Nella giornata in cui si celebra il Fact-Checking Day, Le Iene Show tornano ad occuparsi di bufale online: Matteo Viviani ha, infatti, incontrato uno dei bufalari più famosi del web perché questa volta avrebbe superato davvero il limite. Nella puntata di oggi, in onda dalle 21.20 su Italia 1, Le Iene parleranno con l’uomo che ha creato una vera e propria catena di montaggio che fabbrica e diffonde buffale per centinaia di migliaia di utenti. Questa volta l’avrebbe sparata grossa, per questo la iena Matteo Viviani si è recata da lui. Ma cosa ha combinato stavolta il “bufalaro” del web? Le Iene proseguono, dunque, la loro battaglia contro le bufale online, per la quale è stata introdotta una giornata celebrativa proprio all’indomani del giorno del pesce d’aprile. L’iniziativa è internazionale ed è nata dalla collaborazione tra giornalisti e fact-checker di tutto il mondo: l’obiettivo è intercettare le fake news che circolano in Rete per combattere così la disinformazione dilagante. Il fenomeno è esploso durante la campagna elettorale Usa: nel mirino sono finite due piattaforme molto conosciute, cioè Google e Facebook, accusate di agevolare la diffusione in Rete delle bufale. Da queste, però, ci si può difendere, del resto sono disponibili gli strumenti per riconoscerle.
Tornano ad occuparsi di bufale online e di bufalari: nelle scorse settimane hanno trasmesso un servizio dedicato proprio alle “fabbriche” di bufale a scopo di lucro, visto che esiste una galassia di siti ingannevoli, tra cui molti gestiti da Edinet. E Matteo Viviani in quell’occasione ha incontrato proprio il fabbricatore di bufale, Matteo Ricci Mingani, il quale ha ammesso la paternità del sito Libero Giornale e di sfornare fake news insieme ad un altro ragazzo. Le Iene Show hanno spiegato come è possibile guadagnare sulle bufale: la pubblicità presente nelle pagine arricchisce i gestori dei siti, quindi per attirare utenti su di esse si scelgono titoli accattivanti. Le notizie vengono scambiate per vere e diventano in poco tempo virali anche perché sono i nomi stessi dei siti a trarre in inganno: è questo il caso, ad esempio, di “il Giomale” che viene confuso con “Il Giornale”. Con questo sistema Edinet ha fatturato circa 50mila euro. Clicca qui per vedere il servizio.