Virginia Raffaele è un’imitatrice amatissima dal pubblico ma non tutti conoscono il suo lato più privato. L’attrice e comica ha deciso di svelarlo in una recente intervista a Dario Cresto-Dina per Robinson – la Repubblica. La Raffaele sta per tornare in tv con un “one woman show” che vedremo in onda su Rai Due a maggio ma anche se ora è all’apice del successo non ha dimenticato la gavetta: “Ho cominciato con i provini a diciassette anni, mi scarrozzava in macchina papà: pubblicità, film, fiction, trasmissioni televisive. Ricevevo un no dopo l’ altro. Sei troppo magra, troppo alta, troppo storta, ti si muove troppo la faccia. Pensavo: e Jim Carey allora…? Lo pensavo soltanto, incassavo il rifiuto zitta e muta”. L’attrice ammette di non sentirsi sicura di sé e racconta gli anni di analisi: “Mai stata sicura di me, se non nella convinzione che volevo fare questo lavoro a costo di qualsiasi sacrificio. Sono stata in analisi due anni e passa. A un certo punto mi sono detta: puoi farcela da sola”. Tra le sue paure c’è quella di invecchiare: “Il tempo non è mai gentile in particolare con le ragazze. Ho anche paura delle malattie e delle solitudine. Tengo una frase di Pasolini sul cellulare, eccola: la mia indipendenza, che è la mia forza, implica la mia solitudine, che è la mia debolezza”.



Nell’intervista a Dario Cresto-Dina , Virginia Raffaele parla anche dei suoi personaggi. Nei panni di Ornella Vanoni, per esempio, racconta di sentire “il desiderio più o meno inconscio di moltiplicare la propria vita impossessandosi di quella degli altri”: “La lascio andare sulle sue gambe, ogni volta fa un pezzo di strada in più. All’ inizio della tournée teatrale stava a dieci minuti, verso la fine è arrivata a diciotto. La amo”. Il personaggio che invece “l’ha sconfitta” è quello di Maria De Filippi: “Ci provo e non ci riesco. Non è mai rotonda la mia Maria. Non sono invincibile”. L’imitatrice racconta così la sua arte: “ Per quanto mi riguarda la sfida sta nel rendere il più reale possibile l’ illusione di essere qualcun altro. L’ illusione non è per forza sinonimo di inganno, può essere sinonimo di gioco, evasione, follia. Basta soltanto non tramutare l’ illusione in delusione, e si compie la magia”. E se a un certo punto non dovesse più riuscire a calarsi nei panni dei suoi personaggi, Virginia Raffaele ha già pronto il piano b: “Mi reinventerò o aprirò un bar in Costarica. Lontano”.

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