La scoperta dell’alba è il film che andrà in onda su Rai Movie oggi, venerdì 14 aprile 2017, in seconda serata. Una pellicola di genere commedia e drammatica che è stata affidata alla regia di Susanna Nicchiarelli che si è occupata anche della sceneggiatura con Michele Pellegrini: il soggetto è stato scritto da Walter Veltroni. Il montaggio del film è stato realizzato da Stefano Cravero con le musiche che sono state composte da Daniela Bassani, Maricetta Lombardo e Alessandro Molaioli. La scenografia invece, è stata ideata da Alessandro Vanucci ed i costumi di scena portano la firma di Francesca Casciello. Il film ha avuto grandi riconoscimenti di pubblico e di critica. Per questa interpretazione, Margherita Buy ha avuto una nomination come attrice protagonista, mentre è la stessa regista, Susanna Nicchiarelli, a interpretare la parte di Barbara Astengo. La colonna sonora contribuisce a ricostruire l’atmosfera degli anni ’70 e si compone anche di pezzi originali, come quello composto dai Subsonica che prende il titolo dal film.
, il film in onda su Rai Movie oggi, venerdì 14 aqprile 2017 alle ore 23.00. Una pellicola di genere commedia e drammatica del 2012 liberamente tratta dall’omonimo romanzo di Walter Veltroni ed è stata affidata alla regia di Susanna Nicchiarelli, che è anche sceneggiatice insieme a Michele Pellegrini. Tra gli interpreti principali ci sono Margherita Buy, Sergio Rubini, Lina Sastri, Susanna Nicchiarelli e Renato Carpentieri. Ma vediamo nel dettaglio la trama del film.
E’ il 1981 a Roma e il professore Mario Tessandori viene colpito a morte da un commando delle Brigate rosse nel cortile dell’università in cui insegna. Lucio Astengo, l’amico e collega che è con lui al momento dell’attentato, scompare alcuni giorni dopo senza lasciare tracce, forse, come pensano tutti, rapito dalle B.R., che però non ne hanno mai rivendicato il sequestro. Passano trent’anni e le figlie di Lucio Astengo, Caterina e Barbara, che avevano sei anni quando il loro padre è scomparso, morta la madre, mettono in vendita la villetta al mare della famiglia. Caterina, magistralmente interpretata da Margherita Buy, è una donna che, come la sorella Barbara, una musicista rock, è segnata da un passato che le impedisce di realizzarsi pienamente, in attesa di un concorso che le permetta di ottenere una cattedra all’università, all’eterna ricerca di una casa propria, convive con un fidanzato distratto e un po’ immaturo, interpretato da Sergio Rubini. Ma ecco che accade qualcosa di inaspettato e incredibile, nella villetta abbandonata da tempo, Caterina solleva la cornetta di un vecchio telefono e sente il segnale della linea libera. Sorpresa e incuriosita, prova quasi per gioco a comporre il numero di telefono della casa dove abitavano trent’anni prima e le risponde una bambina di sei anni, è lei stessa da piccola, pochi giorni prima della scomparsa del padre. Caterina ha adesso la possibilità di cambiare ciò che è stato, avvisare quella bambina di ciò che sta per accadere, cambiare la propria vita, forse salvare il padre. Le conversazioni telefoniche che Caterina intreccia con se stessa bambina sono un vero e proprio viaggio nel tempo che potrebbe, se non impedire la scomparsa del padre, fare luce sulle verità nascoste del passato, come il mistero di una valigetta scomparsa, il segreto di una relazione clandestina, le rivalità professionali all’interno dell’ambiente universitario. Susanna Nicchiarelli sceglie di parlarci di un periodo controverso come quello degli anni di piombo da una prospettiva particolare e privata e lo fa con delicatezza di toni e grande capacità di introspezione, mettendo in evidenza la lacerazione prodotta da eventi della nostra storia non ancora del tutto rielaborati nel nostro immaginario collettivo. Le due sorelle, Barbara e Caterina, sono due donne irrisolte, perché è stato loro sottratto il padre che hanno finito per mitizzare, la loro formazione dovrà completarsi facendo dolorosamente i conti con la figura paterna, smascherando le mistificazioni da cui è stata circondata e riuscendo a riconciliarsi con la figura della madre. Il tema intrigante del viaggio nel tempo, con i suoi paradossi temporali, è la metafora della necessità di fare i conti con il proprio passato personale, in un dialogo sincero e impietoso con se stessi. E’ chiaro il messaggio ulteriore del film, il rapporto doloroso ed enigmatico con la propria storia non è solo quello di Caterina, ma quello di un’intera nazione. Per le due sorelle, una volta compiuto questo viaggio nel tempo, sarà la scoperta di un giorno finalmente nuovo, annunciato da una nuova alba.