Giorgio Capitani era un registra famoso soprattutto nella televisione tra anni Novanta e Duemila e assieme all’attrice e moglie Simona Tartaglia rappresentavano la coppia più famosa di Viterbo, a cui erano legatissimo. È morto tre giorni fa e ieri si sono celebrati i funerali, in pieno periodo “nero” per il cinema e tv italiana, con la scomparsa in serie di Cino Tortorella, Tomas Milian, Alessandro Alessandroni e ora anche Giorgio Capitani. Un addio intenso e commosso quello che ieri ha visto moltissimi amici, colleghi e fan nella Chiesa di Viterbo per i funerali solenni: è stato per tanti il “papà” del Maresciallo Rocca, avendolo ideato e diretto e facendo la fortuna di Rai 1 a cavallo tra Anni Novanta e Duemila, con lo storico sceneggiato con Gigi Proietti e Stefania Sandrelli. Ma non solo, regista di numerose pellicole tra gli anni Settanta e Ottanta – “Ercole, Sansone, Maciste e Ursus gli invincibili” (1964), “Pane, burro e marmellata” (1977), “Vai avanti tu che mi vien da ridere” (1982) e altri ancora – ma soprattutto protagonista di molte serie tv per il mondo Rai. Oltre al mitico Maresciallo, Capitani diresse vari sceneggiati d’autore come “Enrico Mattei”, “Papa Luciani”, “Santa Rita da Cascia” e anche “Il generale Dalla Chiesa” con Giannini. Un lutto nel cinema e nella tv italiana, l’ennesimo di questo 2017 divenuto subito funesto.
A ricordare il regista Giorgio Capitani durante i funerali di ieri ci ha pensato ovviamente la moglie, Simona Tartaglia, anche lei con una carriera nel cinema, nel teatro e nella tv italiana. «Giorgio amava immensamente Viterbo e siamo contenti che abbia concluso la sua vita nella città che adorava e dove ha girato tanti film». Proprio nella cittadina della Tuscia infatti Capitani diresse il mitico Maresciallo Rocca con Proietti e Sandrelli e molti altri sceneggiati, divenendo un’icona per Viterbo e i viterbesi. Durante il funerale è intervenuto anche il produttore Rai, Luca Bernabei, direttore anche di Lux Vide: «Giorgio era un uomo di un’eleganza incredibile, amava il pubblico, lo ha insegnato anche a me e a tanti altri». Bernabei ricorda poi anche uno degli sceneggiati più famosi e riusciti del buon Capitani, quel bellissimo “Giovanni XXIII” andato sulla Rai anni fa; «quando è arrivato in cielo ha trovato in tanti ad aspettarlo, ma soprattutto una persona: Giovanni XXIII. Su di lui ha fatto un film bellissimo, il successo più importante per una fiction italiana», come riporta Tuscia Web con gran parte del discorso funebre fatto da Bernabei.