Giorni fa un titolo ci ha scosso dal torpore che queste tiepide mattinate primaverili procurano a due buontemponi come i sottoscritti. Diceva: “Non lasciare che una bella giornata rovini la tua vita d’inferno”. Perbacco, siamo tutti talmente immersi nelle fake news, nel declinismo, nel disfattismo, nel giustizialismo, nel populismo, nel luogocomunismo (spesso anche senza luogo davanti) e in molti altri angoscianti ismi e isterismi, che fatichiamo sempre più a rimanere nell’unico habitat che ci confà e ci conviene: la realtà. La realtà così com’è. Convinti come siamo che i nostri posti di lavoro siano alla stregua delle miniere di carbone: buio tutt’intorno, senso di claustrofobia, aria irrespirabile, e una fatica bestia a predisporsi per qualsiasi tipo di attività. Mentre per respirare e apprezzare ciò che ci gira intorno, basterebbe fare quel che la nostra tradizione cristiana ci ha sempre insegnato: alzarsi la mattina, ringraziare Chi ci ha donato la vita e la bella giornata che sta per iniziare, contemplando il nome e il volto del santo del giorno. E invece?
Invece per farci sentire vivi c’è chi si è inventato un succedaneo ormai quasi quotidiano. Attività nella quale i funzionari dell’Onu, gli onusiani (razza aliena? dalla realtà di sicuro!), sono dei veri professionisti. Al bando i santi, vetusto retaggio da rottamare, ogni mattina deve essere affrontata a partire da un tema specifico, talvolta lodevole, il più delle volte assolutamente solo politically correct, all’insegna di un’unica, indimenticabile, affascinante, abbacinante, entusiasmante Giornata mondiale dedicata a qualcosa. Qualsiasi cosa! Questo mese di aprile ne è la tangibile dimostrazione, la prova provata. Giorno che vai, proposta che trovi, aprile è il paradigma per eccellenza dell’erigendo calendario onusiano: come abbiamo imparato leggendo l’elenco, che riproduciamo qui sotto, in un articolo sul sito online “Lettera43”, aprile è tutto un florilegio di dediche.
In rigorosa sequenza numerica, iniziamo da quelle già celebrate: 2 aprile: Giornata mondiale dell’autismo; 4 aprile: Giornata mondiale contro le mine (per l’anno prossimo segnatevi la data a matita); 6 aprile: Giornata mondiale della carbonara (la buona tavola mette tutti d’accordo, saremmo tentati anche noi…) e Giornata mondiale dello sport (un po’ di moto, dopo tanto abbuffarsi…); ieri, 10 aprile: Giornata mondiale dell’omeopatia (il parruccone onusiano ritiene che l’effetto placebo possa curare le nausee di tutte queste dediche accumulate in neanche metà mese, perciò la giusta dose omeopatica cade a fagiuolo, appena usciti come siamo dal mitico 2016, che sempre l’Onu ha voluto intitolare “Anno internazionale dei legumi”).
Ce ne sarebbe già abbastanza, ma non per l’onusiano incallito. E infatti, già da domani si riparte a raffica. Il 12 aprile è la Giornata mondiale dei viaggi dell’uomo nello spazio (spazio dove converrebbe mandare una volta per tutte i fautori di questi eventi); 16 aprile: Giornata mondiale della voce (passate voce, mi raccomando!); 17 aprile: Giornata mondiale della lotta contadina (qui la fantasia dell’Onu è proprio terra terra); 22 aprile: Giornata mondiale della terra (li manderemmo volentieri tutti a zapparla, tutti gli onusiani, s’intende!); 23 aprile: Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore (ogni tanto, s’abbattesse un rovescio, sui diritti); 25 aprile: Giornata mondiale della malaria e Giornata mondiale dei pinguini (con maxi-tour per celebrarla: prima in Africa e poi al Polo Nord, o viceversa?); 26 aprile: Giornata mondiale della proprietà intellettuale (della serie: il vostro cervello è nostro e lo gestiamo noi); 27 aprile: Giornata mondiale del disegno e Giornata mondiale del tapiro (con Staffelli inviato speciale alle Nazioni Unite); 28 aprile: Giornata mondiale per la salvaguardia delle rane (pronti a fare salti di gioia?), Giornata mondiale della sicurezza sul lavoro (parteciperanno anche i funzionari dell’Onu, visitando i cantieri con in testa i loro inconfondibili Caschi blu?) e Giornata mondiale delle vittime dell’amianto; 29 aprile: Giornata mondiale della danza (madrina Milly Carlucci); infine, 30 aprile, Giornata mondiale del jazz (e che il povero Louis Armstrong non si rivolti nella tomba).
P.S.: Oggi, grazie a Dio, è una giornata normale, si festeggia san Stanislao, vescovo e martire, e non c’è Giornata mondiale alcuna da celebrare. Ma che non si sappia troppo in giro, mica che quelli dell’Onu ci occupino pure questa data. Perché, è bene che si sappia, in lista d’attesa ci sono già: la Giornata mondiale della patata che in cucina è regina e quella del contrabbasso; la Giornata mondiale del cane procione e quella contro i mozziconi di sigarette gettati per terra; la Giornata mondiale delle escamoles (la “tequila del verme” messicana) e – per chiudere in gloria – la Giornata mondiale delle Giornate mondiali.