L’assenza di Milena Gabanelli a Report, verrà mitigata di sicuro dal nuovo conduttore, Sigfrido Ranucci. Al fianco della storica timoniera, il neo capo squadra dimostra di avere tutte le qualità per assumere le redini del comando. Un particolare evidente proprio in questa prima puntata dopo il cambio al vertice, in cui Ranucci è emerso dal dietro le quinte per mostrare ai telespettatori il suo volto. L’impronta della Gabanelli si vede eccome, hanno affermato subito diversi fan sui social, così come la stessa ex conduttrice e autrice aveva annunciato prima della sua partenza. L’assenza della Gabanelli sul piccolo schermo di Rai 3 non indica tuttavia che non stia affettuosamente supervisionando il suo ex braccio destro da casa. Durante la trasmissione de Un giorno da Pecora, di Radio 1, la giornalista ha sottolineato che avrebbe guardato la puntata da casa, “come una vecchia zia”. In questo modo, ha afferrmato scherzosamente, potrà puntare il dito su tutto quello che non va o che lei stessa avrebbe fatto in modo diverso. “Ma comunque tifando come una pazza”, ha chiosato, “anche perché ha contro una corazzata come Montalbano”. [Aggiornamento a cura di Morgan K. Barraco]



Sigfrido Ranucci è il nuovo conduttore di Report: al posto di Milena Gabanelli dal 27 marzo ci sarà il giornalista romano, che dal 2006 è uno degli autori del programma di approfondimento. Con lui ci saranno quattro collaboratori storici di Report: Michele Buono, Bernardo Iovene, Giovanna Boursier e Paolo Mondani. Chi é Sigfrido Ranucci e perché sostituisce Milena Gabanelli alla conduzione del programma di cui sono entrambi autori? Dopo vent’anni trascorsi tra giornalismo di inchiesta e approfondimento, Milena Gabanelli ha deciso di lasciare Report e di cominciare una nuova avventura: è stata, infatti, assunta come vicedirettore di Rai24, una nuova testata creata dalla Rai appositamente per il Web. La Gabanelli, dunque, continuerà a fare il proprio mestiere, ma da un altro punto di vista. E ha passato il testimone, per quanto riguarda la conduzione di Report, a Sigfrido Ranucci, con il quale ha realizzato un libro nel 2009, “Ecofollie”, nel quale si sono occupati del mancato smaltimento delle scorie nucleari.



Ha cominciato la sua carriera  lavorando a Paese Sera, ma dal 1989 si è occupato al Tg3 di cronaca, attualità e sport. Nel 1997 sono cominciate le collaborazioni con Rai International, Rai News e Tg3 Primo Piano. Due anni dopo il giornalista è stato mandato nei Balcani come inviato, nel 2001 è stato a New York per seguire la vicenda degli attentati dell’11 settembre. Da Sumatra, invece, ha riportato le notizie sullo tsunami dell’oceano Indiano. Durante la sua carriera si è occupato anche del traffico illecito di rifiuti, di mafia (ha trovato e trasmesso l’ultima intervista del giudice Paolo Borsellino) e dell’utilizzo di armi non convenzionali, come l’uranio impoverito. Ha denunciato l’uso dell’agente chimico fosforo bianco da parte dell’esercito americano durante i combattimenti a Fallujah, in Iraq. A proposito, invece, della trattativa tra Stato e mafia, nel 2010 ha pubblicato il libro “II patto: da Ciancimino a Dell’Utri”. Nello stesso hanno ha realizzato l’inchiesta che ha portato al ritrovamento e sequestro della pinacoteca di Tanzi. Sigfrido Ranucci ha ricevuto il premio Colombe d’oro per la Pace dalla giuria dell’Archivio Disarmo, presieduta dal premio Nobel Rita Levi Montalcini. 



Il giornalismo d’inchiesta è vivo: ne è convinto Sigfrido Ranucci, il nuovo conduttore di Report. Da dietro le quinte passa davanti alla telecamera il giornalista, che finora è stato coautore del programma. La sua missione è chiara: «Il giornalismo d’inchiesta è un elemento indispensabile per mantenere viva la democrazia ed è uno strumento vitale per tutti i mezzi di comunicazione», aveva dichiarato a margine della Fiera della Piccola e Media Editoria al Palazzo dei Congressi all’Eur, a Roma, con il Fatto Quotidiano. Nell’era dei social il giornalismo d’inchiesta si è rinnovato: «No, che morto! Noi ci siamo e siamo vivi e vegeti». È carico Sigfrido Ranucci per la sua avventura in una nuova veste a Report: «L’Italia è uno dei posti migliori per fare giornalismo d’inchiesta. Ci sono tanti argomenti da affrontare, non ci annoieremo mai», ha aggiunto il giornalista, pronto a soddisfare le richieste della gente. I telespettatori chiedono, infatti, «informazione vera, accreditata e certificata», di conseguenza «il ruolo del giornalista d’inchiesta è ancora molto importante».