Uscirà nelle sale il 13 aprile “Planetarium“, film diretto dalla regista Rebecca Zlotowsky, di genere drammatico/fantastico. Possiede un cast d’eccezione, tra cui ci sono, tanto per citare qualche nome, Natalie Portman, Lily-Rose Depp, ed Emmanuel Salinger.
Il film è ambientato nella fine degli anni Trenta, e ci racconta la storia delle sorelle americane Barlow: Laura e Kate sono medium che praticano sedute spiritiche, ottenendo tra l’altro grande successo mondiale. Durante una loro tournée europea incontrano a Parigi il regista André Korben, con il quale nascerà un’insolita “collaborazione”: i tre compiranno il tentativo di impressionare su pellicola la presenza di spettri. Il regista è infatti proprietario di uno dei più grandi studi cinematografici di Francia, ma allo stesso tempo ha un carattere visionario e controverso; egli rimarrà impressionato ed affascinato dagli esperimenti di ambito soprannaturale che compiono le sorelle Barlow, e perciò stipulerà con loro il “contratto” sopra descritto. La storia narrata nel film presenterà sempre più misteri e oscuri intrecci, il rapporto di Laura e Kate con Korben si evolverà in maniera inaspettata.
“Planetarium“, dunque, si propone di far riflettere lo spettatore sul rapporto tra noi e il passato, sull’esistenza di spiriti e sul bisogno che l’uomo ha di definire realtà ed esistenza. In merito a ciò, la regista Zlotowsky ha dichiarato: “Vorrei che Planetarium raccontasse che non siamo mai consci dei nostri stessi segreti”. Anche da parte di membri del cast sono pervenute dichiarazioni in proposito: “Il film si è rivelato estremamente potente per me –racconta Natalie Portman –. L’idea sublime, irragionevole che si possa continuare a comunicare con il passato, che si possa parlare ai nostri defunt questo mi tocca profondamente. Ciò che amo di più in Planetarium è questa dimensione spirituale”. Con “Planetarium” avremo perciò modo di riflettere sul comportamento della nostra psiche in relazione al soprannaturale, ai tentativi di contatto con il nostro passato e con i nostri cari. Il film è stato inoltre presentato fuori concorso alla 73esima edizione del Festival del Cinema di Venezia, dove ha suscitato interesse per il tema trattato e soprattutto per il modo in cui lo fa: la regista parigina è infatti stata lodata per l’abile utilizzo della cinepresa, ovvero una messa in scena “espressionista”, che punta alla potenza delle immagini e sulla centralità della finzione. La riflessione portata avanti dalla pellicola ha come sfondo un’affascinante Parigi degli anni ’30, dipinta in maniera raffinata e lodevole. “Planetarium” possiede dunque, come si è visto, svariati punti di forza: regia, cast d’eccezione, approfondimento e riflessione di un tema che affascina il pubblico ormai da decine di anni.