Claudio Amendola è Paolo, Luca Argentero è Luigi, Giacomo Ferrara è Angelo mentre Valentina Bellè interpreta la bella Rossana. Luigi, Rossana e Angelo sono tre detenuti ristretti nel carcere di Civitavecchia: grazie al sistema premiale, i tre ottengono un permesso, da qui il nome del titolo del film, e possono trascorrere due giorni in regime di libertà. Per Luigi, Angelo e Rossana sono 48 ore di ritorno alla vita: una volta tornati in libertà, anche se provvisoriamente, dovranno stabilire cosa fare e come ottimizzare i pochi minuti di indipendenza che hanno a disposizione, prima di rientrare tra le sbarre. Ma il mondo fuori è cambiato rispetto all’ultima volta che l’hanno frequentato: così i tre detenuti dovranno fare i conti non solo con le loro coscienze e la corsa contro il tempo, ma anche con la vita di amici, parenti e conoscenti che nel frattempo è andata avanti. Sui loro destini veglia Claudio Amendola, Paolo che inconsciamente ne condizionerà le azioni. 



Claudio Amendola è al suo secondo lavoro di regia: l’esordio dell’attore romano, figlio dell’indimenticabile Ferruccio, era avvenuto nel 2014 con il film La mossa del Pinguino, una commedia con Edoardo Leo, Ricky Memphis ed Ennio Fantastichini. Se nella sua opera prima Amendola aveva divertito e si era divertito, ora firma una pellicola impegnata che alterna azione a scene drammatiche, inseguimenti a riflessioni sul senso della vita. Molte scene d’azione sono state infatti girate con la collaborazione di Claudio Pacifico, rinomato stunt coordinator che ha curato i combattimenti rocamboleschi e le coreografie del film che vedono impegnati Claudio Amendola e Luca Argentero in dure prove fisiche. 



Il permesso – 48 ore fuori è stato girato in Abruzzo: tra Pescara e il Parco Nazionale, Amendola ha voluto ambientare in un paesaggio rurale e campestre il suo secondo film. Tra l’altro è la seconda volta che il regista romano lavora con Luca Argentero, attore torinese: i due avevano collaborato in Cha Cha Cha e poi nel film Noi e la Giulia. Per Il permesso Argentero ha dovuto sottoporsi ad un difficile e intenso training fisico: l’ex vincitore del Grande Fratello è dimagrito e ha pompato i muscoli grazie alla thai boxe, una variante orientale della boxe che gli ha permesso di poter girare le scene di combattimenti. Nel primo film di Amendola c’era il curling, in questo secondo lavoro c’è la boxe.

Leggi anche

Il Patriarca 2 è una storia vera? Nemo Bandera è estisto realmente?/ A chi si ispira la fiction di Canale5