Le storie e i casi di persone scomparse di Chi l’ha visto? tornano protagoniste questa sera, mercoledì 29 marzo 2017, alle 21.15 su Rai Tre. Tra i casi di cui si occuperanno Federica Sciarelli e la sua redazione c’è anche quello di Non è Xing Lei Li: se non è lei la donna con la valigia avvistata a Rimini, che fine ha fatto? Ci saranno poi gli ultimi aggiornamenti delle indagini sul pestaggio mortale di Emanuele Morganti ad Alatri. Il programma accenderà i riflettori anche sulla morte del militare Tony Drago, trovato cadavere il 6 luglio 2014 nel cortile della caserma Lancieri a Roma: per i periti del tribunale non si è trattato di un suicidio e ora la procura deve decidere tra l’archiviazione il rinvio a giudizio per le otto persone indagate. Vi ricordiamo che oltre a poter vedere Chi l’ha visto? sintonizzandovi su Rai Tre, potrete seguire il programma anche in diretta streaming sul sito di Raiplay.it, che trovate cliccando qui.



Federica Sciarelli, stasera a Chi l’ha visto? su Rai 3, tornerà ad occuparsi del tragico caso che ha scosso la comunità di Alatri e che ha visto vittima il giovane Emanuele Morganti. Qualche ora fa, sulla pagina Facebook ufficiale del programma, è stato condiviso un video dell’inviato Paolo Zagari, che ha raccontato quello che è stato ribadito dal procuratore capo Giuseppe De Falco e dai carabinieri durante la conferenza stampa. Le indagini su quanto successo procedono: ogni dettaglio della serata va ricostruito, e per questo il riserbo è fondamentale. Zagari ha ribadito anche che, al momento, sono stati fermati due ragazzi, in un quartiere di Roma est, e che il motivo che avrebbe scaturito la lite trasformatasi in un orrendo omicidio è una bevanda. Insieme all’inviato di Chi l’ha visto? era presente il vicesindaco di Alatri: “È veramente incredibile, è una comunità che è rimasta sgomenta, attonita, di fronte ad un fatto di violenza inaudita, allucinante”, sono state le sue parole, come si può ascoltare al termine della clip. (Aggiornamento di Maria Ravanelli)



Ritorna nella prima serata di Rai 3 di oggi, mercoledì 29 marzo 2017, Chi l’ha visto e gli approfondimenti dei casi di cronaca italiana. In particolare, in questa puntata il focus sarà sul ritrovamento del trolley, avvenuto nei giorni scorsi a Rimini, e la tragica morte di Emanuele Morganti, avvenuta in Ciociaria. Il ritrovamento del trolley blu, nell’area portuale di Rimini, ha sconvolto l’opinione pubblica: al suo interno, avvolto in un sacco di plastica e fatto a pezzi, il corpo di una donna orientale. Questo particolare ha portato inizialmente gli inquirenti ad ipotizzare che si trattasse di Xing Lei Li, la donna cinese scomparsa durante una crociera con marito e figli e mai più ritrovata. E questo nonostante il ritrovamento sia avvenuto molto distante dallo scalo della nave da crociera a Civitavecchia, l’ultima tappa in cui è stata vista la vittima. Chiarito il dubbio, grazie alle differenze di corportature fra le due donne, e appurato che non si tratta di Xing Lei Li, chi è la donna uccisa e rinchiusa nel trolley? Nel frattempo le indagini continuano e grazie all’autopsia effettuata ieri, sottolinea La Repubblica, gli inquirenti hanno concluso che la vittima non è stata annegata o soffocata. L’ipotesi più probabile è che quindi fosse ancora in vita prima di essere rinchiusa nel trolley. 



– L’omicidio di Alatri non ha sconvolto solo la comunità della cittadina nel pieno centro della Ciociaria. L’Italia in toto è stata travolta dalla morte di Emanuele Morganti, soprattutto per le modalità con cui il branco ha posto fine alla vita del giovane. Il movente deve ancora essere chiarito, sottolineano gli inquirenti, ma quello che è certo è che Mario Castagnacci e Paolo Palmisani “hanno ripetutamente usato nei confronti della vittima una violenza feroce”. Questo particolare è avvallato da alcuni testimoni presenti al momento dell’omicidio, negli attimi in cui la vita di Emanuele Morganti veniva spenta a colpi di spranga. Proprio per questo i due indagati vengono considerati pericolosi in modo molto rilevante, a causa di un “comportamento gravissimo assolutamente spropositato”, come ha ribadito il magistrato a Il Giornale. Castagnacci e Palmisani, inoltre, sarebbero intervenuti in seguito alla lite scoppiata fra Emanuele Morganti ed altre persone, pur non essendone coinvolti. Nei suoi ultimi istanti di vita, Emanuele sarebbe stato raggiunto dai due indagati, che hanno iniziato a colpirlo “in sequenza con un pugno al capo ciascuno”. L’ultimo, sferrato ipoteticamente da Mario Castagnacci, gli ha fatto perdere i sensi, facendogli sbattere la testa con vuolenza contro la portiera di un’auto. E nonostante questo, i due sospettati avrebbero continuato l’aggressione, mentre gli amici cercavano di proteggerlo, invano.