Da poco è tornato alla ribalta con un nuovo album e oggi sarà ospite di Domenica In dove racconterà probabilmente le sue emozioni. Il noto cantautore ha voluto sottolineare già come questo potrebbe essere il suo ultimo lavoro. Vedremo se davvero sarà così oppure se Don Backy sorprenderà tutti ancora. Nonostante questo ci troviamo di fronte a un nuovo lavoro che sarà replicato poi da un romanzo che l’artista ha scirtto in occasione dei 50 anni della Feltrinelli. Il suo album invece, ”Pianeta donna”, è completamente dedicato al mondo femminile e regala sensazioni discordanti ma anche molto emozionanti. Ci troviamo di fronte a un’opera che regala sensazioni positive e ci mostra l’ennesima evoluzione di un artista a trecentosessanta gradi. (agg. di Matteo Fantozzi)



La puntata odierna di Domenica In, il programma condotto su Rai Uno da Pippo Baudo, avrà tra i suoi ospiti anche Don Backy, uno dei cantanti italiani più famosi degli anni ’60. Nato il 21 agosto 1939, a Santa Croce sull’Arno, un comune dell’hinterland pisano, Aldo Caponi (questo il vero nome dell’artista) ha iniziato a lavorare presso una conceria di pelli prima di iniziare a coltivare le sue velleità artistiche. Ha iniziato a strimpellare la chitarra da ragazzino, sul modello di Bill Haley, per poi decidere di esibirsi nei locali con il nome d’arte di Agaton, facendo ben presto intravvedere buone doti canore.



Nel 1960 ha quindi firmato il suo primo contratto discografico e inciso i primi 45 giri autoprodotti. Due anni più tardi, dopo essere stato notato da Detto Mariano, è quindi passato al Clan, la casa discografica fondata da Adriano Celentano. Dopo un discreto successo di vendite, il grande salto è poi arrivato nel corso del 1967, quando si è presentato al Festival di Sanremo con L’immensità. Dopo questo brano, però, i rapporti con Adriano Celentano sono letteralmente precipitati, anche a causa della decisione di far cantare una sua canzone, Casa Bianca, a Ornella Vanoni, per mezzo di un espediente.



Da questo momento la sua carriera di cantante è andata nettamente declinando, lasciando sempre più spazio a quella di attore. In questa veste, infatti, Don Backy ha dato vita a una serie di buone prove tra la fine degli anni ’60 e l’inizio del decennio successivo. Tra le quali vanno ricordate Banditi a Milano (diretto da Carlo Lizzani nel 1967) e Satyricon (Gian Luigi Polidoro, 1969). Vanno anche ricordate le sue piccole apparizioni in La tragedia di un uomo ridicolo (Bernardo Bertolucci, 1981) e Pane e tulipani (Silvio Soldini, 2000).

A partire dagli anni ’80 ha poi deciso di dedicarsi all’attività di disegnatore e pittore, tornando di tanto in tanto a calcare le scene televisive, ad esempio nel corso di Una rotonda sul mare, la trasmissione dal chiaro intento revivalistico prodotta da Canale 5. Inoltre ha preso parte al reality show La talpa, nel 2004, venendo però eliminato nel corso della prima puntata, a L’arena di Giletti, nel 2009, a Ti lascio una canzone, nello stesso anno, a Gigi, questo sono io e a Ciak…si canta!, nel 2010. Proprio durante la sua apparizione al programma di Massimo Giletti ha sollevato scalpore la bestemmia da lui pronunciata, che ha dato il via a una serie infinita di polemiche, soprattutto da parte della chiesa cattolica.

Attualmente sta incidendo un nuovo album, dal cui successo fa dipendere il prosieguo della sua carriera di cantante. Se non dovesse avere l’esito sperato, Don Backy ha già preannunciato la sua decisione di concentrarsi su quella di scrittore. Nei prossimi mesi, infatti, dovrebbe uscire il suo romanzo Io che miro il tondo, sotto l’egida di Feltrinelli. Proprio presentando le sue ultime attività, l’artista toscano ha accennato alla vecchia polemica con Adriano Celentano, ricordando in particolare come Pregherò, la versione italiana di Stand by me portata al successo dal Molleggiato, sia farina del suo sacco, anche se in pratica quasi nessuno conosce la realtà.