Sarà stasera ospite di Che tempo che fa da Fabio Fazio su Rai Tre. Lo storico dell’arte racconterà il suo ultimo lavoro e cioè ”I musei moderni spesso nascono dalle razzie”. Si è occupato infatti di andare a rileggere ed analizzare i duecento quadri che andrebbero rubati per creare un museo indimenticabile. Ogni capitolo di questo libro rappresenta una stanza del museo dove ci si perde per quante meraviglie si possono vedere/immaginare. I lettori sono ammaliati dalla grande personalità con la quale Flavio Caroli racconta le immagini dando una connotazione visiva a quanto si può solo leggere sulla carta. Sicuramente ci troviamo di fronte a un’opera complessa e fatta più per studiosi che per amanti, ma l’arte è sicuramente una cosa anche molto popolare nonché elevata e per questo Flavio Caroli farà vedere come la sua opera proprio per questo sarà accessibile a tutti. (agg. di Matteo Fantozzi)



Questa sera ritorna su Rai 3 il consueto appuntamento settimanale con la trasmissione di approfondimento Che tempo che fa condotta da Fabio Fazio. Tra i tanti ospiti che avranno accesso nel celebre salotto televisivo figura anche il noto critico d’arte e storico italiano Flavio Caroli, più volte ospite in passato nella trasmissione di Fazio. Recentemente a Mantova il professor Caroli ha presentato il suo ultimo libro intitolato Il museo dei capricci – 200 quadri da rubare, edito da Mondadori Electa. Si tratta di una bellissima opera fatta di circa 400 pagine illustrate dove ovviamente si parla d’arte. Lo stesso Caroli nel corso dell’intervista rilasciata al quotidiano La Gazzetta di Mantova, ha sottolineato: “In verità il libro, dietro cui c’è un’idea forte, ha ben altre finalità, perché in futuro i musei non potranno più fondarsi sul metodo storicistico sulla consequenzialità delle date. Si fonderanno invece sui temi fondamentali della vita: l’amore, la psicologia, il paesaggio, il rapporto con le immagini stesse”.



Flavio Caroli è nato a Ravenna nel marzo del 1945 dove ha portato avanti degli studi classici al termine dei quali ha deciso di iscriversi alla facoltà di Lettere Moderne all’Università di Bologna, conseguendo nel 1968 la laurea. Ha iniziato la sua carriera accademica nel 1972 e dal 1995 è diventato professore ordinario di storia dell’arte moderna presso il Politecnico di Milano. Dal 1990 al 1993 si era occupato di questo presso l’Università di Salerno e quindi nel 1994 in quella di Firenze. Nel corso della propria carriera ha ricoperto diversi incarichi di un certo spessore come la partecipazione alla Commissione Internazionale della Biennale di Venezia, responsabile scientifico per le attività espositive di Palazzo Reale a Milano. Ha collaborato con numerosi quotidiani italiani come il Corriere della Sera ed Il Sole 24 Ore. Il suo primo libro intitolato Primitivismo e Cubismo lo ha scritto e pubblicato nell’anno 1977 al quale ne hanno fatto seguito alcune decine fino al 2015, anno in cui è uscito il libro Con gli occhi dei maestri.

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