tensione e vero e proprio terrore. Ma Life non doveva essere l’unico film del 2017 di Daniel Espinosa, infatti era in lizza anche per un altro film: Suicide Squad 2, al quale ha rinunciato recente, adducendo la motivazione del suo scarso interessere per i sequel, che dal punto di vista registico gli impedirebbero di innovare. Il regista cileno infatti si è già rifiutato a suo tempo, di dirigere Safe House 2, nonostante il primo Safe House che lui stesso fece fu un vero successo. Daniel Espinosa è un regista che preferisce concentrare i suoi contenuti e sceglierli accuratamente.