«L’omofobia è una scusa per distruggere la famiglia». Va controcorrente Giuseppe Povia, che – a differenza di altri personaggi del mondo dello spettacolo – ha partecipato al Family Day nel 2007. E, infatti, si sente un rivoluzionario nel sostenere che un bambino debba crescere con una figura maschile, quella paterna, e l’altra femminile, quella materna. Otto anni dopo la partecipazione al Festival di Sanremo con “Luca era gay”, il cantante e blogger è tornato a parlare di omosessualità: «Anche la scienza è divisa su questo argomento. Conduciamo uno stile di vita, etero o gay, in base alla relazione sociale che abbiamo avuto nella vita. L’omofobia però non c’entra niente con l’omosessualità, vuol dire paura dell’identico», ha dichiarato nell’intervista rilasciata a La Verità. E difende la famiglia tradizionale: «Dietro un utero in affitto e teorie gender ci sono le tendenze e il business di chi detiene il potere. Ma la vita non si vende. Con la scusa dell’odio si vuole creare una nuova legge». Giuseppe Povia difende a spada tratta il concetto di famiglia tradizionale, anche se è preoccupato per il fatto che questo comporti delle accuse. E coglie l’occasione a tal proposito per attaccare il Partito comunista: «Fece un manifesto raffigurando una donna, un uomo e figli in difesa della famiglia. Oggi l’evoluzione di quel partito la sta distruggendo con la scusa del progresso». Ma il cantante 44enne non si è occupato solo di omosessualità e omofobia: nell’intervista a La Verità ha parlato anche di economia, quindi dell’Europa e della moneta unica: «È una dittatura. Ormai l’hanno percepito tutti». E quando gli viene contestato che il suo complottismo è inquietante risponde: «Io documento tutto ciò che dico».



Leggi anche

Giuseppe Povia: "Escluso da Sanremo? Ho le porte chiuse"/ "Mai stato omofobo, andrei ai Gay Pride"